I nostri media mainstream hanno deciso da tempo che loro sono “la via, la verità, la vita“, mentre tutti gli altri – in Italia e soprattutto fuori – sono “pagati da Putin” o, a seconda della notizia, “dagli ayatollah”…
Il criterio per stabilire a quale campo si appartenga è piuttosto vago, ma quando proprio si vuole stringere – e costringere – il lettore a credere alla parola del grande giornalone o del tg nazionale dei primi 7 canali tv, la parola magica è “imparzialità”.
E quindi sulle questioni controverse viene indicata una “fonte neutrale”, “imparziale” “attendibile”, che dimostra come il nostro fronte (l’Occidente colletivo) sia completamente nel giusto nella lotta “contro il male”.
Fedele a questo format Luna De Bartolo, su Repubblica, spiegava qualche giorno fa perché l’opposizione europeista avrebbe certamente vinto le elezioni in Georgia, travolgendo l’”oligarca filo Putin” che governa da qualche anno. E se per caso non fosse accaduto (come è purtroppo per lei successo) allora il risultato sarebbe stato certamente “manipolato”.
Anzi, se “sogno georgiano”, ossia il partito dei reprobi, avesse se superato il 50% (il 54, nella realtà di ieri) “è facile prevedere contestazioni di piazza di dimensioni colossali“, al punto che Ivanishvili (l’oligarca filorusso) “potrebbe fare la fine di Ceausescu“.
Non proprio una soluzione pacifica, ma a Repubblica hanno sposato da tempo la linea del “quanno ce vò, ce vò“, con buona pace delle procedure democratiche.
Ma chi era l’istituzione “imparziale” che forniva alla De Bartolo tanta certezza?.
Lo dice lei stessa, tutta seriosa: “Kornely Kakachia del Georgian Institute of Policy, analista di indubbia imparzialità che riferisce di uno Stato preso in ostaggio“.
Tana…. Basta andare sulla pagina dei “donatori” che tengono in piedi il Georgian Institute of Policy per trovare questa lista di soggetti davvero “imparziali”.
– ambasciata d’Olanda
– UsAid
– la Nato
– il Visegrad Fund
– l’Ambasciata Statunitense a Tblisi
– l’Open Society (non è colpa nostra se George Soros si infila in certi giochi…)
– il National Endowment for Democracy
– il Think Tank Fund
Mancano Netanyahu e lo strangolatore di Boston, per il resto ci sono tutti…
Come fai a non fidarti di loro? mica penserai che loro non sono proprio “imparziali”?
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ANNA
Ottimo articolo, come sempre. Personalmente, quando una ONG o sim. da’ un certo tipo di notizie, cerco di risalire ai finanziatori. Su Wikipedia non sempre è facile(per ovvii motivi) ma insistendo ci si arriva
Luna
Ciao, sono capitata qui facendo una ricerca sul mio nome.
Il vostro commento al mio articolo è pieno di imprecisioni, che qui elenco: innanzitutto, non ho mai spiegato “perché l’opposizione europeista avrebbe certamente vinto le elezioni”. Nel pezzo si parlava a chiare lettere di una, non solo possibile, ma “più che possibile” vittoria di Sogno georgiano.
La questione delle percentuali era poi riportata all’interno di scenari delineati dalle opposizioni, non come opinione personale.
E ancora: il vostro elenco dei finanziatori del Gip, riportato per screditarne il lavoro, denota ignoranza del contesto georgiano, dove qualsiasi istituzione riceve fondi occidentali. Il primo beneficiario, e con enorme scarto rispetto alla società civile, è stato finora il governo stesso. Si tratta di un processo neutro? Non è qui rilevante. Quando si parla di imparzialità, il riferimento è a un agone politico estremamente polarizzato e il Gip si distingue per essere sempre stato al di sopra delle dinamiche partitiche.
Terzo: il riferimento a Ceausescu, definito una “iperbole”, è stato fatto da un intervistato e si collocava all’interno di uno scenario preciso, quello di un potenziale intervento militare russo in difesa di Sogno georgiano. Infine, l’espressione “oligarca filo-Putin” non è presente da nessuna parte. Unicamente nel titolo, Ivanishvili è definito “filorusso”. L’articolo racconta in dettaglio l’evoluzione di Sogno georgiano e le possibili cause di tale metamorfosi.
Confido nella vostra buona fede. Un saluto