Dopo la ricorrenza della Nakba per la seconda volta nella giornata della Naksa i palestinesi hanno reclamato il diritto al ritorno nella terra di Palestina forzando le forntiere occupate da Israele. Che caratteristiche ha questo movimento , siamo di fronte ad una nuova intifada ?
Risposta: finalmente, dopo 63 anni dall’inizio della tragedia del popolo palestinesi e dalla pulizia etnica della Palestina da parte dei sionisti, la ricorrenza della Nakba non viene celebrata nelle sale chiuse e tristi con la solita liturgia di proclami ufficiali dei vari leder palestinesi ed arabi. Se i palestinesi rivendicano il diritto al ritorno dei profughi alle loro case, i paesi arabi, in diverse maniere hanno ostacolato questo processo, hanno formato una barriera per impedire la messa in pratica del diritto al ritorno garantito dalle risoluzioni dell’ONU. Finalmente questo anno i giovani palestinesi della terza e quarta generazione, nati nei campo profughi in Giordania, Siria e Libano, forti del vento della rivoluzione che mobilita diversi popoli arabi, hanno deciso di mettere in pratica il loro diritto al ritorno nelle case dei loro genitori e dei loro nonni, cercando di passare i confini a piedi, in modo pacifico. Ma è arrivata puntuale la brutale e violente risposta dell’esercito d’occupazione israeliano, pronto a compiere l’ennesimo massacro. Nonostante ciò un giovane palestinese è arrivato fino a Yafa la città di suo padre,.
Da questa questa giornata possiamo fare alcune considerazioni:
1- E’ sempre più tragicamente eveidente che Israele è un stato coloniale fondato sulla tragedia del popolo palestinese.
2- Il diritto al ritorno non va in prescrizione.
3- Le nuove generazioni dei palestinesi della diaspora non hanno dimenticato e non hanno mai smesso di rivendicare il loro diritto alla pace, all’auto determinazione e al ritorno nella loro terra, al contrario di come teorizzavano i primi sionisti.
4- Le manifestazioni di quest’anno solo le prove per quelle dei prossimi giorni e degli anni a venire che saranno sempre più partecipate .
5- Con questa iniziativa, dei giovani palestinesi, (quasi spontanea), si conferma una tradizione che ha caratterizzato il movimento popolare palestinese, ossia che ogni qualvolta che la leadership politica si trova in difficoltà, puntuale arriva l’iniziativa popolare che da continuità ed entusiasmo alla lotta del popolo palestinese. Questo è avvenuto negli anni trenta con la rivoluzione del 1936 e nella prima intifada ed è quanto sta accadendo ora.
Che ruolo hanno le diverse organizzazioni palestinesi in questo movimento ?
Il ruolo delle organizzazioni politiche e sociale palestinese è importante nella guida e nell’orientamento, nonostante le difficoltà oggettive.
Negli scontri tra palestinesi nel campo di Yarmuk a Damasco si è parlato di un conflitto che ha coinvolto il FPLP e FPLP-CG, ma il sito del Fronte Popolare smentisce. Puoi darci una riscostruzione di quanto accaduto ?
Risposta: il FPLP ha smentito categoricamente di avere preso parte allo scontro armato con il FPLP-CG, dichiarando che la nostra cultura e la nostra morale ci impongono di risolvere qualsiasi discordia tra i compagni di lotta esclusivamente con il dialogo, e questo ci ha contraddistinto fino dalla fondazione della nostra organizzazione.
Siamo dispiaciuti della provocazioni di alcuni elementi , al momento non si sa di preciso chi sono, nel contestare alcuni leader palestinesi duranti i funerali dei compagni caduti nella giornata del naksa. Queste persone hanno attaccato subito dopo i funerali, con bottiglie incendiarie, la sede del FPLP-CG, causando la distruzione degli uffici e l’uccisione di due persone che si trovavano al interno dello stabile .La reazione del servizio di vigilanza della sede del FPLP-CG a sua volta ha causato altri due morti ed alcuni feriti.
Il tempestivo intervento politico del FPLP e delle altri forze politiche palestinesi ha calmato gli animi riportando la calma al interno del campo profughi al Yarmuk.
il Fronte Popolare avverte inoltre, e condanna il tentativo di alcuni di coinvolgere i palestinesi nella già difficile e complessa situazione siriana.
* Unione Democratica Arabo-Palestinese
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