Di quali gravi “crimini” si sarebbero macchiati i tre studenti libici? Nessuno in verità.
Come le autorità hanno esse stesse ammesso, si tratta di “arresti preventivi affinché dei reati non venissero compiuti”, tra cui l’intenzione di occupare l’Ambasciata libica in Italia.
Quello che viene contestato a Nuri Ahusain e agli altri è di essere stati in prima fila nelle proteste contro i bombardamenti sulla Libia; di aver condannato come imperialistica l’ingerenza della NATO negli affari interni del loro paese; di aver smentito la notizia, rivelatesi in effetti una montatura mediatica, del “genocidio” commesso dalle forze leali a Gheddafi; e di aver definito i capi dei rivoltosi ascari al soldo degli invasori occidentali.
Accusati, insomma, di essere dei patrioti che difendono la dignità e la sovranità del loro paese. Valori e comportamenti che per le autorità italiane costituiscono invece elementi di reato, i presupposti di una “vera e propria associazione a delinquere”.
Qui, se c’è qualcuno che delinque, è invece il governo Berlusconi, che a solo un anno e mezzo dalla firma del Trattato d’amicizia con la Libia, lo ha stracciato e ha fatto dell’Italia, in perfetta continuità col vecchio colonialismo fascista, l’avamposto dell’aggressione a quel paese. Un governo moribondo che partecipa direttamente a bombardamenti che nulla hanno a che vedere oramai con la sciagurata Risoluzione ONU 1973, che prevedeva l’uso della forza “solo” a protezione dei civili. Un governo che motiva la sua guerra sporca col pretesto dei “diritti umani” mentre è interessato solo a depredare il petrolio e le risorse naturali della Libia.
Un governo che pur di impedire ai cittadini libici il loro legittimo diritto di protestare contro l’ennesima aggressione coloniale, ha arrestato tre innocenti in base ad una montatura poliziesca ricorrendo alla mostruosità giuridica di “associazione per delinquere aggravata dal carattere transnazionale”.
Noi chiediamo:
– l’immediato rilascio di Nuri Ahusain e degli altri due studenti libici
– la cessazione dei bombardamenti sulla Libia
– l’uscita dell’Italia dalla coalizione degli aggressori
– il divieto all’uso del territorio italiano per attaccare la Libia.
Comitato per la libertà dei tre patrioti libici
Perugia, 16 giugno 2011
Firmiamo e aderiamo all’appello, inviando un messaggio a: libertaperitre@tiscali.it
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