Menu

Lettera aperta dei ferrovieri dell’Or.S.A. agli utenti

Comprendiamo e ci scusiamo per il disagio che subirete tra sabato 26 e domenica 27 novembre a causa dello sciopero nazionale da noi indetto nel settore ferroviario.

Non è facile, in una situazione economica come quella attuale, privarci di una giornata di stipendio e rendere difficili i Vostri spostamenti ed anche quelli dei nostri familiari. Per questo, vicini come siamo ai lavoratori ed agli studenti, abbiamo volutamente scelto la giornata festiva per ridurre al minimo i disagi per i pendolari tutti.
Crediamo sia, però, necessario portarvi a conoscenza della situazione nella quale versano le ferrovie nel nostro Paese e spiegarvi il perchè della nostra azione certi – come siamo – che, ascoltate le nostre ragioni, capirete la nostra iniziativa e ne sosterrete gli obiettivi.
Nell’azione di sciopero che oggi interessa il personale degli Impianti fissi, e dalle ore 21 del 26 alla stessa ora del 27 novembre il personale della circolazione treni, non vi sono strumentali rivendicazioni di carattere economico (se non la giusta richiesta di veder rinnovato un Contratto scaduto ormai da 3 anni) e nemmeno posizioni corporative a difesa di chissà quali “privilegi”, ma la nostra più totale avversione al progetto di destrutturazione del servizio pubblico, alla progressiva riduzione dei treni dei pendolari, alla rinuncia al trasporto delle merci via treno che sta intasando le nostre strade di Tir ed aggravando la situazione ambientale delle nostre città.
Già nel corso del corrente anno avete assistito a soppressioni di corse, a riduzioni nella composizione dei treni e le prospettive del 2012, complici i tagli ai finanziamenti decisi dal Governo, ci dicono che le Ferrovie sopprimeranno il cosiddetto “servizio universale” e cioè i treni a lunga percorrenza per coloro che non possono permettersi il costo di un Eurostar, ridurranno in maniera insostenibile i treni regionali e rinunceranno – come già ora avviene – al servizio merci.
Questo non solo causerà una gravissima crisi occupazionale nel nostro settore (e già ne vedete le conseguenze negli appalti ferroviari dove sono centinaia i licenziamenti preannunciati dalle ditte del settore), ma costringerà milioni di cittadini a rinunciare al diritto di raggiungere i posti di lavoro o le scuole con i mezzi pubblici. A vedersi negato un diritto che la Costituzione Italiana invece garantisce: quello alla mobilità di cose e persone.
In questo contesto il Gruppo FS blocca il confronto sul nuovo Contratto e rifiuta di ridiscutere palesi criticità frutto di accordi che non abbiamo sottoscritto perché utili solo a peggiorare le condizioni di lavoro senza aumentare la produttività e migliorare il servizio.
Il nostro è uno sciopero che vuole evitare il disastro di una ferrovia relegata a servire le “fasce alte di clientela” (gli Eurostar aumentano di numero ed i treni locali vengono tagliati) lasciando a terra milioni di cittadini che non viaggiano per piacere o per affari; è uno sciopero che chiede più treni merci e meno tir sulle strade e che vuole evitare migliaia di esuberi di personale nelle Ferrovie.
Tutto questo non lo leggerete sui giornali, né troverete mass media attenti alle ragioni della nostra protesta. Piuttosto vi diranno che i ferrovieri hanno bloccato il Paese…

Noi crediamo di scioperare anche per Voi. Se questo è anche il Vostro pensiero sosteneteci.

I ferrovieri dell’Or.S.A.

LE RAGIONI DELLO SCIOPERO:
• la soppressione dal 1° gennaio 2012 di oltre il 40% dei treni del trasporto regionale e la totalità di quelli a lunga percorrenza, a cui si aggiungerà la chiusura delle linee secondarie;
• la rinuncia al trasporto merci causata dal progressivo smantellamento della Divisione Cargo;
• il contratto di lavoro è scaduto da quasi tre anni: ci propongono normative inaccettabili senza presentare alcuna proposta economica;
• il blocco delle trattative di rinnovo del CCNL della Attività Ferroviarie: Federtrasporto non intende proseguire il confronto, poiché ritiene immodificabili le proposte datoriali presentate il 17.10.2011;
• l’indisponibilità di F.S. a ridiscutere accordi bocciati dai lavoratori. Al contrario, dove le intese sono condivise (vedi accordo tecnico Trenord) l’Azienda vuole ridiscuterle al ribasso;
• le iniziative unilaterali in tema di turni (IVU), di orari di lavoro e di organizzazione degli Impianti;
• le procedure di licenziamento e mobilità che già oggi interessano i lavoratori degli appalti ferroviari;
• la sistematica violazione delle relazioni industriali a livello centrale e periferico;
• il problema della sicurezza, dal soccorso al personale mobile alle troppe “morti bianche” in FS che – nelle sole attività di manutenzione infrastrutture – dal 2007 ad oggi conta ben 36 decessi.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *