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La questione comunista e l’incontro del 15 Dicembre del No Monti Day


La contraddizione tra il ruolo di alcuni paesi che si contrappongono all’imperialismo emergente e il loro sviluppo di classe interno. Il carattere di classe della crisi europea che v
ede in prima persona, con poche mediazioni politiche, il capitale finanziario alla testa dell’organizzazione statale. Lo Stato come comitato d’affari della borghesia dominante. Fascismo e razzismo come possibile sbocco oggettivo reazionario della crisi di sistema. Le forme dello sfruttamento che si generalizzano mentre si frantumano le specifiche condizioni di classe. Le nuove forme del consenso che passano attraverso i collettivi di pensiero e gli eventi. La corporativizzazione dei sindacati tradizionali. La scomparsa dei partiti comunisti. Questi sono solo alcuni temi che si pongono davanti ai comunisti. Ma davanti ai comunisti si pone pero’ la domanda principale: CHE FARE?
Come operare? Intanto non abbiamo esempi di partiti comunisti che nascono su se stessi ma da processi scissionisti. Scissioni da un involucri con caratteristiche particolari. Involucri che storicamente dall’800 ad oggi sono sempre stati caratterizzati come organizzazioni che si ponevano contro il sistema capitalistico ma che non avevano una concezione rivoluzionaria della presa del potere. All’interno di questi involucri si sono scontrate l’idea gradualista e quella violenta della presa del potere. Il Pci ha iniziato la sua crisi quando fra le due ipotesi in campo (attacco al cuore dello Stato o difesa armata dell’avanzamento verso il socialismo), negli anni settanta, ha scelto di abbandonare il tema e di porsi all’interno del sistema e della difesa della democrazia formale.
Dunque la questione comunista oggi sta nell’individuare il contenitore che anche se non comunista si ponga contro il sistema. In attesa della scissione che dia origine al partito comunista capace di fare il suo mestiere cioe’ abbattere il capitalismo e costruire il socialismo. Esiste questo contenitore oggi in Italia? Secondo me no? C’e’ pero un embrione di costruzione. Attualmente e’ formato da diversi collettivi attualmente autoreferenziali che si ricompongono solo intorno a degli eventi generali. Dunque si puo’ dire che siamo agli albori di vicende che gia’ si sono verificate nella storia. Si puo’ descrivere cio’ andando a ritroso e dire: la rivoluzione socialista si ottiene attraverso il partito comunista, il partito comunista attraverso una organizzazione anticapitalistica, l’organizzazione anticapitalistica attraverso il consolidmento dei collettivi di pensiero politico antagonisti e sviluppando la loro ricomposizione unitaria sul piano politico.
La riunione del 15 dicembre del NO MONTI DAY riguarda questo processo che e’ appena all’inizio e attualmente politicamente immaturo. Basta ricordare la loro indifferenza nei confronti di un evento come le elezioni politiche. Ma questa e’ la realta’. Il processo schematicamente descritto non ha tempo solare ma il tempo della crisi e dello sviluppo della lotta di classe che puo’ compiersi in tempi lunghi ma anche in tempi ristrettissimi. L’unica cosa e’ non rimanere ne indietro ne avanti con le fasi. Chi si vuole cimentare sulla questione comunista deve contribuire scientemente a far progredire questo processo. Altre ipotesi fanno parte solo del velleitarismo idealista.

* Collettivo Ulianov, Firenze

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