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Con Chavez per l’Alba socialista e rivoluzionaria nel XXI° Secolo


Come ha denunciato il ministro delle comunicazioni e dell’informazione, Ernesto Villegas, è in atto una «guerra psicologica che la rete transnazionale dei media sta scatenando sulla salute del Presidente con l’obiettivo finale di destabilizzare il Venezuela». La sporca guerra mediatica, orchestrata dietro le quinte dal Dipartimento di Stato USA, ruota intorno alla scadenza del 10 gennaio, data nella quale il Presidente Chavez dovrebbe presentarsi a Caracas per l’insediamento ufficiale del nuovo mandato alla guida del paese. Ma come ha ricordato ieri il vicepresidente Esecutivo del Venezuela Nicolás Maduro, la sua presenza non e’ determinante, visto che – in base all’articolo 231 della Costituzione – il giuramento e’  di fatto una formalità.

La Carta Costituzionale del Venezuela, articolo 233, distingue tra l’incapacità «assoluta» di prestare giuramento da parte del presidente eletto e quella «temporanea».L’articolo 233 della Costituzione, stabilisce come cause di “assenza assoluta” del presidente, la sua morte, la rinuncia o la destituzione, l’incapacità fisica o mentale permanenti e certificate da una giunta di medici, designata dal Tribunale Supremo di Giustizia (TSJ) e con l’approvazione del legislativo, che porterebbero all’abbandono dell’incarico e alla revoca del mandato. La Carta Costituzionale prevede inoltre che se il Presidente non può prestare giuramento davanti all’organo parlamentare, può farlo davanti al Tribunale Supremo di Giustizia, e in questo caso non è indicata alcuna scadenza.

In un’intervista trasmessa dalla Venezolana de Televisión,  Nicolás Maduro ha espresso con grande chiarezza che “Il presidente è stato rieletto per volontà della maggioranza nazionale, in un evento elettorale. È un presidente rieletto, ed è stabilito che in ogni caso come formalità deve prestare giuramento il 10 gennaio.  Se non si presenta in questa data, il presidente rieletto continua nella sue funzioni, dato che la formalità del giuramento si potrà risolvere di fronte al TSJ nel momento che si deciderà, in coordinamento con il Capo dello Stato. Le interpretazioni che la destra vuole dare sono assolutamente tirate per i capelli e non hanno nulla a che vedere con la Costituzione”.

La destra reazionaria e golpista del Venezuela si adopera illegalmente, attaccando la legalità costituzionale e agitando il “vuoto di potere”, di voler aggressivamente ribaltare l’esito del voto del 7 ottobre; ma i lavoratori e il popolo venezuelano hanno già dimostrato di saper difendere il processo  socialista rivoluzionario Bolivariano respingendo attraverso la mobilitazione e la lotta anche i tentativi di colpi di stato.

Nei prossimi mesi si svolgeranno le elezioni presidenziali in Ecuador e quelle politiche a Cuba, che oltre a consolidare i rispettivi e autonomi percorsi rivoluzionari daranno maggiore forza alla rivoluzione Bolivariana e al processo di cambiamento in corso nei paesi dell’ALBA, in senso anticapitalista e antimperialista. Ci saranno poi elezioni in Honduras, in Cile, che potrebbero  avere come probabile risultato il rafforzamento per lo meno in senso democratico e progressista dello schieramento democratico, progressista e antimperialista nella Nuestra America.

Dovranno farsene una ragione non solo gli sciacalli reazionari che stanno speculando sulle condizioni di salute del Presidente Hugo Chavez, ma anche gli squallidi organi di stampa  dell’ eurocentrismo di sinistra, compreso qualcuno che ancora si definisce abusivamente “comunista”, che continuano a raccontare menzogne sulla democrazia venezuelana, come su Cuba, sulla Bolivia e sull’Ecuador. E’ inconcepibile, e autolesionista ma disastrosamente realistico che questa stampa cosiddetta “di sinistra” si presti al gioco della destra di strumentalizzare oggi le vicende venezuelane inventando inesistenti contrapposizioni all’interno del PSUV o altrettanto inesistenti dispute di potere tra il vicepresidente Nicolas Maduro e il presidente del Parlamento Diosdado Cabello.E’ grave,  de solidarizzante,politicamente illogico ma non sorprende perchè anche nel recente passato questi stessi “pennivendoli” hanno fatto lo stesso su Cuba, raccontando di improponibili divergenze tra Fidel e Raul, e arrivando a predire l’allontanamento dalla scelta socialista e l’apertura al mercato e al capitalismo.

Ma a smentire  anche la stampa eurocentrica, capitalistica e fedele all’Europolo imperialista, non ci sono solo i governi socialisti  rivoluzionari e i popoli dei paesi dell’ALBA, ma anche i governi democratici e progressisti del Brasile, Uruguay, Argentina e in generale del continente sud americano, che stanno dimostrando che è possibile uscire dall’ oppressione economica imposta dal neoliberismo, costruendo una alternativa solidale indipendente e autodeterminata.

La Rete dei Comunisti, denuncia con forza i tentativi di destabilizzazione golpista messi in atto attraverso la manipolazione mediatica internazionale. Le forze imperialiste e reazionarie sperano, attaccando la rivoluzione bolivariana del Venezuela, di poter  ostacolare il processo di cambiamento e di trasformazione socialista che sta cambiando i destini del Continente.

La Rete dei Comunisti appoggia con convinzione  e determinazione politica i  processi rivoluzionari e socialisti in corso nei paesi dell’ALBA e si batte sul terreno della solidarietà internazionalista d perché le forze rivoluzionarie e i movimenti sociali e di classe del nostro paese e a livello europeo possano intraprendere, come nel continente latino americano, la via del superamento del capitalismo e la costruzione del socialismo nel XXI secolo.

Viva il Comandante Chavez! Viva la Rivoluzione Bolivariana, viva il Governo e il popolo bolivariano !!

Viva il PSUV, il PCV e tutte le forze rivoluzionarie venezuelane !!

Viva la solidarieta’ internazionalista di classe !!

Rete dei Comunisti

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