Per il PCV [n.d.t. Partito Comunista del Venezuela] non c’è alcun dubbio che oggi 10 gennaio inizia il nuovo periodo presidenziale del Presidente Hugo Chávez, che dura sei anni. Rispetto a quanto possa accadere ora che il Capo di Stato ha annunciato di non poter presenziare al giuramento di fronte all’Assemblea Nazionale, sottolineiamo che la volontà sovrana del popolo è l’elemento centrale per qualsiasi interpretazione si possa fare al proposito.
Il Presidente Chávez è stato rieletto dalla maggioranza dei votanti, e questo costituisce la materializzazione della sovranità popolare stabilita costituzionalmente dall’articolo 5, che letteralmente recita che “la sovranità risiede nel popolo e non può essere trasferita”. Così che, di diritto e di fatto, è chiaramente espressa la volontà del popolo che il proprio Presidente è e continua ad essere Hugo Chávez.
IL GOVERNO PROSEGUE
Affermiamo che il periodo attuale finisce oggi, e che oggi inizia il nuovo periodo per il quale il Presidente Chávez è stato rieletto dalla volontà travolgente del popolo venezuelano. Pertanto c’è una continuità nella gestione governativa, anche se eventualmente la cerimonia protocollare del giuramento dovrà essere effettuata dal Tribunale Supremo di Giustizia, in data successiva.
Riguardo la continuità del corrente gabinetto di ministri, sottolineiamo che c’è continuità nella gestione governativa, se il Presidente ratifica il suo gabinetto o meno –in parte o completamente- è un atto che può compiere in qualsiasi momento.
L’IMPERO ALL’ATTACCO
Un settore del sedicente Tavolo di Unità Democratica [Mesa de la Unidad Democrática – MUD] – in realtà tavolo dell’estrema destra- ha chiamato a destabilizzare il processo rivoluzionario convocando a uno sciopero civico che senza alcun dubbio segue le direttive dell’imperialismo USA. Gli Stati Uniti hanno evitato di pronunciarsi pubblicamente sulla controversia. “Speriamo che qualsiasi transizione in Venezuela sia democratica, legale, costituzionale e trasparente” ha detto all’agenzia stampa Efe il portavoce per l’America Latina del Dipartimento di Stato, William Ostick. Ma sappiamo che in realtà loro auspicano una transizione al passato: senza Chávez, senza un popolo cosciente e attivo nel processo bolivariano, un Venezuela controllato dall’imperialismo, un’America Latina divisa, ecc…
Noi forze rivoluzionarie e antimperialiste dobbiamo rispondere con decisione e in modo organizzato nella difesa della volontà popolare espressa il 7 ottobre scorso. Facciamo lo stesso appello alle forze rivoluzionarie del continente affinché esprimano in forme varie la loro solidarietà con il Presidente Chávez e il processo Bolivariano
* Ufficio politico del Partito Comunista Venezuelano
(traduzione a cura dela Commissione internazionale della Rete dei Comunisti)
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