Le bombe che ieri hanno fatto strage tra la popolazione civile di Damasco, si aggiungono alla lunga lista di attentati e omicidi mirati che da quasi due anni insanguinano il paese. Il network del terrorismo islamico ha scalzato le manifestazioni politiche iniziali, la pratica del terrorismo è stata adottata dal CNS e dalle diverse fazioni riconducibili alla Fratellanza Musulmana e al radicalismo salafita. La guerra civile e le politiche di destabilizzazione sono stati immediatamente sostenuti dalle cancellerie della NATO e dalle borghesie islamiche, rappresentate dalla Lega Araba, dal Consiglio di Cooperazione del Golfo e dalla Turchia.
Questa alleanza ha scommesso sull’abbattimento del governo Baath utilizzando ogni mezzo, usando e armando il terrorismo, sostenendo un infame embargo contro il popolo siriano e rifiutando e sabotando qualsiasi processo di pace.
Gli attentati di Damasco cadono all’indomani dell’annuncio di un possibile percorso di pace, rilanciato dal vertice del Cairo tra Iran, Egitto e Turchia. Dopo due anni è ormai evidente che la Siria necessita di una soluzione politica e che questo processo di dialogo debba avvenire tra Siriani, nel rispetto della sovranità e dell’indipendenza della Siria, senza alcuna ingerenza straniera.
La presa di posizione del dimissionario Governo italiano va nel senso opposto. Il Ministro Terzi come già accaduto nell’aggressione alla Libia propugna l’ingerenza a difesa degli interessi predatori della borghesia europea ed italiana.
La guerra alla Siria del Fronte progressista patriottico è parte di un disegno di normalizzazione imperialista e sionista, noto come progetto del Grande Medio Oriente, e che prevede la distruzione del Fronte di Resistenza antimperialista. Nel Mirino dell’imperialismo oltre alla Siria e all’Iran, ci sono infatti la Resistenza Libanese, la Sinistra antimperialista araba e il movimento di resistenza palestinese, queste forze rappresentano infatti un ostacolo oggettivo al progetto del Grande Medio Oriente e alle politiche di rapina del FMI e delle petromonarchie.
Come Rete dei comunisti ribadiamo con forza la nostra opposizione all’aggressione imperialista contro la Siria e contro i popoli arabi.
Contro i piani imperialisti nel Vicino Oriente e nelle altre parti del mondo
Contro i piani di guerra del Ministro Terzi e delle forze della NATO
Contro l’imperialismo dell’UE e degli USA
Sempre a fianco dei movimenti di resistenza antimperialisti e anticapitalisti
Giù le Mani dalla Siria
Commissione Internazionale della Rete dei Comunisti
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Comunicato del Partito Comunista Siriano (Baghdash)
L’organizzazione di Damasco del Partito comunista siriano condanna l’attentato terroristico, criminale, vile e feroce, che ha preso di mira cittadini e bambini, in uno dei quartieri di Damasco. Una città che resiste e non si inginocchia davanti all’aggressione coloniale e ai loro collaborazionisti, e davanti ai loro criminali strumenti.
Damasco rimarrà per sempre un faro di fermezza e resistenza contro il colonialismo.
Questo vile attentato non è altro che la prova del fallimento dei complotti e della guerra contro la Siria, per colpire la sua
indipendenza e la sovranità nazionale, nonché contro l’unità del suo territorio e il cammino di patriottica resistenza.
Anche in questi momenti difficili e drammatici abbiamo assoluta fiducia nella determinazione della fermezza del nostro popolo e delle forze armati per fronteggiare la guerra coloniale, la guerra imperialista americana-sionista e dei loro lacchè regionale, i rappresentati dalla reazione e delle forze oscurantiste.
Ricordiamo con rispetto quello che diceva il compagno Khaled Baghdash: “fare arrabbiare il colonialismo è più facile che soddisfarlo”.
Gloria ai martiri della Patria
La Siria non si inginocchierà mai!
Damasco 21/2/2013
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