La propaganda mediatica è ben rodata, anche se caricaturale: i combattenti della libertà europeisti in marcia per schiacciare i furbi separatisti filo-russi. I nostri amici di Junge Welt, così come altri giornali che hanno studiato con obiettività i “battaglioni di volontari”, hanno prodotto degli interessanti reportage.
Cosa sta succedendo in Ucraina? La confusione regna in un paese dove il popolo è ostaggio delle rivalità inter-imperialistiche, dei calcoli degli oligarchi corrotti ora tutti allineati nel campo filo-occidentale, pronti a finanziare orde fasciste per preservare i loro privilegi.
Di fronte a un esercito ucraino dal morale e dalla coesione fragili, il potere utilizza i gruppi paramilitari: oltre a lasciare carta bianca ai servizi segreti (SBU), ai mercenari delle società americane (ad esempio, Blackwater), la “Guardia Nazionale” si arricchisce di combattenti dei gruppi di estrema destra. Questi sono i “battaglioni di volontari” civili.
Questi “battaglioni” sono stati autorizzati dal ministro degli Interni, Arsen Avakov, nell’aprile 2014, permettendo così la costituzione di gruppi paramilitari fino a 12.000 uomini (le dimensioni di una divisione di fanteria!). Si sta adesso valutando la loro integrazione nell’esercito regolare.
Il “battaglione Azov” con i “battaglioni Dniepr”, “Donbass” fanno parte di queste forze volontarie. Ciò è indicativo del contenuto politico controrivoluzionario e fascista di questi gruppi, così come dei calcoli di coloro che li finanziano e sostengono.
Il braccio armato del partito nazista “Raggruppamento nazional-sociale”
Il battaglione Azov è composto da circa 500 combattenti, tutti civili, tutti guidati da convinzioni analoghe: quelle di un “nuovo ordine” basato sulla superiorità della razza bianca, una “rivoluzione nazionale” anti-democratica, anti-semita, anti-comunista, ma alla coda degli Stati Uniti e dell’Unione Europea.
La spina dorsale del battaglione è composto da militanti del “Raggruppamento Nazional-Sociale” (SNA), il cui comandante Andriy Belitzki non è altro che il capo dei “Patrioti d’Ucraina”, il ramo para-militare dello SNA.
Lo SNA, fondato nel 2008, rivendica apertamente il nazional-socialismo e nasce dall’unione di alcuni gruppuscoli neo-nazisti nel 2008.
Critica apertamente il partito fascista Svoboda per la sua moderazione e la sua parte “liberale” (sic), ma anche i neo-nazisti di “Settore Destro”, anch’essi accusati di debolezza, sebbene il rapporto tra SNA e Settore Destro rimanga stretto.
Lo SNA, come si può vedere sul loro sito, si dà ufficialmente l’obiettivo di “guidare la rivoluzione nazionale” e condurre la “pulizia etnica in Ucraina”, di “dirigere i popoli bianchi del mondo nella loro lotta per la sopravvivenza; il nemico sono i subumani, i semiti”.
Sulla base di questo programma hitleriano, Andriy Belitzky può impostare obiettivi più concreti: “la missione storica della nostra nazione in questo momento critico è di portare le razze bianche in una crociata finale per la loro sopravvivenza”.
I combattenti del battaglione Azov hanno scelto come simbolo il “Wolfsangel” su sfondo bianco, emblema dello SNA, un vecchio riferimento all’iconografia nazista che aveva scelto la sinistra 2° Divisione SS Panzer “Das Reich”, responsabile del massacro di Oradour-sur-Glane.
Su questo emblema: oltre ai colori dell’Ucraina (blu e giallo), il simbolo nazista “Wolfsangel”, ci sono anche il sole nero sullo sfondo, presumibilmente disegnato dal leader nazista Heinrich Himmler, rappresentante tre svastiche, divenuto un riferimento identitario e mitico per i gruppi neonazisti negli ultimi decenni.
Il motto del battaglione è: “Morte al nemico!”. Inoltre adotta anche il saluto alle truppe del nazionalista ucraino Stepan Bandera, che scelse la collaborazione con i nazisti nel 1941: “Gloria all’Ucraina” a cui si risponde con “Gloria agli eroi.”
Che una forza neo-nazista come lo SNA possa ora passare all’offensiva, non solo militare ma anche politica, illustra non solo la svolta a destra ma la fascistizzazione dell’Ucraina, dove l’estrema destra continua a radicalizzarsi: Svoboda, poi Settore Destro, infine SNA.
Il “battaglione Azov” al servizio di Lyachko… deputato dell’estrema destra che vuole la pelle del Partito Comunista!
L’ascesa di questo battaglione è correlata a quella della nuova stella della politica ucraina: Oleg Liachko, il leader populista di estrema destra del Partito Radicale, che ha avviato la procedura di messa al bando del Partito Comunista.
Nelle sue opere, Liachko è rappresentato nell’atto d’insultare delle forze dell’ordine, di minacciare dei funzionari della prigione o sul campo, di obbligare un sindaco a cedergli tutti i suoi poteri. E’ spesso accompagnato dal “Battaglione Azov”, che ne ha fatto il suo padrino politico.
Il ruolo svolto militarmente dal “battaglione Azov” sembra più oscuro. La maggior parte dei combattenti non hanno un vero e proprio addestramento militare, compensato perrò dal loro fanatismo ideologico. Hanno partecipato alla presa di Marioupol, dove hanno fatto una ventina di morti.
Sembra che l’esercito usi questi battaglioni di volontari per “sgombrare il terreno” in combattimenti corpo a corpo, come nella periferia di Donetsk, preferendo tenere il combattimento a distanza. In ogni caso questo è quello che dice il comandante del battaglione, Andrei Belitzki.
Si deve sapere che Andrei Belitzki è stato condannato per comportamento violento durante una manifestazione a sostegno del suo camerata dello SNA Igor Mosiychuk, colpevole di un attentato dinamitardo nel 2011. Belitzki come Mosiychuk sono stati graziati dal nuovo governo.
Il deputato fascista populista Oleg Liachko di recente ha dichiarato che più della metà dei combattenti del “battaglione Azov” sono ex-detenuti o criminali: “Preferisco che questi ex detenuti conducano questa guerra che delle persone innocenti muoiano a causa del nemico”.
Le brigate internazionali del fascismo
Da dove vengono questi combattenti? Per lo più ancora dall’Ucraina, anche se un numero crescente sembra provenire non solo dalla Russia, ma anche dai paesi occidentali: Svezia, Italia, Irlanda, Francia, Finlandia, Norvegia.
Il battaglione Azov aveva anche lanciato una campagna di reclutamento internazionale chiamando dei “volontari internazionali” per l’Ucraina, un appello che ha suscitato l’entusiasmo dei piccoli gruppi neo-nazisti di tutta Europa.
Il reclutatore è un francese, Gaston Besson. Mercenario e militante di estrema destra, ha combattuto in Laos, Cambogia, Birmania, Suriname e soprattutto in Croazia.
Ha partecipato alla guerra di Bosnia a fianco degli HOS (Hrvastke Obrambene Snage), le forze di difesa croate, ramo paramilitare del fascista “Partito Croato dei Diritti”, nostalgici degli ustascia collaboratori dei nazisti.
Egli sostiene di avere “15, 16 richieste di arruolamento al giorno, anche se solo 2-3 si rivelano serie”. Chi vuole impegnarsi e scrive a M.Besson riceve una risposta che lo informa che non sarà pagato e resterà a lungo lontano dalla sua famiglia.
Ancora più importante è il chiarimento politico che ne fa: “Non dimentichiamo che siamo il braccio armato dello SNA e che siamo legati a “Settore Destro”. Noi siamo socialisti, nazionalisti, radicali”.
Questo messaggio ha attirato combattenti della causa fascista in tutto il mondo. Due ritratti sintomatici di queste “brigate internazionali” di estrema destra.
Il primo, svedese, Mikael Skillt, tiratore scelto di formazione che ha servito prima nell’esercito e poi nella Guardia Nazionale. Si tratta di un noto militante del Svenskarnas (Partito degli Svedesi), una organizzazione neonazista fondata nel 2008 sulle ceneri del “Fronte Nazional-socialista”.
Skillt porta con orgoglio i suoi tatuaggi nazisti, presi in prestito dalla mitologia nordica. Si è presentato alla BBC come un “combattente del Potere Bianco” che si è innamorato degli Indignati del Maidan, con i loro scudi di legno, le sbarre di ferro. Ha lasciato Stoccolma per Azov.
Il secondo, Francesco Saverio Fontana, sulla cinquantina. E’ italiano e fa parte di “Casa Pound”, una organizzazione neo-fascista relativamente influente nei quartieri popolari di Roma.
Fontana da giovane ha fatto parte di Avanguardia Nazionale – gruppo terrorista di estrema destra degli anni ’70 – e del ramo giovanile del Movimento Sociale Italiano (MSI), erede del Partito Nazionale Fascista italiano.
Fontana dice di essere stato sedotto dalle barricate di Kiev, che gli hanno ricordato la sua giovinezza all’interno di Avanguardia e l’hanno incoraggiato a riprendere il servizio in Ucraina.
Igor Kolomoisky, l’oligarca israelo-ucraino dietro questi battaglioni
Chi finanzia questi gruppi? Un nome ritorna, quello dell’oligarca Igor Kolomoisky, pluri-miliardario, è il secondo più ricco del paese, l’uomo più potente in Ucraina insieme con “l’oligarca sanguinario” Rinat Akhmatov.
Kolomoisky è stato nominato governatore di una regione chiave, Dnipropetrovsk, in quella che sembra una feudalizzazione del paese tanto che un altro oligarca, Sergei Tarouta, è stato messo a capo della regione di Donetsk.
La Russia ha denunciato il finanziamento del “battaglione Azov” da parte dell’oligarca Kolomoisky, non solo nella sua stampa (Voce della Russia), ma anche per bocca del ministro degli Esteri Sergei Lavrov.
Anche se dobbiamo stare attenti, come in qualsiasi propaganda di guerra, questa informazione non è in alcun modo una sorpresa. Kolomoiksy è noto per i suoi stretti legami con la formazione neo-nazista “Settore Destro”.
Il nuovo governatore di Donestk, Sergei Tarouta, è stato costretto ad ammetterlo con disagio lo scorso 20 agosto sul sito “LB.ua” di fronte a un “governatore pubblicamente associato al leader di Settore Destro, Dimitri Jaroch”.
Una fonte non certo suscettibile di alimentare la propaganda filo-russa, il Wall Street Journal, ha recentemente confermato che Kolomoisky ha finanziato diversi battaglioni, oltre Azov, quello di Dnepr, soprannominato in seguito “Battaglione Kolomoisky”.
È acclarato che questa alleanza tra degli antisemiti virulenti e un sionista convinto non sembra essere un problema né per le milizie neo-naziste, né per il miliardario che con orgoglio sostiene Israele (ha anche fondato un enigmatico “Parlamento ebraico” nel 2011!).
Quanto tempo durerà la propaganda occidentale, basata su tante menzogne, ipocrisie, contraddizioni tra la sua ideologia e la pratica? In tempi bui, il “coraggio” rimane nel “cercare la verità e dirla”.
Fonte: solidarite-internationale-pcf.over-blog.net
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
Fonti
Wall Street Journal, 27/06/2014: Ukraine’s secret weapon: feisty oligarch Ihor Kolomoisky;
The Daily Telegraph, 11/08/2014: Ukraine criss: the neo-nazi brigade fighting pro-russian separatists
Frankfurter Rundschau, 10/08/2014: Neonazis in Haüserkampf
La voix de la Russie, 15/06/2014: Moscou exige de punir les auteurs de l’attaque contre l’ambassade de la Russie
La voix de la Russie, 13/08/2014: Les symboles nazis des forces armées d’Ukraine et des bataillons de Kiev
LB.ua, 20, 20/08/2014: Entretien avec Serguei Tarouta
Junge Welt, 25/08/2014: Kreuzzug für Weiße Rassen
Junge Welt, 12/09/2014: Die stimmung sinkt
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