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Casapound&Co: i tentacoli della quinta colonna

Oltre ai bombardamenti contro i civili e gli attacchi dei battaglioni punitivi contro la resistenza, in Donbass proseguono le infiltrazioni fasciste.
Di recente è tornato di nuovo alla ribalta delle cronache l’impresentabile fascista lucchese Andrea Palmeri, fattosi promotore di un fondo di solidarietà per la popolazione del Donbass.
Alcuni mesi fa venne raggiunto a Lugansk da una troupe de “Le Iene” – nomen omen – di Italia1, che hanno contribuito allo squallido lavoro di infangamento della resistenza antifascista, di fatto presentando Palmeri come un suo autorevole rappresentante.
Qualche giorno fa invece, a far visita allo squadrista toscano è stato Alberto Palladino, fascista di Casapound: noto anche come “Zippo”, un fascista che nel tempo si è reso protagonista di numerose “marachelle”, note e meno note.
Non sorprende che Sallusti, direttore de Il Giornale, abbia pensato bene di dare sponda all’ ”uomo all’Havana” di Casapound nella sua nuova veste di corrispondente di guerra (qui e qui).
Com’è noto, Il Giornale è espressione di quella consistente porzione di borghesia italiana rappresentata da quelli che fino ad ora sono stati i faccendieri di Berlusconi, la cricca a cui Casapound deve gran parte delle sue fortune.
Al contempo Il Giornale non disprezza il piano-Salvini, intriso di retorica d’opposizione alle politiche dell’Unione Europea e – formalmente – critico rispetto all’atteggiamento occidentale nei confronti della Russia. Da buon opportunista Salvini cerca di cavalcare il risentimento dei lavoratori nei confronti dei salassi dell’Unione Europea, nonostante proprio i vertici della forza politica di cui è alla guida siano stati i principali sostenitori dei processi di desovranizzazione europea.
Curioso è che proprio “Sovranità” sia il nome del cartello composto da Casapound e Lega Nord e che questo Front National all’italiana voglia a tutti costi porsi come referente del Cremlino: la Lega come già detto, è una della forze politiche che componevano i governi responsabili della rottamazione della sovranità statale, mentre Casapound sostiene insieme ai fascisti occidentali e russi i macellai di Pravyi Sektor (Settore destro) – nella foto a via Napoleone III dai fascisti del terzo millennio di Casapound – tessendo le lodi della rivoluzione “colorata” – nazionale per loro – di Maidan, nonostante proprio il golpe che Maidan portava in grembo abbia trasformato l’Ucraina in una sorta di protettorato euroamericano.
In barba al suo anti-atlantismo di facciata la Lega Nord di Salvini ha rapporti privilegiati con gli Usa ed Israele tramite Giancarlo Giorgetti e Raffaele Volpi, ed ha la sua roccaforte proprio in Veneto, dove gli americani hanno fior fiore di interessi economici e militari.
Non certo da meno dei propri alleati, Casapound può vantare i boia di Pravy Sektor tra le proprie frequentazioni, molte delle quali all’interno della piattaforma Zentropa.
Questa raccoglie legami tra numerose organizzazioni fasciste impegnate su scala internazionale nel sostegno dei battaglioni punitivi dei golpisti di Kiev: di questi fanno parte anche alcuni italiani, come Francesco Saverio Fontana, noto fascista vicino a Casapound, che si vanta di essere uno dei responsabili del massacro di Odessa del 2 Maggio 2014.
E senza nascondere il proprio sostegno agli squadristi di Kiev, Casapound strizza l’occhio ad alcuni degli italiani arrivati in Donbass proprio per combattere contro i battaglioni punitivi.
La presenza di elementi riconducibili alla galassia fascista nelle Repubbliche Popolari del Donbass, come in qualsiasi altro contesto in cui abbiano preso piede lotte popolari antimperialiste – Irlanda, Palestina, Libano, solo per citarne alcuni – risultava e risulta perfettamente funzionale a chi vuole prevenire o recidere legami di solidarietà popolare internazionalista.
Oltre a questo la presenza fascista in scenari di guerra porta con sé le ombre dei gruppi criminali – con vere e proprie rappresentanze istituzionali – legati al commercio di armi e stupefacenti.
Alberto Palladino, neofita del giornalismo di guerra, può vantare vari viaggi esotici nel sud-est asiatico, ufficialmente per coltivare la passione per la Muay Thai – celebre arte marziale thailandese – seguire i tour degli Zeta Zero Alfa di Gianluca Iannone, e portare solidarietà tramite Sol.Id – Solidarité Identités , una delle emanazioni di Casapound utilizzata anche dalla piattaforma europea Zentropa per le proprie iniziative “filantropiche” – al popolo Karen, una minoranza in lotta per l’indipendenza contro lo stato birmano.
Proprio sulla Birmania si concentrarono le indagini di qualche anno fa della Procura di Verona ed accertando che la Onlus “Popoli” del fascista Franco Nerozzi offriva una comoda copertura alle attività di addestramento militare che avrebbero risposto agli ordini di alcuni imprenditori veneti per realizzare un colpo di stato alle Isole Comore.
Una delle tante conferme al fatto che il fascismo del terzo millennio non ha evidentemente nulla a che invidiare a quello del secondo.

Fonte: http://www.noisaremotutto.org/2015/06/25/casapoundco-i-tentacoli-della-quinta-colonna

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