Sono decine le onlus e ong fiancheggiatrici della galassia nera italiana: dalla difesa dell’ambiente ai riti in montagna, dallo sport alla medicina sociale. Raccolgono coperte, cibo e organizzano missioni all’estero con il sogno della rivoluzione. Cercando consensi e legittimazione. E per i permessi è più presentabile il loro nome.
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Il sistema delle onlus e delle associazioni di volontariato laico che appoggiano e danno un volto presentabile all’estrema destra made in Italy è stato svelato con il raduno nazionale di CasaPound alle porte di Milano.
Solo a settembre, alla vigilia della reunion delle tremila teste rasate in arrivo da tutto il Paese, si scopre che dietro ad un evento sportivo nel comune milanese di Castano Primo c’erano i fascisti del terzo millennio.
A Milano, dove inizialmente era prevista la festa nazionale, erano partiti appelli di Palazzo Marino, Anpi e parlamentari di Sel per vietare il “settembre nero” in Lombardia. E a quel punto si scopre la vera sede, tenuta fino alla fine segreta.
Il sindaco di Castano Primo Giuseppe Pignatiello cade dalle nuvole e scopre che la struttura comunale era stata richiesta dall’associazione sportiva “La Focosa” per un evento sportivo e musicale, con tanto di uso delle cucine. Niente di politico insomma.
La firma sui documenti ufficiali era del presidente della onlus Massimo Trafiletti, che si è poi scoperto essere anche responsabile lombardo di CasaPound. Per non creare allarmismi la richiesta ufficiale a maggio era stata firmata proprio da “La Focosa”.
E solo quando gli ospiti erano già arrivati si è scoperto l’inganno e da problema amministrativo si è trasformato in problema di ordine pubblico con minacce e cortei.
Il motivo del “mimetismo” con sigle dedicate all’ambientalismo, la cooperazione internazionale, la raccolta di cibo e perfino sangue lo spiega Saverio Ferrari dell’osservatorio democratico sulle nuove destre: «Così si riesce ad avere motivazioni e appoggi che non avrebbero mai con i nomi ufficiali. Usano tematiche attuali come l’ecologia, la protezione degli animali e l’aiuto ai più deboli che trovano spazi di consenso. Ecco l’escamotage per rendersi accettabili fuori dai loro soliti perimetri».
CASAPOUND E LE SUE SETTE SORELLE
Nell’universo del partito smaccatamente fascista di Gianluca Iannone e Simone Di Stefano le sigle e l’attivismo sociale si è moltiplicato. Oggi sono sette: dalle escursioni in montagna (la Muvra) fino all’ambientalismo militante (la Foresta che avanza) che lotta contro gli abbattimenti degli ulivi in Salento e l’uso degli animali nei circhi.
C’è poi il gruppo di protezione civile “La salamandra” che raccoglie coperte e abiti invernali per i senza tetto e armata di pettorine e divise partecipa al post alluvione nella provincia di Benevento. Da Roma, dove è nata, si è allargata aprendo sedi a Milano, Torino, Verbania e Bolzano.
Sul sito web della filiale campana vantano i loghi del dipartimento della protezione civile della presidenza del Consiglio e l’omologa regionale. In provincia di Napoli è così ben inserita nel circuito del volontariato locale che hanno anche uno sportello informativo nell’ospedale Sanata Maria la Pietà di Nola (grosso centro dell’area metropolitana) offrendo ai degenti «più bisognosi assistenza morale, sociale e psicologica cercando di rendere i ricoveri più sopportabili».
Per l’arrivo di papa Francesco a Pompei, lo scorso marzo, c’erano anche loro a vigilare sul traffico e la folla con il logo giallo-nero ben in mostra sulle pettorine.
Unite dagli ideali di volontariato e aiuto concreto al prossimo,ecco l’attivissima Grimes: si autodefinisce “gruppo d’intervento di medicina sociale” per la raccolta di sangue da Udine a Foggia, prestazioni a prezzi calmierati e progetti di solidarietà internazionale con appoggio medico e sanitario.
Un associazione di medici e infermieri volontari «nata per informare e supportare i cittadini perché possano difendersi dalle proprie paure, dai difetti del sistema sanitario e da quanti speculano sul malessere». Nelle sedi di tutta la Penisola sotto le bandiere con la tartaruga ecco che insegnano le manovre salvavita per i bambini e corsi di primo soccorso.
Tra i referenti c’è la militante della prima ora Debora di Gennaro candidata alla Camera nel 2013. La moglie del frontman Gianluca Iannone, Maria Bambina Crognale, è invece responsabile del sindacato Blu, Blocco lavoratori uniti, che cerca visibilità con la battaglia per la tutela dei posti di lavoro e l’assistenza fiscale. Tanti nomi con gli stessi protagonisti.
Attivi sul Web e nelle piazze, sono poche decine di attivisti che cercano di allargare il consenso per le frange più estreme. Grazie a queste sigle i militanti neri fanno parte di quelle associazioni che possono beneficiare del 5 per mille, la donazione volontaria della dichiarazione dei redditi.
L’AZIONE IN LOMBARDIA
Il gruppo lombardo di Lealtà e azione ( organizzatori del raduno alle porte di Milano per tentare la scalata a Palazzo Marino ) sono i più nostalgici del Ventennio e oscillano tra eventi folcloristici e azioni in stile Alba Dorata. L’osservatorio democratico sulle nuove destre ha raccolto e seguito i movimenti in un dossier.
Memento è impegnata a tramandare la memoria della “Legione dei Martiri”, ossia dei gerarchi fascisti e dei combattenti della Repubblica di Salò, di cui curano spasmodicamente le tombe nei cimiteri di Milano e Monza, infiorettando le lapidi con gagliardetti tricolori.
Per il settantesimo anniversario della Liberazione, lo scorso 25 aprile, si trovarono in trecentocinquanta con il vessillo con l’aquila argentea della Repubblica sociale italiana al campo 10 del Cimitero Maggiore, ignorando la festa repubblicana e la storia del Paese.
Altra associazione collegata è Bran.co che, ispirandosi all’attività “sociale” di Alba Dorata, promuove iniziative volte al sostegno delle famiglie italiane in difficoltà (visto che «le istituzioni preferiscono aiutare zingari e immigrati»), offrendo assistenza «alle madri che onorano e difendono il valore della vita dal suo concepimento», muovendosi in buona sostanza nel campo antiabortista.
Pezzo forte è la battaglia contro la pedofilia condotta con convegni, tornei di calcio e boxe. L’associazione “Caramella Buona” è la sigla che organizza i tornei di calcetto per la raccolta fondi: ogni anno a giugno si sfidano sul terreno 24 squadre dell’universo del neofascismo e del neonazismo locale: da Orizzonteideale a Cuore nero, passando per Presidio, Miles duepunto dieci di Bergamo, Militia Como, i Dora di Varese e le immancabili bande nazi-rock come i Malnatt, Bullets, Nessuna resa e Linea ostile.
“I Lupi danno la zampa” è un gruppo che si definisce animalista. Proprio questo animale è, nell’immaginario nazista, associato alle virtù marziali e alla casta nobiliare: spietato e combattivo, leale nei confronti del branco. Compiacendosi invece in questo caso di “dare la zampa”, raccolgono cibo per cani e gatti e promuovono iniziative a tema animalista, confidando sull’ingenuità di chi si ferma nei gazebo.
I lupi delle vette organizzano invece campi in montagna seguendo questo motto: «L’uomo non ha limiti: se li crea». Quest’anno si sono mossi soprattutto lungo gli scenari alpini della Prima guerra mondiale: «terribile e grandiosa pagina di storia italiana, crogiuolo di sangue, ghiaccio e dinamite».
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