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La logistica in Italia. Prime linee di ricerca e approfondimento

Con il termine logistica si vuole intendere il complesso delle attività organizzative, gestionali e strategiche che, in un ente, struttura, azienda, amministra i flussi di materiali e delle relative informazioni dall’origine presso i produttori-fornitori fino alla consegna- disponibilità dei prodotti finiti agli utenti-clienti e, laddove esiste, al servizio postvendita. Il sistema logistico, quindi, attraversa tutta un’azienda e si collega con la produzione e con il marketing.

Il settore della logistica è, nella definizione dell’AILOG (Associazione Italiana di Logistica), “l’insieme delle attività organizzative, gestionali e strategiche che governano nell’azienda i flussi di materiali e delle relative informazioni, dalle origini presso i fornitori fino alla consegna dei prodotti finiti ai clienti e al servizio post-vendita”.

Va subito detto che l’ambiente e l’organizzazione delle imprese è molto cambiato e ciò ha portato inevitabilmente alla necessità di monitorare, prevedere e verificare tutti i movimenti delle vendite riuscendo ad anticipare il cambiamento nei consumi e le tendenze dei mercati. Questo fa si che la logistica ad esempio alla quale era sempre stato dato un ruolo secondario ha assunto in questi ultimi anni un ruolo molto determinante nelle imprese siano esse di piccole, medie o grandi dimensioni.

Negli anni ’90 nelle imprese italiane hanno governato robotica e automazione, mentre oggi la logistica sta diventando lo strumento per assicurare continuità e connessione a prodotti realizzati in aree anche molto distanti tra loro.

Un esempio degli stipendi nella logistica nell’anno 2014

Gli stipendi 2014 nella logistica *

Funzione Retribuzione annua

media (min – max)

Responsabile trasporti 35.000 – 60.000
Responsabile piattaforma logistica 35.000 – 80.000
Responsabile logistica distributiva 40.000 – 100.000
Responsabile logistica di stabilimento 40.000 – 100.000
Group logistic director 65.000 – 110.000
Supply chain manager 45.000 – 125.000
Supply chain director 85.000 – 150.000

Un esempio: il network logistico di Amazon in Europa ha più di 25 centri di distribuzione, per un totale di più un milione e cinquecentomila metri quadrati di superficie. In Italia vi è un centro di distribuzione di più di 70mila metri quadri a Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza.

In questo centro lavorano più di 400 dipendenti assunti con contratti a tempo indeterminato e le previsioni danno per sicuro che si arriverà a 1.000 dipendenti dopo tre anni dalla data di lancio.

Nel 2014 cresce il fatturato della logistica conto terzi (77,3 miliardi di euro, +1,8%) che potrebbe arrivare a 80,9 miliardi di nel 2016, ossia un valore maggiore dell’+1,8% in termini reali rispetto all’anno precedente. (cfr. grafico n.1)

Grafico 1. Fatturato della Contract Logistic (1)

logistica tabella

1. Cfr. www.contractlogistics.it

Nel convegno realizzato a gennaio 2016 dal titolo ” Ambiti di innovazione nella logistica: esperienze a confronto”2 vengono analizzati vari fattori inerenti la logistica : tra di essi sia l’andamento del fatturato, le diverse dinamiche, il valore dell’e commerce, ecc.

I dati riportati di seguito mostrano come a fronte di una diminuzione degli autotrasportatori dovuta anche agli aumenti di carburante aumenta il fatturato dei corrieri espresso anche e soprattutto per la crescita delle vendite online.

2. (a cura di Osservatorio ContractLogistics School of Management Politecnico di Milano)

La tabella di seguito mostra come sia aumentata l’importanza degli acquisti on line e mostra come la percentuale degli acquisti on line sia in continua ascesa anche in altri paesi del mondo.

L’Inghilterra registra una elevata percentuale di acquisti eCommerce ossia il 17%; seguono gli Stati Uniti con un valore del 13%, la Francia col 9% e la Cina col 3%.

Di seguito una serie di grafici e tabelle3 che mostrano come gli occupati nel settore della logistica siano in grande percentuale lavoratori stranieri; i lavoratori stranieri sono poi retribuiti meno dei lavoratori cittadini italiani.

3. Cfr. http://www.filtcgil.it/10_congresso/4_TRENTIN.pdf

I lavoratori stranieri che lavorano nella logistica sono circa il 16% della totalità degli occupati e numericamente arrivano a quasi 40.000.

Il grafico mostra come la maggiore percentuale di occupati sia di origine non UE

Nel primo semestre 2013 ad esempio gli occupati nella logistica appartenenti a paesi non UE rappresentavano l’11,4% ; la tabella evidenzia il fatto che le regioni del Sud e le due isole maggiori si caratterizzano per la totale assenza di occupati stranieri siano essi appartenenti all’Unione Europea siano di paesi non UE.

L’Emilia Romagna ha la percentuale più alta di occupati di cittadinanza non UE (24,6) seguita dalle Marche (20,8%). In Umbria gli occupati nella logistica sono in maggioranza stranieri (55,1%) ma appartenenti ai paesi UE mentre non si registrano occupati di paesi non UE.

Anche per quanto riguarda la modalità di lavoro si registra la percentuale maggiore nel lavoro standard anche se i lavoratori stranieri sono soggetti molto spesso ad una modalità part time o di lavoro a termine non volontario.

Le differenze tra lavoratori di cittadinanza italiana e lavoratori stranieri è evidente anche nelle retribuzioni ; i lavoratori a tempo pieno di cittadinanza straniera non UE sono quelli che percepiscono le retribuzioni più basse rispetto ai lavoratori di cittadinanza UE e a quelli di cittadinanza italiana.

Per quanto riguarda gli infortuni tra gli immigrati nella logistica nell’anno 2012 la percentuale maggiore si registra nel settore delle movimentazioni.

  • Cestes/Proteo – Usb

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