Menu

Costituito il Coordinamento Ucraina Antifascista

19 giugno 2016, si è tenuta a Roma la riunione nazionale di comitati, collettivi, partiti e organizzazioni attivi nella solidarietà con l’Ucraina e il Donbass antifascista

 

La proposta di una riunione nazionale segue la destituzione del comandante Schevchenko della Prizrak e l’epurazione degli ultimi due deputati comunisti nella DNR, tra cui Litvinov, per comprendere l’evoluzione della situazione in Donbass, dopo più di un anno di stallo militare, e come inserire la nostra attività politica di sostegno e solidarietà militante nel nuovo quadro venutosi a configurare.

Di fatto l’estromissione totale dei comunisti dalle cariche istituzionali è la conseguenza di un processo di restaurazione, di senso contrario rispetto all’iniziale insurrezione contro il regime di Kiev, che ha consegnato il potere nelle mani di oligarchi. Analogamente è stato limitato il ruole delle forze sociali: i sindacati si trovano in una situazione di debolezza e vedono la loro attività limitata. Molte fabbriche sono state dislocate in Russia. La popolazione è stremata da due anni di stillicidio bellico, dal blocco economico e commerciale, e vuole solo la pace.

In Italia il campo della solidarietà con il Donbass è stato egemonizzato dai fascisti, che si nascondono sotto abili campagne umanitarie, mentre le realtà solidali antifasciste hanno lasciato un vuoto dovuto alla mancanza di unità e coordinamento, una frammentazione che ha penalizzato la visibilità e una moltiplicazione di forze, nonostante le singole realtà militanti abbiano continuato la loro attività di aiuti, controinformazione e solidarietà. E’ quindi necessario riprendere il nostro campo, la lotta contro i fascisti di Kiev è allo stesso tempo una lotta contro i fascisti italiani, che prima appoggiavano il Maidan e adesso si sperimentano nella solidarietà col Donbass per opportunismo politico.

Bisogna fare chiarezza attraverso un lavoro di dossieraggio su fascisti, rossobruni, leghisti e forze politiche che hanno sostenuto il Maidan, e porsi come interlocutori di russi e ucraini, solidali con la resistenza antifascista, che possono cadere in confusione.

Per questa ragione c’è la necessità che si ricostituisca una struttura nazionale unitaria che unisca e coordini il lavoro di comitati e realtà militanti.

Bisogna inoltre che la solidarietà con la resistenza in Donbass con quella all’Ucraina antifascista venga ricollocata all’interno del più ampio campo della solidarietà con l’Ucraina antifascista. L’Ucraina è infatti precipitata in un regime oppressivo fascista in cui i diritti umani e politici vengono costantemente violati. E’ necessario svolgere un lavoro di controinformazione che faccia luce sulla crisi umanitaria, sulla restrizione dei diritti civili e politici, sulle violazioni dei diritti umani da parte del regime di Kiev.

Con questi obiettivi, sui principi della solidarietà internazionalista, dell’antifascismo, dell’anticapitalismo e dell’antimperialismo viene fondato il Coordinamento Ucraina Antifascista.

 

Vengono individuati alcuni ambiti di intervento:

– controinformazione deve essere il terreno decisivo. Da un lato il coordinamento dovrà sviluppare un rapporto di collaborazione sia con canali comunisti (come Contropiano e Marx21) che con testate come l’Antidiplomatico che permette di raggiungere un più ampio ventaglio di lettori e uscire al di fuori della ristretta cerchia degli addetti ai lavori. Dall’altro dovrà dotarsi di una comunicazione propria, cominciando con una pagina facebook (e VK) che sia organo ufficiale del Coordinamento. Attivarsi anche attraverso i canali radiofonici e le webTV.

– auiti umanitari

– campagne di sensibilizzazione

– mobilitazioni politiche.

 

 

Aderiscono al Coordinamento:

 

Comitato Catanese di Solidarietà con l’Ucraina Antifascista,

Movimento Internazionale Antifascista (MIA) – Napoli;

Comitato per il Donbass Antinazista – Roma;

Carovana Antifascista;

Collettivo Arditi del Popolo – Civitavecchia;

Libreria Aurora – sostegno per il Donbass antifascista Spoleto;

Comitato Rivoluzionario Antimperialista Sardo;

Comitato con l’Ucraina Antifascista – Massa Carrara;

Comitato Ucraina Antifascista – Bologna;

Campagna Noi Restiamo;

Coordinamento Nazionale Jugosavia;

Comitato Veronese di Solidarietà con l’Ucraina Antifascista;

Comitato Padovano di Solidarietà con l’Ucraina Antifascista;

Collettivo Stella Rossa Nordest;

Comitato Sloveno di Solidarietà con l’Ucraina Antifascista;

Nova Harmonia;

Partito della Rifondazione Comunista.

 

 

Il Coordinamento Ucraina Antifascista si dota di un documento politico, con cui si costituisce. Lo riportiamo qui di seguito

 

A più di due anni dalla cosiddetta “Rivoluzione del Maidan” l’Ucraina è attraversata da una profonda crisi democratica, economica e umanitaria. Il governo filoeuropeista e filo-Nato insediatosi dopo il Maidan, ha ridotto le libertà politiche e individuali, mostrandosi invece tollerante con le violenze delle squadre naziste che scorazzano per le strade. Il processo di decomunistizzazione, l’imposizione di una revisione storica dell’esperienza antifascista della grande guerra patriottica, l’elevazione a eroi nazionali dei collaborazionisti nazisti come Stepan Bandera, l’incitamento governativo alla delazione, la caccia ai nemici della nazione, individuati tra dissidenti di Kiev, cittadini di origine russa, giornalisti indipendenti, la messa al bando di organizzazioni e simboli comunisti ha riportato a un clima analogo a quello del ventennio italiano e riempito le carceri di detenuti politici. Attualmente se ne stimano circa 1400, tra prigionieri e desaparecidos, sottoposti a privazioni alimentari e sanitarie, maltrattamenti e torture, perpetrate anche sino alla morte. Questo quadro emerge dai recenti dossier Onu e Osce. Il cambiamento delle linee di politica economica, imposto dal FMI, ha precipitato il paese in una grave crisi economica, sofferta dalle classi lavoratrici, causata dall’aumento vertiginoso dei prezzi di beni di consumo e risorse energetiche, che ha provocato una drastica riduzione dei salari reali. Una situazione aggravata dalla progressiva riduzione di spesa pubblica, eliminazione dello stato sociale e dalla poca appetibilità delle merci ucraine sui mercati del nuovo partner europeo. Anche peggiore la situazione in Donbass. L’instaurazione di una giunta con elementi nazisti, la persecuzione di russi e comunisti, ha portato a una sollevazione del popolo del sud est ucraino, legato storicamente e culturalmente alla Russia, di estrazione operaia e tradizione antifascista. Nel maggio 2014, con un referendum promosso dalle forze progressiste, ha sancito la propria indipendenza e fondato le Repubbliche Popolari di Donetsk, Lugansk e Slaviansk. Il governo dell’allora neoeletto Poroshenko, ha risposto bombardando i civili e inviando i battaglioni punitivi neonazisti. Ritorna così la guerra e la peste bruna nel cuore dell’Europa. Una guerra fratricida scatenata da Kiev, con una chiara connotazione di classe, sostenuta politicamente, mediaticamente, economicamente e militarmente da Usa e Ue. In due anni si stimano più di 9000 morti, tra cui più di cento bambini, migliaia di profughi, danni incalcolabili all’economia della regione, a causa del blocco economico e commerciale e della distruzione delle strutture. Il popolo del Donbass ha reagito a questa aggressione organizzando milizie popolari, formate per lo più da lavoratori, che si ispirano esplicitamente ai valori antifascisti della Grande Guerra Patriottica, e forme di auto-organizzazione sociale, come i Kolkhoz e le mense gestite dalla Brigata Prizrak del Comandante Mozgovoi. Appare oggi chiaro che il Maidan non è stata quella rivoluzione democratica propinata dalla stampa, ma un colpo di stato violento, reazionario, che ha avuto come attori:

– elementi della destra radicale e neonazista, protagonista prima della violenza nelle piazze e di efferati pogrom come quello del 2 maggio alla Casa dei Sindacati di Odessa, e dopo delle incursioni dei battaglioni punitivi in Donbass;

– gli oligarchi filo-europeisti giunti al governo, responsabili delle misure economiche antipopolari, della guerra e delle violazioni dei diritti umani e politici della popolazione;

– i governi statunitensi, europei e legati al patto atlantico in generale, il cui fine è quello di continuare a estendere a est la propria zona di influenza politica e economica, attraverso una recrudescenza del militarismo e dei nazionalismi.

– una stampa impegnata in una guerra mediatica, finalizzata a camuffare i neonazisti di Svoboda, Pravj Sektor e altre formazioni, in giovani ribelli democratici, a mostrare i carnefici come vittime di violazioni di diritti umani e viceversa, un colpo di stato per rivoluzione democratica.

A sostegno il popolo ucraino e del Donbass che resiste alla junta di Kiev, comitati, collettivi e organizzazioni antifasciste si sono immediatamente mobilitate in azioni di solidarietà e campagne umanitarie volte alla raccolta di aiuti e alla contro- informazione, come la Carovana Antifascista organizzata dalla Banda Bassotti, la prima band italiana entrata in Donbass. Queste realtà oggi decidono di mettere in comune la propria esperienza e costruire un percorso unitario, costituendo il Coordinamento Ucraina Antifascista. Un percorso che vuole essere aperto e condiviso, pur mantenendo autonomia e identità delle sue eterogenee componenti, finalizzato ad amplificare e moltiplicare il lavoro dei singoli gruppi territoriali. I principi fondativi del costituendo Coordinamento nazionale sono i seguenti:

• solidarietà internazionalista, antifascismo, anticapitalismo e antimperialismo;

• affermazione del diritto alla autodeterminazione dei popoli, contro i condizionamenti e le politiche imperialiste di Stati Uniti e Unione Europea;

• appoggio alla lotta antifascista, per il rovesciamento del regime golpista di Kiev;

• opposizione alle politiche guerrafondaie del nostro paese, della UE e della NATO e ad ogni politica e iniziativa improntata alla ostilità nelle relazioni internazionali. Gli strumenti e gli obiettivi più urgenti da conseguire sono:

• sostegno alla Resistenza del Donbass;

• sostegno agli antifascisti, ai perseguitati politici, ai giornalisti vittime di repressione, ai comunisti messi fuorilegge e ai renitenti alla leva in Ucraina occidentale;

• sostegno ai richiedenti asilo politico dall’Ucraina occidentale;

• sostegno ai lavoratori a alle popolazioni civili di Donbass e Ucraina vittime della guerra; • coinvolgimento diretto e attivo delle lavoratrici e lavoratori antifascisti originari di quelle terre residenti in Italia;

• promozione di strumenti di azione e propaganda/controinformazione;

• promozione di una rete internazionale di solidarietà.

Coordinamento Ucraina Antifascista

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa
Argomenti:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *