Menu

La nuova vita del Corto Circuito

Il Corto Circuito è un centro sociale occupato e autogestito che si trova nella periferia sud-est di Roma. È stato occupato nel 1990 e da 26 anni è parte integrante del territorio, rendendo disponibili iniziative e servizi sociali là dove le varie amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo hanno lasciato un vuoto. Così nascono nel corso degli anni l’Osteria, la Palestra, la Ciclo-officina, il Campo da Calcetto e la Scuola Popolare, e tutte quelle attività culturali, musicali e politiche che caratterizzano il centro.

Nel 2012, a causa di un incendio, uno dei padiglioni che ospitava la maggior parte delle attività del centro sociale è stato distrutto. Da subito l’idea è stata quella di ricostruire ed è partita la campagna “Senza Corto nonSOStare”, che ha ricevuto adesioni sia cittadine che nazionali. La campagna si è concretizzata, oltre che in una raccolta fondi attraverso iniziative a sostegno e donazioni, anche nell’elaborazione di un progetto edilizio che è stato più volte sottoposto alle istituzioni competenti, ottenendo il parere positivo sulla Conformità Urbanistica dal Dipartimento Urbanistica del Comune di Roma.

14182112_1860672594156059_1634679962_n

I continui ritardi e l’ostruzionismo degli uffici del Patrimonio di Roma, che non ha mai dato il via libera alle pratiche burocratiche per avviare la ricostruzione, provenivano in realtà da un’esplicita volontà di impedire l’apertura del cantiere.Inoltre con l’avvento della Delibera 140 i nostri spazi sono stati messi a bando secondo valore di mercato, svendendo tutta la storia e i servizi sociali che il Corto Circuito e le strutture affini offrono da sempre nel territorio romano. Per questi motivi abbiamo dovuto abbandonare il primo progetto.

Ci si è ritrovati quindi a ripartire da zero. E valutando di avere un’unica possibilitànon si è potuto fare a meno di tenere in considerazione la questione ambientale, l’aspetto culturale e il valore sociale di ricostruire un edificio seguendo un percorso non legale, ma eticamente legittimo, nel rispetto del territorio e delle persone che lo vivranno. Quindi esclusa una seconda ipotesi che prevedeva una ricostruzione veloce ed economica, con l’utilizzo di prefabbricati, si è scelto di dare vita ad un edificio completamente eco-sostenibile e bio-compatibile: oggi il vero abuso è un edificio che, indipendentemente dalla sua legalità, non tiene minimamente conto dell’impatto ambientale sia a livello locale che globale.

14218088_1860672967489355_1295497754_n

Non avendo la necessaria esperienza in materia ci si è rivolti a vari contesti competenti e una risposta è arrivata dall’ambito permaculturale. Il progetto è stato così ampliato, non limitandolo alla costruzione di un edificio ma estendendolo alla riprogettazione di tutta l’area. Attorno alla struttura in via di costruzione, sorgerà, infatti, il nuovo Orto del Corto Circuito, da cui la cucina prenderà parte delle materie prime. Un punto centrale nella realizzazione del nostro edificio è la gestione delle acque. Per questo scopo è stato realizzato un impianto di fitodepurazione delle acque grigie ed uno per il riutilizzo delle acque piovane. Il nostro sistema di fitodepurazione, composto da tre laghetti artificiali, riproduce il modello naturale palustre. Le piante acquatiche immettendo più ossigeno nel terreno rispetto alle piante terrestri, accelerano i processi naturali con cui i batteri depurano le acque dalle sostanze inquinanti. L’acqua così depurata arriva all’orto attraverso la tecnica del Biorollo, ovvero fasce di ramaglie interrate per la ridistribuzione capillare delle acque. Inoltre, adattando la tecnica del Biorollo, recuperiamo e valorizziamo le acque piovane per completare l’irrigazione dell’orto stesso.

14215634_1038093119642415_162444768_o

Per la ricostruzione dell’edificio si è scelto di utilizzare la tecnica denominata G.R.E.B. Questa consiste nella realizzazione di una struttura portante in legno riempita con balle di paglia che costituiscono la chiusura delle pareti perimetrali dell’edificio. Successivamente la paglia viene coperta da uno strato di malta e dagli intonaci a base di calce per quelli esterni, in terra cruda per quelli interni. Il pavimento verrà isolato termicamente attraverso il recupero di bottiglie inserite nella gettata del solaio. L’originalità risiede nella modalità di realizzazione facile e abbastanza veloce per gli autocostruttori; rappresenta infatti un buon compromesso quando sorge l’esigenza di costruire un edificio a buon mercato, in condizioni di sicurezza, sia in fase realizzativa che di esercizio, impiegando materiali naturali, leggeri e facilmente trasportabili. Il risultato è un edificio altamente ecosostenibile, termicamente autonomo, fono assorbente, traspirante, antisismico, ignifugo, con un alto comfort di tutti coloro che lo utilizzeranno ed un impatto minimo per l’ambiente.

14182338_1860675210822464_1065820161_n

La struttura rappresenta il primo esempio di costruzione realizzata con la Tecnica Greb in ambito urbano e il primo per dimensioni a Roma. L’uso sociale e collettivo di questo spazio permetterà a coloro che lo vorranno di venire a visitarlo anche a scopo didattico.

14194375_1860675457489106_1271070925_nLa scelta dell’auto-costruzione proviene dall’esigenza di rendere partecipato non solo il cantiere ma  l’intero progetto di riqualificazione del territorio. La progettazione modulare dell’edificio, i materiali leggeri e a misura d’uomo, infatti, non richiedono operai e ditte specializzate ma permettono a chiunque, donne e uomini, di contribuire pienamente dopo aver partecipato ad un breve corso dove si costruisce una piccola parte dell’edificio. In questo modo è quindi possibile mettere in sinergia esperienze condivise e saperi collettivi, in un’ottica di scambio di idealità, acquisizione di capacità e competenze, attraverso la partecipazione attiva alla costruzione manuale di un edificio. La logica partecipata dell’auto-costruzione, antitetica alla logica industriale, garantisce standard edilizi qualitativamente migliori; ognuno può dare il proprio contributo come può e come sa: progettisti, operai, carpentieri, ma anche cuochi a supporto dei lavoratori edili, sostenitori o semplici spettatori e curiosi, in una atmosfera di costante coinvolgimento ed entusiasmo.

 

Il nuovo Corto Circuito è quindi un esempio concreto e visibile di sostenibilità energetica ed ambientale, ma non solo: il progetto della ricostruzione fa parte di un processo più ampio di presa di coscienza che il Corto, dopo averlo vissuto in prima persona, vuole stimolare all’interno del territorio che lo circonda. Costruire un edificio ecosostenibile e un impianto di depurazione delle acque significa fare un ragionamento su come l’uomo può continuare ad occupare un posto in questo pianeta senza contribuire alla sua distruzione e assicurandosi anche un futuro. Tutto ciò è possibile prendendo coscienza del fatto che le nostre azioni quotidiane influenzano e determinano l’andamento generale del nostro pianeta e che quindi il cambiamento deve riguardare vari aspetti della società che non si possono scollegare tra loro. Quindi il modello che vorremmo proporre pone l’attenzione all’istruzione e alla cultura, alla finanza, ai modelli di produzione, al rispetto del lavoro, alla salute, al cibo, e di qui al modello agricolo e di utilizzo delle terre.

14151907_1860668737489778_84154220_o

L’autogestione non riguarda soltanto le attività propriamente umane, ma riguarda in generale il nostro modo di vivere nel rispetto dell’ambiente e degli altri esseri viventi. Come i nostri luoghi di aggregazione sociale anche i nostri territori sono un bene comune, in generale il pianeta è un bene comune che l’uomo deve preoccuparsi di preservare e gestirne le risorse che offre in maniera consapevole. Il percorso intrapreso dal Corto Circuito è iniziato con un primo corso di formazione tenutosi a luglio e continuerà attraverso altri corsi che verranno effettuati nei prossimi mesi. Tutte le informazioni si trovano sui seguenti link.

Per approfondire :

https://www.facebook.com/csoacorto.circuito/

http://cortocircuito.sonarproject.net/

https://www.facebook.com/groups/edilpaglia/?fref=nf

http://radiosonar.net/la-ricostruzione-del-corto-circuito-in-paglia-con-la-tecnica-greb/

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *