Annamaria Mantini (nome di battaglia “Luisa”) militante dei Nuclei Armati Proletari, fu barbaramente uccisa a freddo da una squadra dell’antiterrorismo! Accadde a Roma, Annamaria aveva solo 22 anni!
Era la sorella di Luca Mantini, ucciso da un carabiniere il 29 ottobre del 1974 durante un esproprio in una banca. Il 29 ottobre è una ricorrenza fortemente dolorosa per Annamaria. Scritta con il sangue di suo fratello Luca, uno dei fondatori dei Nap.
L’organizzazione nasce nel Settantaquattro, e prende il simbolo di una brigata partigiana. A regalare il timbro è un tipografo milanese, ex partigiano.
Annamaria è sconvolta. Ma non perde la razionalità. L’ultimo saluto al fratello, all’obitorio, è una promessa di lotta: “Avanti sempre fino alla vittoria.”
Annamaria è tra i fondatori del Nucleo 29 ottobre. Nei primi mesi del Settantacinque lascia Firenze, la famiglia, l’università. Va a Roma. Soffre la lontananza della madre malata. Appena può corre in ospedale. E’ in “clandestinità”!
L’antiterrorismo aveva scoperto un appartamento-covo dei Nap in via Due Ponti alla periferia nord della città. La mattina del 7 luglio 1975 avevano ottenuto dalla Procura un mandato di perquisizione.
Finita la perquisizione i poliziotti che avevano circondato lo stabile si erano ritirati, erano rimasti all’interno due agenti della questura, due uomini dell’Antiterrorismo e il vicebrigadiere Antonio Tuzzolino.
All’una di notte circa, Annamaria Mantini aveva fatto ritorno a casa e aveva aperto la porta dell’appartamento.
Secondo la versione della polizia, la ragazza, resasi conto della presenza degli agenti, avrebbe tentato immediatamente di richiudere la porta, bloccando così la mano del brigadiere che “per un tragico errore” aveva fatto partire un colpo.
Le successive rilevazioni sconfessarono rapidamente questa ricostruzione. La ragazza aprì la porta di casa e immediatamente il vice-brigadiere fece partire un proiettile che colpì, da circa 50 centimetri di distanza, la ragazza in piena faccia, appena sotto lo zigomo sinistro.
Questo è il comunicato con cui i Nap denunciarono l’omicidio!
“9 luglio 1975: Ieri in un agguato teso dalla polizia, è stata uccisa a freddo la compagna Annamaria. La volontà del potere di chiudere la partita con i compagni che si organizzano clandestinamente, ha armato la mano del killer di turno, che con la precisa coscienza di uccidere, ci ha privato di una compagna eccezionale.
Annamaria era uno dei compagni che hanno dato vita al nucleo “29 ottobre”. Ha fatto parte del gruppo che ha sequestrato sotto casa il magistrato Di Gennaro, e il contributo che ha dato alla costruzione ed esecuzione di questa azione, dimostrando il livello politico militare che aveva raggiunto. E’ enorme l’abisso che separa una compagna rivoluzionaria da uno sbirro. Non basterebbero la vita di cento Tuzzolino per pagare la vita di Annamaria.
Questo non significa che dimenticheremo i Tuzzolino, i Barberis, così come non abbiamo dimenticato i Conti e i Romaniello.
La mano che uccide un proletario ci è nemica come i porci che la armano. Ma lo ripetiamo, non è uccidendo uno o più sbirri che i proletari si possono ripagare del prezzo che stanno pagando per liberarsi. E per questo prezzo altissimo, in noi come in tutti i rivoluzionari, non c’è solo la rabbia ma anche la coscienza che il movimento si sta arricchendo in maniera definitiva del patrimonio di importantissime esperienze che questi compagni ci lasciano.
Le giornate di aprile, le innumerevoli azioni armate, gli espropri per autofinanziamento, le azioni nelle carceri, dimostrano la crescita di una nuova generazione di combattenti, e non bastano gli omicidi e gli arresti per distruggerla.
La nostra esigenza di comunismo è indistruttibile.
Luca Mantini, Sergio Romeo, Bruno Valli, Vito Principe, Gianpiero Taras, Margherita Cagol, Annamaria Mantini.
Non siete i soli e non sarete gli ultimi, ma rappresentate per tutti i rivoluzionari una scelta irrinunciabile.”
Lotta armata per il comunismo
Nucleo Armato 29 ottobre”.
da Mantini Anna Maria – Fondazione Pintor
fondazionepintor.net/corsivi/annamaria6/
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa
Raffaele D’Agata
Sui temi di oggi, amici di “Contropiano”, condivido quasi tutti i vostri giudizi di fondo, ai quali sono arrivato lungo un percorso del tutto diverso, e con coerenza. Sono a fianco di alcuni di voi che conosco personalmente. Ma, a parte ls dolorosa pietà per tutto quel giovane sangue inutilmente sparso, per tutta quella inutile tragedia, per quella guerra non voluta dal nostro popolo (come nel 1915, e come allora radice di una pesante sconfitta e di un umiliante arretramento della democrazia), la memoria purtropo ci divide. Continuo comunque a marciare parallelamente, oggi, nella stessa direzione che la realtà di oggi richiede di seguire