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Raccomandazioni per un nuovo sviluppo dell’economia venezuelana

Durante le ultime settimane, un gruppo di economisti e di accademici di differenti discipline si è riunito per sviluppare delle proposte sul tentativo di superare la situazione critica che sta attualmente vivendo il Venezuela. Le proposte sono state sviluppate senza sacrificare le già compromesse conquiste storiche, in nome di un falso “pragmatismo”, ottenute dal popolo venezuelano durante gli anni della Rivoluzione Bolivariana. 

Mettendo da parte le varie differenze di pensiero su come attuare questa via d’uscita, il risultato di questo congresso è stato un insieme di raccomandazioni all’esecutivo Nazionale che vengono riportate qui di seguito. Sperando che siano utili per la comprensione di ciò che sta accadendo e allo stesso tempo per l’uscita del Paese dall’attuale situazione economica, sempre senza rinunciare ai principi bolivariani, le pubblichiamo su 15yultimo.com, confidando si suscitare un dibattito necessario e urgente.

 

Raccomandazioni per affrontare l’attuale situazione economica e dare inizio un nuovo sviluppo dell’economia venezuelana

 

Introduzione

Il presidente Nicolás Maduro ha sottolineato l’urgenza di un dialogo che abbia come oggetto la critica situazione economica in Venezuela e che possa presentare delle nuove “proposte economiche”. Considerata questa necessità, un gruppo di professionisti in questo settore ha elaborato il seguente documento, che riassume il lavoro di circa 15 giorni, ma in un certo senso ripercorre lo sforzo intellettuale di numerosi anni.

 

Obiettivo del lavoro

 

L’obiettivo è quello di pianificare alcune proposte per combattere e sconfiggere i meccanismi della guerra economica, i quali a loro volta sono strettamente legati al superamento della vulnerabilità dell’economia venezuelana. Per noi infatti è di massima importanza distinguere tra un’economia determinata dal pensiero capitalista, con le sue relazioni di dipendenza dal capitale transnazionale, e un’economia alternativa, fondata sul potere esercitato dal popolo, che ha come punto di riferimento il socialismo.

È importante quindi sottolineare che l’efficacia della guerra economica, mossa contro il Venezuela dai centri di potere egemonico, è relazionata con:

  1. La grande dipendenza dell’economia nazionale nei confronti delle imprese multinazionali che monopolizzano la produzione, l’importazione e la distribuzione di prodotti industriali, di medicine, di macchinari e di rifornimenti.
  2. La fuga dei capitali provenienti dalle esportazioni di petrolio.

 

Il nostro lavoro si concentra principalmente su:

  • L’iperinflazione, indotta principalmente dalla manipolazione del tasso di cambio, che produce una distorsione del valore della valuta nazionale.
  • La guerra dei prezzi.
  • La penuria programmata e selettiva di cibo e medicine.
  • La carenza di liquidità.
  • I problemi legati alla fornitura di beni e servizi, in particolare nel trasporto pubblico e nel gas destinato a uso domestico.

 

La politica di dialogo e pace del Presidente Nicolás Maduro, incentrata sul rafforzamento del sistema di protezione per la popolazione venezuelana, attraverso il programma per la patria, i CLAP, le Case della Patria, le politiche abitative e pensionistiche e la “inamovibilidad”[1] dei lavoratori, ha segnato una serie di grandi vittorie politiche essenziali di fronte all’assedio imperialista.

È di fondamentale importanza, inoltre, consolidare le vittorie ottenute, infatti il popolo ha un impellente bisogno di risultati in ambito economico, nella lotta quotidiana contro l’iperinflazione indotta, a livello commerciale e finanziario e nell’ambito della guerra economica: per questo è necessario correggere gli errori commessi o impegnarsi là dove non si sta facendo abbastanza. È importante prendere delle decisioni che siano all’altezza della situazione e attuarle senza timore. 

Proposte

  1. 1.       Rafforzare il valore del Bolivar. A tal fine proponiamo:
  • La creazione di un Bolivar che sia una moneta sovrana legata all’oro. Infatti, il valore dell’oro è assicurato dalla quantità depositata nelle casse del Banco Centrale del Venezuela. L’obiettivo è quello di ancorare il valore del Bolivar a un bene il cui prezzo è riconosciuto nel mercato internazionale e non è suscettibile di manipolazione da parte di terzi. Infatti, quest’ultima circostanza è stata il fattore determinante dell’iperinflazione indotta e della destabilizzazione economica. In alternativa si suggerisce di ancorare il valore del Bolivar al prezzo del petrolio, quindi in base alla sua quantità, come è stato realizzato nel caso del Petro.
  • In entrambi i casi, però, il Petro funzionerebbe come valuta solo per il commercio con l’estero, e il Bolivar sovrano, assicurato in oro o in petrolio, circolerebbe come moneta nazionale.
  • In ogni caso, entrambe le opzioni mirano sia a impedire l’acquisto del Petro con Bolivar sovrani, per evitare la fuga di capitali, sia a proibire il libero uso delle criptovalute all’interno del Paese, come avviene in Russia e Cina.

 

  1. 2.       Migliorare l’evoluzione degli aggregati monetari:
  • Aumentare in generale l’attuale coefficiente di riserva legale e attuare un modello dinamico che rappresenti la riserva legale specifica di ciascuna banca, in modo tale che il rispettivo coefficiente sia calcolato prendendo in considerazione il valore minore dell’oscillazione del margine di intermediazione dell’attività produttiva e il valore maggiore dell’oscillazione del margine finanziario (spread) di ciascuna banca. Quest’ultimo dovrà essere misurato come la differenza percentuale netta tra gli importi complessivi derivati dagli interessi e dalle commissioni su prestiti e dagli interessi maturati sugli investimenti, e l’importo totale degli interessi corrisposto ai correntisti. Inoltre, sarebbe necessario ridurre il suddetto coefficiente di riserva legale specifica, nel caso in cui ci fosse un maggior margine di intermediazione per l’attività produttiva o un minore margine finanziario inferiore (spread), sempre con le modalità che abbiamo indicato in precedenza.
  • Modificare la “Legge Organica dell’Amministrazione Finanziaria del Settore Pubblico” (LOAFSP) per stabilire che tutti i fondi e gli attivi monetari dello Stato debbano essere depositati in un’unica banca statale, indipendentemente dalla loro origine, tipo, qualità, formato di emissione e destinazione, anche se amministrati da uno qualsiasi dei livelli politico-territoriali o da qualsiasi ente pubblico (inclusi trust, altri incarichi fiduciari e fondi autosomministrati).
  • La Banca Centrale del Venezuela deve assumere il controllo della politica monetaria, cambiaria e fiscale, attraverso la proposta e l’attuazione di nuovi di strumenti e nuove strategie per attivare una coordinazione di varie politiche (monetarie, cambiare e fiscali).
  • Creare un comitato permanente per il controllo e la coordinazione delle variabili economiche.
  • Creare un ente operativo con capacità sanzionatorie, anche semplicemente migliorando “l’Ente de Interoperabilidad”, ad esempio, che è stato progettato ma che non è ancora attivo, in modo che sia controllato direttamente da Miraflores, che colleghi obbligatoriamente tutti i database degli organi pubblici, che elabori tutte le informazioni attraverso l’uso delle ICT e che produca dei report ufficiali in seguito a queste analisi. 

 

  1. 3.       Stabilizzare e rinforzare il controllo del tasso di cambio:
  • Consolidare il sistema di calcolo del tasso di cambio, sospendendo l’assegnazione di denaro pubblico a società private e destinandolo alle importazioni dirette di beni essenziali per lo Stato e impiegarlo per ottenere una diminuzione della libera convertibilità del Bolivar sovrano.
  • È infine necessario stabilire meccanismi di gestione della valuta che rispondano ai bisogni prioritari della popolazione venezuelana e alle politiche economiche del governo rivoluzionario.

 

  1. 4.       Creare uno strumento legale di pianificazione delle spese, delle entrate e di utilizzo della valuta:

 

  • Così come esiste una Legge organica annuale che ha come oggetto il “bilancio delle entrate e delle spese della Repubblica” (articolo 311 della Costituzione attualmente vigente), è necessario che venga approvata costituzionalmente una legge per preventivare e pianificare l’uso delle entrate provenienti dall’esportazione di materie prime o di qualsiasi altra entrata proveniente dalle esportazioni effettuate dal settore pubblico. La legge deve inoltre specificare le persone giuridiche che ne beneficeranno, le quantità che verranno assegnate e la motivazione.
  • In ogni caso di assegnazione di denaro, è necessario basarsi su un criterio di valutazione dei prezzi internazionale, al fine di prevenire l’eccesso di fatturazione delle importazioni, la fuga di capitali, l’evasione fiscale causata dai prezzi di trasferimento e la ripercussione dei prezzi gonfiati sulle strutture di produzione e di distribuzione e sui costi di commercializzazione. Occorre inoltre valutare la ripartizione da parte dell’organismo competente, attraverso un’analisi incrociata tra i dati doganali delle importazioni registrate da SENIAT in ASYCUDA, per garantire la trasparenza della gestione valutaria, combattere la corruzione e consolidare il controllo sociale.
  • Capitali esteri e settore privato: creare spazi in modo tale che il settore privato possa trasferire il denaro che ha depositato nelle banche internazionali, senza che lo Stato ritenga questi capitali rientranti come parte delle esportazioni di risorse naturali.
  • In caso di eccezioni è necessario dare una pubblica giustificazione, basata su meccanismi finanziari e non di cambio. Invece di vendere le valute alle multinazionali, è necessario prestarle a interessi e con garanzie reali che garantiscano il recupero del prestito.
  • Riesaminare l’Accordo Cambiario n. 34 del 30 agosto 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Bolivariana del Venezuela n. 40.985, in data 9 settembre 2016, con il quale gli esportatori possono accedere all’80 % della valuta corrispondente al valore delle loro esportazioni e consegnare solo il 20% delle esportazioni che erano obbligati a corrispondere alla BCV, al fine di rendere adeguati tali importi dal momento che questo impegno viene sistematicamente violato.

 

  1. 5.       Rafforzare il sistema finanziario. A tal fine raccomandiamo: 
  • La fusione di tutte le banche di proprietà dello Stato (incluse le banche speciali e del microcredito) in un’unica Banca Pubblica. La tesoreria della Banca deve essere in contatto diretto con il Ministero del tesoro.
  • Realizzare un organismo finanziario superiore, come previsto nell’attuale legge organica.

 

  1. 6.       In materia fiscale, si propone:
  • Stabilire l’imposta sul reddito in base al calcolo della percentuale di profitto rispetto alle vendite o agli attivi. Questa rimpiazzerebbe la tassa tradizionale sull’importo totale del profitto, allo scopo di neutralizzare gli effetti dell’abuso della posizione dominante sul mercato, delle speculazioni cambiarie e finanziarie, dei brevetti e dei marchi e delle manipolazioni contabili e legali. 
    Un aumento ingiustificato dell’utile rispetto all’importo delle vendite deve essere pagato interamente allo Stato.  La riscossione di questa tassa deve essere mensile, soprattutto perché ciò avrebbe un impatto significativo sulla riduzione dei margini di profitto per i commercianti e gli industriali.
  • Creazione della “tassa dei beni non produttivi e dei grandi patrimoni”.
  • Creazione della “tassa per le transazioni finanziarie ad alto valore”.
  • Queste misure ovviamente richiedono il rafforzamento dei controlli e, quindi, un sistema automatizzato, completo e trasparente.

 

  1. 7.       Mancanza di cibo programmata e selettiva, si suggerisce:
  • Nell’ambito della Grande Missione dell’Approvvigionamento Sovrano (e del CLAP), è fondamentale stabilire un piano completo per la produzione, distribuzione e consumo di 8 articoli essenziali (farina di mais, riso, pasta, zucchero, legumi, formaggio, latte e un altro alimento ricco di proteine come pollo, uova o pesce). In quest’ambito è importante definire gli obiettivi e le strategie di produzione, nonché chi è responsabile di reperire risorse finanziarie, istituzionali, cognitive e organizzative disponibili. Il Governo nazionale deve definire gli obiettivi di produzione e ciascun produttore deve impegnarsi, pubblicamente e contrattualmente, a rispettarli. La produzione, la distribuzione e la determinazione del prezzo implicano un controllo stretto e rigoroso, dalle fabbriche al commercio finale.
  • Imposte alle frontiere: tutta l’estrazione di prodotti dal Venezuela che non è coperta dalla rispettiva licenza di esportazione deve essere soggetta a una tassazione alle frontiere. L’obiettivo è quello di equiparare il prezzo dei beni nazionali rispetto a quello degli stessi prodotti all’estero. Qualsiasi disparità deve essere compensata dal sistema fiscale di imposte e quindi in tasse, che devono essere pagate al fisco nazionale.
  • Dare impulso a un’economia alternativa: mobilitare le capacità e il potenziale delle iniziative socio-produttive del popolo venezuelano, attivando anche un supporto tecnico, organizzativo e finanziario.
  • Riattivare e rafforzare la produzione di aziende statali e di EPS, in particolare quelle alimentari e industriali. Le materie prime importate dallo Stato devono essere utilizzate, alla pari di un sussidio, fondamentalmente, da società statali e proprietà sociali o comunali.
  • Il governo rivoluzionario, a tutti i livelli, e le organizzazioni del popolo devono garantire l’applicazione delle leggi dei prezzi equi e dei prezzi concordati. Il sabotaggio e il boicottaggio della fornitura sono puniti dal momento che la legge organica dei prezzi equi (articoli 11, 55 e 56) prevede sanzioni che includono la confisca e la reclusione.
  • Creare, nella Banca Centrale del Venezuela, un osservatorio sui prezzi nazionali e internazionali.
  • Stabilire l’obbligo per cui i prezzi, la data di produzione e la scadenza dei prodotti siano impressi sulle confezioni, secondo le norme stabilite dalla legge e al momento della fabbricazione dei prodotti.
  • Ridimensionare e rafforzare il sistema pubblico di distribuzione dei beni essenziali, in particolare il CLAP. Definire come applicare un sistema di supervisione e controllo dei canali di distribuzione privati, allo scopo di sradicare l’accaparramento e l’appropriazione dei prodotti, che avvenendo attraverso la proliferazione di reti di intermediazione distorcono l’offerta e aumentano i prezzi.
  • Creare un comando politico (civile-militare, con partecipazione del popolo e della classe operaia) che abbia come scopo quello di supervisione della produzione primaria, del trasporto, delle fabbriche, fino alla commercializzazione.
  • Rafforzare i meccanismi tecnologici di geolocalizzazione dei centri di produzione e stoccaggio dei beni essenziali, così come quelli dei mezzi di trasporto stessi, con l’obiettivo di un monitoraggio permanente e in tempo reale.
  • Creazione di un Centro di coordinamento intergovernativo, tramite ANC, che monitori continuamente il processo di produzione e risolva i problemi che influenzano i processi di produzione, esportazione o importazione.
  • Condurre studi sui cambiamenti nei modelli di consumo, al fine di riorientare la produzione nazionale.
  • Creare una “Sala operativa di controllo delle situazioni”, attiva nel monitoraggio e nel controllo dei centri di produzione e stoccaggio di beni essenziali, nonché dei mezzi di trasporto.
  • Stabilire meccanismi di incentivi per i cittadini che denunciano illeciti economici. Una volta che le informazioni sono state verificate dalle agenzie competenti, il denunciante sarà ricompensato con il 20% dell’importo della corrispondente sanzione pecuniaria.
  • Stabilire forme di tassazione per le attività aziendali di tipo personale.
  • Migliorare il controllo sull’evasione e sull’elusione fiscale, con l’applicazione di un sistema di controllo aziendale e cittadino sull’obbligo di emettere la fattura ai propri fornitori.

 

  1. 8.       Misure per la fornitura di medicinali:
  • Pianificare l’acquisizione e la distribuzione di medicinali essenziali e di quelli che hanno un costo elevato, in maniera tale da poter garantire una via di uscita dall’attuale situazione di carenza.
  • Recuperare e rafforzare la produzione nazionale di medicinali nel settore pubblico, nelle aziende nazionali e nelle università. Lo Stato venezuelano deve garantire la produzione e la distribuzione di farmaci di base e quelli relativi alle malattie croniche.
  • Creare un gruppo di supervisione civile-militare che, utilizzando un sistema pubblico automatizzato e una tecnologia di identificazione biometrica, assuma il controllo e la supervisione della distribuzione e vendita di medicinali.

 

  1. 9.       Promuovere il commercio estero:
  • Creare un Ente Superiore per il commercio con l’estero, allo scopo di garantire il controllo dello Stato sugli acquisti e le vendite di beni importati, nonché i processi amministrativi relativi a questo tipo di commercio. Questo organismo svilupperà l’interconnessione, grazie all’utilizzo di una piattaforma tecnologica, di tutti i sistemi legati alla gestione dei beni scambiati con origine e destinazione estera, dall’inizio della produzione fino alla conclusione dello scambio. I controlli verranno effettuati su, ad esempio l’allocazione di capitali esteri, l’importazione, i controlli statali (doganali, sanitari, fitosanitari, etc.), la distribuzione, il marketing, le tasse, le statistiche di produzione (CENCOEX, BCV, Insai, Sundee, Seniat, INE, tra gli altri), etc.
  • Garantire la trasparenza nella gestione del denaro per prevenire la corruzione e facilitare il controllo sociale, attraverso la pubblicazione dettagliata di tutte le assegnazioni effettuate da parte dell’organo competente, incrociandola con i dati doganali d’importazione registrati dal Seniat in ASYCUDA.

 

  1. 10.   Migliorare il servizio di trasporto collettivo e i servizi di base:
  • Progettare e attuare fermamente un piano che garantisca l’acquisto a prezzi equi di carburante, gomme, lubrificanti e batterie, in maniera tale da renderli accessibili a coloro che gestiscono il trasporto e, quindi, ottenere il ripristino del traffico veicolare per tutta la popolazione in generale. I prezzi devono essere calcolati tenendo presente l’intervento statale nel ripristino del traffico veicolare.
  • Promuovere un uso massiccio e intensivo a disposizione della popolazione, dei mezzi destinati al trasporto delle autorità pubbliche, sopratutto in quei momenti in cui non vengono utilizzate.
  • È necessario un intervento militare e civile nelle strutture della Metropolitana di Caracas e nella ferrovia della Valle del Tuy. È importante inoltre applicare un piano di recupero per l’infrastruttura e uno di reintegro per le squadre di lavoratori.
  • Spingere PDVSAGas a rivelare pubblicamente le motivazioni dei guasti che rendono inaccessibile questo bene essenziale alle famiglie venezuelane, poiché causano numerose proteste sia a livello nazionale che comunitario e aggravano la situazione generata dalle azioni di guerra contro la popolazione.
  • Creare una rete nazionale di trasporto di alimenti e beni pubblici per garantire ai piccoli produttori sul campo la distribuzione dei propri prodotti.
  • Creare uno Stato Maggiore Pubblico per garantire la fornitura di acqua ed elettricità nel Paese.
  • Fornire al FANB la responsabilità di salvaguardare le strutture di servizi di base.

 

  1. 11.   Lotta contro il boicottaggio dei pagamenti in contanti:
  • Promuovere l’uso di mezzi di pagamento alternativi, come “biglietti preferenziali”, carte prepagate, valute comunali e locali.

 

  1. 12.   Istituzione della Commissione per la verità economica:
  • Creare, nell’ambito dell’Assemblea nazionale costituente, la Commissione per la verità economica. Il suo obiettivo sarebbe quello di indagare sui casi di destabilizzazione economica, boicottaggio, accaparramento, attacco valutario, speculazione e sottoporli agli organi di giustizia.

 

  1. 13.   Nella comunicazione:
  • Progettare una campagna per recuperare la fiducia, la morale e l’etica del popolo, tutte virtù necessarie per superare gli effetti della guerra totale non convenzionale.

 

  1. Per quanto riguarda la scienza e la tecnologia:
  • Investimento diffuso e intensivo nel campo delle ICT per il monitoraggio, la valutazione e il controllo di procedure, sistemi, e processi per la distribuzione e la commercializzazione di merci.
  • Accentramento delle varie organizzazioni ed entità con competenze in materia di distribuzione e commercializzazione dei beni, in un unico organismo con una centralizzazione normativa ma un decentramento operativo a livello statale e comunale.
  • Implementazione della fattura elettronica.
  • Creare un’entità operativa che possegga una capacità sanzionatoria, magari migliorando il progetto, pianificato ma non ancora realizzato, dell’Ente di Interoperabilità, controllato direttamente da Miraflores, che colleghi obbligatoriamente tutti i database di organismi ed enti pubblici, che processi tutte le informazioni attraverso l’uso delle ICT e che sviluppi a riguardo delle analisi.
  • Creare un Ministero per la Scienza e la Tecnologia che abbia come missione fondamentale la promozione della ricerca e l’applicazione delle conoscenze scientifiche, nonché lo sviluppo delle ICT. Inoltre deve promuovere la formazione e l’aggiornamento delle conoscenze nelle comunità di ricercatori.

 

  1. 15.   Altre misure:
  • Rilancio della missione “Hipólita Negra”, in modo che sia soggetta a un controllo civile-militare, per aiutare i compatrioti nelle situazioni critiche.
  • Rafforzamento del programma di alimentazione scolastica e delle “case del cibo”.
  • Rilancio della Missione “AgroVenezuela”.

 

Documento elaborato e firmato da:

Adrianza, Vladimir

Aguilarte, Zuleima

Alcalá, Lida

Boza, Antonio

Calzadilla, Agustín

Cedeño Francisco

Corredor, Alexis

Curcio, Pasqualina

Díaz, María Alejandra

Escalona, Julio.

Galíndez, Omar

Giussepe, Andrés

Lazo, Carlos.

Marquina, Carlos

Molina, Edelberth

Nieves, David

Odremán, de Ochoa, Judit

Pacheco, William

Paravisini, David.

Pérez Lista, Amilcar

Piña, José Gregorio.

Rosales, Rafael

Salas Rodríguez, Luis.

Sanchez, María Isabel

Soto Rojas, Fernando.

Silva, Mario

Valdez, Juan Carlos

Valencia, Judith

 


[1] Se un lavoratore possiede le caratteristiche previste dalla legge, può essere protetto dalla “inamovibilidad” lavorativa, ovvero non può essere licenziato senza giusta causa,né demansionato o trasferito (N.d.T.).

 Traduzione Flavia Cappelloni

* da http://www.nuestra-america.it

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