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Le conclusioni dell’Assemblea Nazionale di Potere al Popolo

A Valerio, tuoi per la Rivoluzione”. Si è aperta così, con il saluto commosso a Valerio Evangelisti, grande scrittore italiano e nostro coordinatore nazionale, la VII Assemblea Nazionale di Potere al Popolo, che si è tenuta a Roma al Teatro Italia, sabato 28 maggio.

500 persone, tantissimi giovani, provenienti da tutta Italia, hanno riempito il teatro e lo hanno animato per oltre sei ore di interventi. Qualcosa di incredibile, considerato lo stato pietoso della politica italiana, una vera boccata d’aria, considerato il dibattito del paese. Vedere così tanti militanti macinare chilometri a proprie spese, incontrarsi dopo due anni di pandemia, confrontarsi politicamente su piccoli e grandi temi, per poter contribuire ad un progetto di innovazione e rottura nel panorama politico italiano, dà indubbiamente speranza.
Una speranza che speriamo arrivi ben oltre la cerchia degli iscritti e dei simpatizzanti di Potere al Popolo, e si estenda a quel pezzo di paese che avrebbe tanto bisogno di un riscatto, di qualcuno che gli dia modo di rappresentarsi ed essere riconosciuto.

Com’è andata

Avevamo decido di costruire, dopo due anni di distanze e difficoltà a cui ognuno di noi è stato sottoposto, un momento di confronto democratico che, per la prima volta nella – recentissima – storia del nostro movimento, vedesse protagoniste quasi esclusivamente le delegate e i delegati delle Assemblee Territoriali. L’abbiamo detto sin dall’inizio della nostra storia, lo scriviamo nel nostro statuto: le assemblee sono il cuore pulsante di Potere al Popolo ed è sempre da loro che bisogna partire e ripartire.

Il risultato è stato più che positivo! Si sono alternati circa 50 interventi e sei ore dense di dibattito che si è espresso sul documento politico elaborato collettivamente dal Coordinamento Nazionale e discusso sui territori nel mese precedente.
Gli interventi, per la maggior parte fatti da giovani o giovanissimi, fra cui più della metà donne e da alcuni dei consiglieri che abbiamo eletto negli ultimi anni negli enti locali, hanno restituito uno spaccato delle tante esperienze attive in Italia nell’opposizione al Governo Draghi e nella sperimentazione di pratiche solidali e momenti conflittuali.
È emerso con forza un tratto caratteristico della nostra organizzazione, che speriamo di poter incrementare sempre più: la presenza e il radicamento non solo nelle grandi città e nelle aree metropolitane (inevitabilmente da rafforzare), ma anche nelle aree interne, nei comuni più piccoli della provincia italiana, spesso marginali nel dibattito pubblico, sottoposti a fenomeni di spopolamento, abbandono, emigrazione.

L’assemblea si è aperta con i contributi dei nodi che saranno impegnati il prossimo 12 giugno nelle elezioni amministrative, ed è proseguita ribadendo con forza l’impegno di tutti nell’opposizione alla guerra, nel sostegno alle mobilitazioni dei lavoratori e nella battaglia, trasversale ad ambiti d’azione e piani d’intervento, per una reale transizione ecologica, per la giustizia sociale e ambientale.

Non siamo nati per resistere, siamo nati per vincere, scrivevamo nel documento politico nazionale. Ora aggiungiamo: cresciamo, dobbiamo crescere per vincere, sia in quantità che in qualità. Nonostante i buoni risultati della campagna di adesione e questo straordinario momento di incontro, unico nel panorama della sinistra, il nostro compito è tutt’altro che assolto, e tutt’altro che semplice.

Intanto possiamo dirci che un primo importante obiettivo è stato raggiunto: a 4 anni dalla sua fondazione, Potere al Popolo esiste effettivamente come un movimento politico autonomo, indipendente, che ha definito un proprio profilo politico, che è riuscito ad entrare nelle istituzioni a più livelli, ha aperto 25 Case del Popolo, e si sta dotando di una rete di presidi territoriali che ne costituiscono il cuore pulsante.

Le prossime tappe del processo decisionale interno

Terminata l’Assemblea Nazionale in presenza, si è riunito il giorno dopo il Coordinamento Nazionale di Potere al Popolo per mettere a punto le prossime tappe del percorso decisionale interno. In queste ore saranno vagliati e integrati gli emendamenti, le proposte, le considerazioni fatte dalle Assemblee Territoriali al documento politico nazionale.
Il documento sarà poi messo in votazione e sottoposto al giudizio di tutti gli aderenti di Potere al Popolo.
La votazione, come sempre, avverrà su più giorni – dal 13 al 19 giugno – sulla piattaforma Liquid Feedback www.poterealpopolo.net.
Nei prossimi giorni forniremo tutte le istruzioni necessarie per accreditarsi, recuperare user name o password, e per tutta l’assistenza che dovesse essere necessaria agli aderenti.

I prossimi appuntamenti: elezioni amministrative, salario minimo e campeggio di PaP

L’Assemblea Nazionale ha delineato i prossimi passi dell’attività politica di Potere al Popolo.

Innanzitutto, il 12 giugno, saremo impegnati nelle elezioni amministrative in diversi comuni italiani: Padova, Parma, Palermo, Catanzaro, Pozzuoli, Nocera, Camaiore, Buccino.
Siamo orgogliosi delle liste che abbiamo costruito in tanti territori, riuscendo a raccogliere le energie più pulite, combattive e curiose della cittadinanza, presentando il simbolo di Potere al Popolo, ma anche sperimentando forme nuove, costruendo coalizioni di alternativa al blocco di poteri che attualmente tiene sotto scacco il paese e ci nega la possibilità di abitare città vivibili, più eque e sostenibili, che diano spazio alle esigenze popolari e non a clientele o interessi privati.
Invitiamo tutte e tutti a sostenerci, visionando i programmi scritti collettivamente, facendo circolare biografie e proposte che i nostri candidati stanno mettendo in campo da settimane!

In secondo luogo, abbiamo lanciato una campagna nazionale per l’adozione di un salario minimo di almeno 10 euro all’ora anche in Italia: #ALMENO10!

Il nostro paese è l’unico in Europa in cui i salari sono rimasti al palo, anzi diminuiti, dagli anni ‘90. Il potere d’acquisto dei lavoratori italiani, sempre più precari e ricattabili, è posto sotto attacco, in maniera particolare negli ultimi mesi, a causa dell’impennata dell’inflazione, dell’aumento dei prezzi, delle speculazioni inaccettabili su materie prime, energia, generi alimentari.

Più di una persona su dieci in Italia vive in povertà anche se lavora. La percentuale aumenta nei giovani: addirittura uno su sei.
Una legge che impone un salario minimo di almeno 10 euro orari può essere un primo argine allo sfruttamento del lavoro a cui sono sottoposti milioni di donne e uomini e smuovere un dibattito pubblico surreale che invece di concentrarsi su misure redistributive della ricchezza e di contrasto alla povertà sragiona di abolizione del reddito di cittadinanza, di poveri imprenditori – spesso grandi evasori – che non riescono ad assumere, di giovani che non hanno voglia di lavorare…

La prima data nazionale della campagna sarà il prossimo giovedì 23 giugno, una giornata di mobilitazione diffusa sui territori, con azioni, flashmob, banchetti informativi e tutto quello che può essere utile per iniziare a far vivere questa proposta – concretamente – nella società!

Chiediamo a tutte le Assemblee Territoriali, a tutti gli attivisti, a chiunque voglia sostenere e prendere parte a questa campagna, di visionare, scaricare, diffondere i materiali che a breve saranno a disposizione di tutti sul nostro sito. E di farsi portavoce in prima persona di questa proposta, di organizzare incontri, iniziative: goccia a goccia siamo mare!

Infine, dal 24 al 28 agosto, si terrà a Isola Capo Rizzuto (Crotone) il campeggio nazionale di Potere al Popolo!

Un appuntamento ormai consolidato per la nostra comunità, un momento di socialità ma anche di riflessione condivisa, discussione, approfondimenti, workshop dedicati ad attivisti e simpatizzanti, o a chi semplicemente vuole saperne di più sul nostro movimento e su cosa abbiamo in programma! Tra qualche giorno sarà disponibile, sul sito poterealpopolo.org, il programma completo con tutte le informazioni logistiche necessarie.

Il nostro impegno per la pace e la solidarietà tra i popoli

Scriviamo queste righe di resoconto mentre la guerra in Ucraina è giunta al suo 100° giorno. Sono trascorsi ormai oltre tre mesi dall’invasione dell’esercito russo del 24 febbraio, tre mesi che hanno prodotto, nel cuore dell’Europa, un’ondata enorme di rifugiati, migliaia di morti, la distruzione e la paura per milioni di famiglie.

Gli Stati europei, le potenze della Nato, gli Stati Uniti, a dispetto di qualsiasi impegno concreto per la pace, hanno colto la palla al balzo per incentivare le spese militari, per una squallida e pericolosa rincorsa agli armamenti, portando il mondo sull’orlo di una terza guerra mondiale combattuta con armi nucleari.

Il Governo italiano non ha fatto eccezione. Le classi dirigenti del continente e del nostro paese, al netto delle posizioni e della cultura politica di ognuno, si sono compattati nell’interesse delle lobby degli armamenti e degli speculatori, specularmente contrari a quello dei popoli. Nessuna misura sociale, che contrasti l’economia di guerra, i cui effetti sono visibili ben al di fuori dell’Ucraina, è contemplata. Nessun percorso diplomatico serio è stato intavolato. Nessuna opposizione ragionevole è tollerata e nessuna voce dissonante, realmente pacifista, trova spazio nei media mainstream.

Eppure la maggioranza degli italiani è contraria a questa guerra, è contraria all’invio di armi, vorrebbe l’Italia protagonista di un percorso che fermi l’escalation e promuova la cooperazione internazionale. Questa maggioranza, registrata da mesi nei sondaggi più svariati, non ha rappresentanza e non ha voce.

Ecco perchè il nostro impegno, prioritario e senza tregua, è dedicato alla costruzione, giorno dopo giorno, di un fronte popolare pacifista e antimilitarista. Fermare questa guerra è la necessità più urgente.

Per questo motivo stiamo promuovendo iniziative territoriali e nazionali per la pace, insieme alle parlamentari di Manifesta e a tutte le forze politiche pacifiste attualmente in campo in Italia e in Europa.

Pane e pace per tutti i popoli, d’Europa e del mondo!

La foto di apertura è di Patrizia Cortellessa

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