Un discorso che potrebbe essere stato pronunciato oggi, ma risale al 2009.
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Sono stato educato come un ebreo ortodosso e un sionista. Su uno scaffale della nostra cucina c’era una scatola di latta per il Fondo Nazionale Ebraico, in cui mettevamo le monete per aiutare i pionieri a costruire una presenza ebraica in Palestina.
Sono andato per la prima volta in Israele nel 1961 e ci sono stato più volte di quante ne possa contare. Avevo la famiglia in Israele e ho amici in Israele. Uno di loro ha combattuto nelle guerre del 1956, 1967 e 1973 ed è stato ferito in due di esse. Il fermacravatta che indosso è ricavato da una decorazione della campagna elettorale che gli è stata assegnata, e che mi ha regalato.
Ho conosciuto la maggior parte dei primi ministri di Israele, a cominciare dal primo ministro fondatore David Ben-Gurion. Golda Meir era mia amica, così come Yigal Allon, vice primo ministro, che, come generale, vinse il Negev per Israele nella guerra d’indipendenza del 1948.
I miei genitori arrivarono in Gran Bretagna come profughi dalla Polonia. La maggior parte delle loro famiglie furono successivamente uccise dai nazisti durante l’Olocausto. Mia nonna era a letto malata quando i nazisti arrivarono nella sua città natale, Staszow. Un soldato tedesco le sparò uccidendola nel suo letto.
Mia nonna non è morta per fornire copertura ai soldati israeliani che uccidevano le nonne palestinesi a Gaza. L’attuale governo israeliano sfrutta spietatamente e cinicamente il continuo senso di colpa tra i gentili per il massacro degli ebrei nell’Olocausto come giustificazione per l’uccisione dei palestinesi.
L’implicazione è che le vite degli ebrei sono preziose, ma le vite dei palestinesi non contano. Qualche giorno fa, su Sky News, alla portavoce dell’esercito israeliano, il maggiore Leibovich, è stato chiesto dell’uccisione israeliana di 800 palestinesi – il totale è ora di 1.000. Ha risposto immediatamente che 500 di loro erano militanti.
Il ministro degli Esteri israeliano Tzipi Livni afferma che il suo governo non avrà alcun rapporto con Hamas, perché sono terroristi.
Il padre di Tzipi Livnis era Eitan Livni, direttore delle operazioni del gruppo terrorista Irgun Zvai Leumi, che organizzò l’esplosione dell’hotel King David a Gerusalemme, in cui furono uccise 91 vittime, tra cui quattro ebrei.
Israele è nato dal terrorismo ebraico. I terroristi ebrei impiccarono due sergenti britannici e sequestrarono i loro cadaveri.
L’Irgun, insieme alla banda terrorista Stern, massacrò 254 palestinesi nel 1948 nel villaggio di Deir Yassin.
Oggi, l’attuale governo israeliano indica che sarebbe disposto, in circostanze per lui accettabili, a negoziare con il Presidente palestinese Abu Mazen di Fatah. E’ troppo tardi per questo.
Avrebbero potuto negoziare con il precedente leader di Fatah, Yasser Arafat, che era un mio amico. Invece, lo hanno assediato in un bunker a Ramallah, dove sono andato a trovarlo.
A causa dei fallimenti di Fatah dopo la morte di Arafat, Hamas ha vinto le elezioni palestinesi nel 2006. Hamas è un’organizzazione profondamente cattiva, ma è stata eletta democraticamente, ed è l’unico gioco in città. Il boicottaggio di Hamas, anche da parte del nostro governo, è stato un errore colpevole, da cui sono derivate conseguenze terribili.
Il grande ministro degli Esteri israeliano Abba Eban, con il quale ho fatto campagna per la pace su molte piattaforme, ha detto: “Si fa la pace parlando con i nemici”.
Per quanti palestinesi gli israeliani uccidano a Gaza, non possono risolvere questo problema esistenziale con mezzi militari. Quando e comunque i combattimenti finiranno, ci saranno ancora 1,5 milioni di palestinesi a Gaza e altri 2,5 milioni in Cisgiordania.
Sono trattati come sporcizia dagli israeliani, con centinaia di blocchi stradali e con gli orribili abitanti degli insediamenti ebraici illegali che li molestano. Verrà il tempo, non molto lontano, in cui saranno più numerosi della popolazione ebraica in Israele.
E’ tempo che il nostro governo chiarisca al governo israeliano che la sua condotta e le sue politiche sono inaccettabili e imponga un divieto totale delle armi a Israele.
E’ tempo di pace, ma di pace vera, non della soluzione per conquista che è il vero obiettivo degli israeliani, ma che è impossibile per loro raggiungere. Non sono semplicemente criminali di guerra. Sono stupidii.
* Discorso al parlamento inglese, nel 2009
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