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Siria. Bugie e manipolazioni

Ecco cosa scrive nel suo reportage su http://pierre.piccinin-publications.english.over-blog.com/article-syria-lies-and-manipulation-80670254.html

Come è possibile che 10.000 manifestanti abbiano potuto miracolosamente moltiplicarsi in 500.000 nei dispacci della AFP?
La fonte dell´AFP? Quella che ritorna sistematicamente da mesi in tutti i media. Quella che è diventata, poco a poco, quasi la sola fonte sugli avvenimenti che riguardano la Siria. E´ l´Osservatorio siriano dei diritti dell´uomo (OSDH).
Io mi sono subito interessato a questo OSDH. Non mi ci è voluto molto per scoprire che, dietro questa sigla all´apparenza onorevole, al pari di associazioni come Amnesty International o la Lega per i diritti dell´uomo, si nasconde una organizzazione politica, con sede a Londra, il cui presidente, Rami Abdel Ramane, oppositore di lunga data del regime baathista, è conosciutissimo in Siria, dove sono noti i rapporti stretti che intrattiene con i Fratelli Mussulmani, di cui sarebbe egli stesso membro.
E´ sempre questa organizzazione, l´OSDH, che moltiplica i video su Youtube, mostrando “decine di migliaia di manifestanti” in tutte le grandi città della Siria, mentre, se si guarda bene i video, si vede solo qualche decina di persone, riprese a distanza ravvicinata, che sicuramente danno una impressione di massa, ma non sono tali da ingannare un occhio critico.
Se guardate quello che scrivono in questi giorni i giornali sulla Siria, quasi tutte le informazioni sulle vittime del giorno vengono da questo “Osservatorio siriano dei diritti dell’uomo” (di cui tra l’altro non sono riuscito a trovare il sito su Internet). Prendete ad esempio questa notizia: http://www.tmnews.it/web/sezioni/esteri/PN_20111122_00203.shtml
E’ completamente costruita su quanto afferma l'”Osservatorio siriano dei diritti dell’uomo”. Un osservatorio i cui dati non vengono mai presi in considerazione neanche da Amnesty International. Ma che tuttavia sono rilanciate dall’ANSA
http://ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2011/10/29/visualizza_new.html_646471064.html
o dal Partito Radicale
http://notizie.radicali.it/articolo/2011-07-28/intervento/siria-molteplici-arresti-e-colpi-homs

Date un’occhiata alla marea di notizie stampa che Abdel Rahmane genera con i sui dati non verificati e non verificabili:
http://247.libero.it/dsearch/abdel+rahmane
http://www.nanopress.it/mondo/rami-abdel-rahmane
Ma continuiamo a leggere cosa afferma il prof. Piccinin.

Così da molti mesi i media diffondono a proposito della Siria una realtà immaginaria, una realtà rivista e corretta da un´unica fonte, sulla quale nessuno, sembra, ritiene utile interrogarsi.
Questa immagine di una Siria in piena rivoluzione e di un partito Baath sull´orlo del baratro non corrisponde in alcun modo alla realtà sul campo, dove il Potere controlla la situazione e la contestazione è grandemente scemata.
Ma, al di là di questa disinformazione relativa al caso siriano, vi è qualcosa di più grave: in termini
generali, le lezioni di Timisoara, della Guerra del Golfo o dei fatti di Yugoslavia non sono sempre
servite. E i media, anche i più affidabili, continuano a cadere nella trappola di dispacci affrettati, senza preoccuparsi di verificarne prima né il contenuto né la fonte, a rischio di propinare ai loro lettori una realtà virtuale e di costruire per loro un mondo immaginario.

A mio parere queste considerazioni vanno diffuse perché non è possibile essere presi in giro così. Vi sono media che fanno leva su un sentimento così nobile e importante come l’indignazione per strumentalizzarlo a fini propagandistici. Per creare consenso attorno alla prossima guerra. Ma questa storia può andare avanti solo fin quando non solleveremo un coro di dubbi e di proteste.
Non è venuto il momento per rumoreggiare un po’?

(*) Come è riuscito a entrare? Pierre Piccinin la racconta così: “Sono stato in Siria dal 10 al 23 luglio dopo aver chiesto un visto all´ambasciata siriana. Nel lungo formulario che ho dovuto compilare ho imbrogliato un po´ non dicendo che sono un professore di Scienze politiche, e affermando che ero interessato all´arte. Così con mia sorpresa ho ottenuto un visto turistico senza difficoltà. Giunto all’aeroporto di Damasco ho noleggiato un´auto con la quale ho potuto circolare liberamente per tutto il Paese, senza dover essere accompagnato da nessuno e senza dover spiegare a nessuno quale sarebbe stato il mio itinerario”.

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