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La Germania sta conquistando l’Europa con i banchieri e non con i panzer

C’è ormai una corrente stabile di opinione che veicola l’idea secondo cui i tedeschi sono tipi laboriosi mentre i paesi europei periferici sono pigri spendaccioni che vivono della generosità dei tedeschi. La realtà è ben diversa.
Per prima cosa occorre chiedersi: chi ha beneficiato al massimo da una moneta europea unica? Chiunque abbia ritenuto che gli europei del sud abbiano vissuto al di sopra delle possibilità sbaglia. Li hanno fatto vivere in cima per un pò ma l’hanno fatto sacrificando la loro base industriale.
Il fatto è che, dal momento che si è formata la moneta unica, il surplus commerciale tedesco è cresciuto, mentre il deficit commerciale di tutti gli altri si è ampliato.
Con l’euro, le esportazioni tedesche hanno ottenuto costi più competitivi, a causa del fatto che l’euro è stato più conveniente di quanto lo sarebbe stato il marco (e ovviamente anche più forte della lira, della dracma, e così via). In secondo luogo, la moneta comune ha permesso ai cittadini privati ​​nei PIIGS (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna) per prendere in prestito ad interessi vantaggiosi come non mai i beni tedeschi.
L’ultimo paese europeo a essere entrato nella spirale della crisi è la Spagna. Ma, come Ambrose Evans-Pritchard scrive sul The Telegraph: “La Spagna è stata la più grande vittima dei capitali vantaggiosi delle banche tedeschi, olandesi, francesi. Ed è stata ulteriormente destabilizzata dalla politica della Banca Centrale Europea.
Molti dimenticano che la BCE ha permesso alla massa monetaria M3 della zona di crescere a doppia cifra a metà del decennio scorso (contro un obiettivo di 4.5pc) al fine di portare la Germania fuori dalla crisi. Si è piegata alla politica e alle esigenze tedesche, rovinando il sud dell’Europa.
Dunque chi ha beneficiato di più dalla moneta comune? La Germania. Chi avrebbe sofferto di più se gli Stati membri avessero lasciato l’Unione europea e mantenuto le proprie valute in vita? La Germania.
La domanda che i tedeschi devono porsi è: vogliono veramente più austerità nei paesi Piigs? Essi possono il piede di partenza della ripresa economica. E c’è il rischio reale che i paesi Piigs possano lasciare l’euro – danneggiando l’economia della Germania ancora di più, perché produzioni a basso prezzo si aprirebbero nelle fabbriche dei paesi periferici europei e costringerebbero a svendere le esportazioni tedesche.
E non dimentichiamo i tassi di interesse in rapida ascesa nei paesi Piigs rispetto ai tassi di interesse in Germania. Una parte di questo è dato dallo squilibrio tra debito pubblico e PIL. Ma un’altra parte – una parte cruciale – è che il denaro è volato via dalla banche periferiche verso le banche tedesche, cosa che ha fatto scattare i Bund emessi dal governo tedesco, il quale però deprime artificialmente i rendimenti tedeschi.
Quindi, per dirla in parole semplici che anche i miei amici possono capire, la Germania beneificia massicciamente dalla zona euro. Senza la moneta unica europea, la Germania avrebbe perso una parte enorme della sua clientela e la sua economia sarebbe potuta andare in crash. E ‘ nel migliore interesse della Germania non solo salvare le altre nazioni europee, ma anche accettare il passaggio della BCE a prestatore di ultima istanza e sostenitore dei titoli governativi dell’area euro a livello internazionale.
Il corso che l’Europa sta seguendo ora è la strada per l’inferno. Il risultato collettivo in tutti gli stati membri della politica di stretta fiscale dell’Europa, si è rivelata come una brutale contrazione per l’intera regione. Eppure l’Europa – sempre pronta a combattere l’ultima guerra – ora è fermamente impegnata a combattere l’inflazione anche quando non c’è alcun segno di inflazione. Invece, sono la disoccupazione e la recessione le minacce reali, ma l’Europa, accecata dal dogma, non si concentra sui problemi più urgenti.
Se la Germania vuole veramente salvare la Spagna e l’Italia, deve permettere all’UEM un livello di espansione della domanda (reflazione) e mobilitare la BCE come prestatore di ultima istanza per fermare la crisi dei bond. Se questo accade – e potrebbe accadere durante la notte – i mercati invertirebbero il loro corso verso il basso. Ma la domanda di fronte a noi è: ” l’Europa farà la cosa giusta, e se sì, quando?” Non esitate a offrire le vostre opinioni.

 

* giornalista e commentatore della pagina web sull’economia Uncommon Wisdom Daily

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