Nella nostra città c’è un conto sempre aperto, quello della Procura di Napoli con il movimento dei disoccupati organizzati.
Non passano 3 mesi, che la Procura non si ricordi di aggiungere al casellario giudiziario degli appartenenti a questo movimento nuovi reati.
Questa volta ad essere colpiti sono stati 8 attivisti, accusati delle solite presunte “devastazioni” ed interruzioni di pubblico servizio per un’iniziativa organizzata nella sede di Equitalia il 17 dicembre 2010.
I fatti: i disoccupati interrompono per pochi minuti le attività di sportello, inscenando una protesta del tutto simbolica. Si chiede a Equitalia in qualche modo di alleviare la pressione sulle fasce sociali più deboli della società, esposte più delle altre agli inauditi tassi di interesse richiesti dalla società di riscossione.
Una richiesta giusta, una protesta condivisibile? Certo, tanto che i disoccupati vengono ricevuti dall’allora Assessore al Bilancio del Comune di Napoli Michele Saggese (com’è possibile che dopo aver devastato Equitalia potessero essere ricevuti?!).
Mai come questa volta scegliere da che parte stare è un’operazione elementare.
Da una parte, un mostro che perseguita con una ferocia inaudita chi non riesce a far fronte alle spese derivanti persino da servizi che dovrebbero essere gratuiti, dall’altra un movimento sociale che rivendica lavoro, diritti, dignità.
Queste denunce sono un monumento all’ingiustizia, alla guerra di classe sferrata da questo governo alle fasce più deboli della società, è per questo che ancora una volta esprimiamo la nostra solidarietà ai disoccupati di questa città!
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