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Ballottaggi. Chi rappresenta chi?

In primo luogo c’è da registrare, sin dal primo turno, l’ennesimo calo di partecipazione al voto.

Per questo motivo, nessuno degli ultimi sindaci eletti potrà vantare di rappresentare in maniera “larga” le popolazioni che sarà chiamato ad amministrare.

Tenendo infatti conto dei voti effettivamente conseguiti, piuttosto che le astratte percentuali bulgare con le quali alcuni candidati hanno stravinto il ballottaggio, abbiamo un Doria che vince a Genova forte del consenso del solo 22,67% degli aventi diritto; Orlando non arriva al 30% a Palermo; e anche Pizzarotti del  Movimento 5 Stelle si ferma, e si tratta del risultato migliore, al 36% degli aventi diritto.
Mettendo quindi a confronto questi dati da “doppio turno” con il tanto deprecato Porcellum, scopriamo che soltanto Pizzarotti riesce ad eguagliare il consenso che consentì al centrodestra di Berlusconi di ottenere il 55% dei seggi alla Camera. Il Movimento 5 Stelle, però, forte della vittoria del suo candidato sindaco, arriva a superare di gran lunga l’aberrazione del premio di maggioranza del Porcellum. Con il 19,9% dei votanti al primo turno, ottiene ben 20 consiglieri, contro i 5 di un PD al 25,15% (http://comunali.interno.it/comunali/amm120506/C0560270.htm).
Ovviamente, tutti i vincitori di oggi faranno di tutto, né più e né meno di quanto già fatto da chi li ha preceduti, per nascondere questa “scomoda” realtà; ed anzi, c’è da temere che il pericolo vero arrivi soltanto ora.
La bassa partecipazione, sino a ieri considerata come una grave preoccupazione, per i nuovi protagonisti potrebbe infatti divenire un fastidioso tema da combattere. Non nel senso che senza partecipazione non vi è democrazia, ma nel senso esattamente opposto: chi non partecipa non merita di essere considerato, e ciò che conta sono solo i voti di chi, appunto, vota.
In tal senso, del resto, trovano sempre più ascolto le campagne contro il quorum nei referendum.
Poco importa se ci si ritrova costretti a dover scegliere tra opzioni TUTTE non desiderabili, perché chi non sceglie il meno peggio non può e non deve in ogni caso contare.
Come quindi già fatto altre volte in passato, di fronte al grande tema delle regole ci si permette di sollecitare, nuovamente, una semplice riflessione: e se se a vincere con questi numeri sono gli “altri”?


Comuni

Aventi
diritto

Votanti

Affluenza

Eletti

Voti
Eletti

% Eletti
su aventi diritto

Palermo

563.624

224.106

39,76 %

Orlando

158.010

28,03 %

Genova

503.752

196.894

39,08 %

Doria

114.245

22,67 %

Taranto

173.530

74.997

43,21 %

Stefano

51.239

29,53 %

Parma

142.183

86.990

61,18 %

Pizzarotti

51.235

36.03 %

Monza

94.591

41.750

44,13 %

Scanagatti

25.716

27,18 %

Piacenza

77.187

41.979

54,38 %

Dosi

23.710

30,72 %

Lucca

76.733

34.499

44,95 %

Tambellini

23.468

30,58 %

Alessandria

75.268

31.724

42,14 %

Rossa

20.360

27,05 %

Como

69.618

29.751

42,73 %

Lucini

21.562

30,97 %

L’Aquila

61.403

35.640

58,04 %

Cialente

20.495

33,37 %

Asti

60.220

31.043

51,54 %

Brignolo

17.100

28,39 %

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