Dopo circa un anno e mezzo di chiacchiere propagandistiche e di tentativi di concretizzare una impossibile quadratura del cerchio l’Amministrazione Comunale di Napoli si è vista costretta ad alzare la voce contro il Governo Monti e l’insieme dei provvedimenti che – di fatto – stanno strangolando la città e la sua area metropolitana.
Domani, 30 ottobre, sotto la sede di Palazzo Chigi, a Roma, il Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha convocato un Consiglio Comunale straordinario per protestare contro la lunga serie di tagli economici che il Governo ha deliberato, negli ultimi mesi, e che stanno spingendo il Comune di Napoli sull’orlo del fallimento finanziario.
Tagli che hanno pesantemente colpito ciò che residuava del welfare municipale, la rete del trasporto pubblico, la manutenzione di strade e servizi essenziali e che, ora, stanno investendo le varie Società Partecipate mettendo a serio rischio centinaia di posti di lavoro.
Da questo punto di vista la vicenda delle suore incatenate sotto la sede comunale di Palazzo S. Giacomo https://www.contropiano.org/it/sindacato/item/11874 è stata paradigmatica di un equilibrio economico – e di converso – politico che a Napoli, come altrove, sta iniziando a saltare sotto i colpi dell’incidere dei fattori di crisi capitalistica e delle loro conseguenze antisociali.
A fronte di una situazione che si configura come un i palese strangolamento che l’esecutivo Monti sta operando nei confronti della città di Napoli l’iniziativa di Luigi De Magistris si colloca oggettivamente in maniera contro tendenziale al generale corso politico vigente.
Non è un caso che, oltre alle formazioni della destra, lo stesso Partito Democratico napoletano e campano osteggia questa iniziativa considerandola ostativa al Governo Monti e alla sua politica economica e sociale.
Bene, quindi, hanno fatto alcune associazioni, alcune forze sindacali http://campania.usb.it/index.php?id=85&tx_ttnews[tt_news]=49800&cHash=364cfdaa8e&MP=73-310 a sostenere, a vario modo, l’iniziativa di Luigi De Magistris pur con i necessari distinguo e le indispensabili puntualizzazioni.
A questo punto della vicenda non sappiamo se la protesta che l’Amministrazione Comunale di Napoli ha avviato contro il Governo si limiterà agli aspetti formali esaurendosi a breve e non sappiamo se Luigi De Magistris sarà coerente e conseguente sul piano politico e programmatico alle dichiarazioni di fuoco che, in queste ore, sta rilasciando contro Monti.
Ciò che, però, continuiamo a sostenere, particolarmente dopo la riuscita della giornata di lotta del No/Monti Day, è la stringente necessità di dare voce, forza e rappresentanza alle variegate espressioni del conflitto metropolitano che, periodicamente, si susseguono nell’area partenopea.
Una necessità che viene quotidianamente rafforzata dall’incrudirsi dell’offensiva governativa e padronale e che fa carta straccia di tutti i dispositivi delle mediazione politica/sociale che hanno caratterizzato, per un lungo periodo, il caso Napoli e il complesso della contraddizione meridionale.
Una condizione nuova, quindi, con la quale occorre fare i conti predisponendo i necessari coefficienti politici ed organizzativi i quali – per quanto ci riguarda – continuano ad essere quelli saldamente incardinati all’autonomia e all’indipendenza degli interessi popolari dalla centralità del mercato e dalle compatibilità capitalistiche.
* Rete dei Comunisti, Napoli
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