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La volpe e l’uva

Siamo ormai alle elezioni politiche e, comprensibilmente, c’è un grande agitarsi per la presentazione delle liste. Il centro aspetta Godot-Monti per garantire la continuità alle politiche del suo governo; Berlusconi mira a garantirsi una forza di contrattazione per salvarsi dai processi e salvaguardare il suo impero economico.

Il PD ha, grosso modo, definito le alleanze e soprattutto il suo profilo programmatico imperniato sulle politiche di austerità, definite nelle Raccomandazioni dell’UE secondo le procedure del Semestre europeo. Ad esse vuole aggiungere ‘un po’ di equità e diritti’, secondo l’eloquio bersaniano. D’altra parte lo si capisce. Il PD ha votato il Fiscal compact, la modifica dell’articolo 81 della Costituzione, approvando il 12 dicembre la legge di attuazione del pareggio di bilancio, così come ha sostenuto con il voto le leggi Fornero sulle pensioni e sul mercato de lavoro. Non si può ‘aggiungere’ equità e diritti se non si interrompe la spirale dell’austerità, se non si ritira la firma dai Trattati del Fiscal compact e dell’ESM. L’agenda del centrosinistra è l’agenda definita dall’UE: da qui il centrosinistra non potrà muoversi.

Contro l’austerità del governo di ‘responsabilità nazionale’ si sono mosse forze sociali, che hanno trovato poco spazio tra le forze politiche, anche tra quelle che si vanno organizzando in nome del rinnovamento della politica in vista delle elezioni.

Che ci sia bisogno di un soggetto di sinistra alternativa, capace di rappresentare classi sociali contro cui si vanno accanendo le politiche di rigore fiscale, è fuori di dubbio, ma vaghe sono le proposte e le scelte di soggetti quali ‘Cambiare si può’, Arancioni, ‘Io ci sto’, insomma della galassia che dovrebbe coagularsi nel ‘Quarto Polo’.

Il Quarto Polo è fuori e contro il ‘centrosinistra’? Chiede il ritiro della firma dai Trattati dell’austerità o genericamente si oppone alle politiche europee? Chiederà un voto per cancellare le leggi Fornero e gli incentivi statali per sostenere il decentramento della contrattazione? Si batterà contro decreto sull’ILVA che consente la ripresa della produzione senza sanare l’ambiente di lavoro e quello del territorio? Sosterrà una democrazia sindacale per far rinascere un sindacalismo di classe? Sosterrà un programma economico fondato sui beni comuni, la riconversione delle produzioni, il risanamento del territorio? E i diritti delle persone, oggi ipotecate dal fondamentalismo della Chiesa cattolica?

Grande è ancora la confusione sotto i suoi cieli, ciò che risulta chiaro è che il Quarto Polo si affida a una guida che ritiene carismatica, come quella di Ingroia, edizione aggiornata del Di Pietro anni ’90 senza però la rivolta morale contro Craxi e la sua combriccola. L’IdV dovrebbe far parte del Quarto Polo nonostante le vicende politiche dei suoi gruppi regionali e parlamentari. Ma la trasparenza della vita dei partiti non è la premessa necessaria per i propositi di rinnovamento propugnati da ALBA?

Rifondazione comunista è stata ed è contro le politiche di austerità sostenute dal centrosinistra, ma l’angoscia per la sua sopravvivenza la porta a fare scelte schizofreniche. In Lombardia ha sostenuto un candidato nelle primarie del centrosinistra – centrosinistra che contrasta a livello nazionale. A febbraio cosa proporrà in Lombardia il voto disgiunto? In Regione a favore del centrosinistra e per il parlamento un voto contro? Il tatticismo ha finito per dare a Rifondazione duri colpi. Sarebbe meglio che si impegnasse in un progetto di sostegno dei movimenti sociali e sindacali di opposizione, e nella costruzione di un soggetto politico-sociale, condizione necessaria per presentarsi alle elezioni. Perché la domanda di fondo è: a nome di chi parla il Quarto Polo, quali forze sociali organizza e rappresenta? A questo problema non si sfugge anche se mai venissero conquistati dei seggi parlamentari. E dal parlamento non si organizza un soggetto radicato nella società: Di Pietro docet.

Conviene rileggere l’Esopo dell’uva e della volpe, che pur desiderosa vi rinunciò – ‘tanto è acerba’ si disse, prendendo realisticamente atto delle sue capacità.

* Forum Diritti Lavoro/Comitato No Debito

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