L’ha fatto con una telefonata a Giorgio Napolitano, non con una dichiarazione pubblica. Ma non deve essere stata una telefonata “privata”, visto che tutti i giornali sono stati debitamente informati sia dell’avvenuta conversazione che del suo contenuto.
Tema: le possibili dimissioni del presidente della Repubblica, un mese prima della scadenza naturale, in modo da accelerare la nomina di un successore dotato del potere che Napolitano non ha più: sciogliere le Camere e indire nuove elezioni politiche. Ipotesi che Draghi avrebbe sconsigliato con decisione, chiamando in causa la prevedibile reazione negativa – molto negativa – dei mercati finanziari. Mentre si contano i cadaveri della crisi dell’eurozona (la Slovenia sta per sostituire Cipro sulle prime pagine, mentre Grecia, Spagna, Portogallo e Irlanda sono solo momentaneamente in secondo piano; e anche Lussemburgo e Lettonia sono in lista d’attesa), non era il caso di presentare la terza economia dell’area come un paese senza più istituzioni in piedi. Quindi “tecnicamente” irresponsabile della propria evoluzione agli occhi dei partner continentali.
Quindi, suggeriva la voce da Francoforte, Napolitano doveva restare al suo posto fino a fine mandato o a governo formato. Nel frattempo Monti può proseguire la sua opera, secondo le indicazioni provenienti dalla Troika.
Ma la piccola “tempesta perfetta” nel bicchier d’acqua italiano, come spiegavamo già un mese fa all’indomani del risultato elettorale, non ha soluzioni costituzionalmente possibili. A meno di un cedimento clamoroso di una delle tre aree politiche principali (un sì grillino a un govermo Pd, o un sì piddino a un’alleanza con Berlusconi, o tra Pdl e M5S).
La nomina di 10 “saggi” che dovrebbero individuare le riforme condivise, sul piano economico come su quello politico, è un insulto all’unica istituzione che dovrebbe rappresentare la sovranità popolare: il Parlamento. Se la “saggezza riformista”, infatti, può essere rintracciata solo fuori delle Camere, queste vengono duramente delegittimate proprio sul terreno loro proprio, quello legislativo (ovvero il “fare riforme”, possibilmente condivise ma anche no). Quanti inneggiano come sempre alla “fantasia politica” di Napolitano dovrebbero cominciare a fare i conti con la sua prassi, sempre al limite, e spesso oltre, della Costituzione. O perlomeno del suo “spirito”, mai come ora ombra di Banquo”.
Il pasticcio pasquale dei “saggi lottizzati” – tra Pd, berlusconiani, montiani e persino un leghista – ha senso solo per prendere tempo. Da qui al 15 aprile, quando si aprirà come da procedura la fase dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Altrimenti si tramuterebbe in un vizio costituzionale invalidante, se davvero dovessero “elaborare” qualcosa che poi diventa vincolante per i partiti e il Parlamento.
Ma anche questo ennesimo “strappo” alle procedure costituzionali – al pari del cripto-totalitarismo grillino – segnala che la prassi della democrazia parlamentare non regge più la violenza degli interessi contrapposti. I costi della crisi vanno pagati da qualcuno, e qui si è aperta la partita, dando per scontato – e verificato – che il lavoro dipendente non ha più rappresentanza politica, culturale, ideale, programmatica.
E se il centrodestra si presenta come il bastione della conservazione di privilegi impresentabili (eredità delle vecchie rendite di posizione create e garantite dalla Dc), se il Pd tiene in vita i residui del “compromesso tra produttori” sbilanciato a favore delle imprese, il grillismo è andato a pescare nel mare magnum della precarietà esistenziale-occupazionale creato dai primi due fronti.
Non è la prima volta che si verifica una situazione sociale e istituzionale del genere, in cui a un pieno di risentimento e frammentazione sociale corrisponde un vuoto di progetti, credibilità, istituzioni. La “strategia” di Grillo ha una faccia retorica para-”rivoluzionaria” – “tutti a casa, comanderemo noi” – ma non controlla un movimento con disponibilità di “forza militare”. L’eventuale tracollo istituzionale, dunque, non sarebbe gestito da lui, ma di chi “la forza” ce l’ha ed è disposto ad usarla. Ma nell’Unione europea questa forza si esprime in forme sovranazionali, non banalmente golpiste da operetta.
La telefonata di Draghi è il richiamo all’ordine da parte di questi poteri. La primavera del conflitto sociale deve guardare – e contrastare – a chi comanda davvero, non alle povere figure che si agitano sulla scena. E che non significano nulla…
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Radisol
A me il secondo “colpo di stato” di Napolitano mi sembra già fallito … viste le dichiarazioni odierne di Cicchitto e Franceschini …
E poi le critiche dell’universo modo anche su aspetti secondari … dalla assoluta mancanza di donne nelle due “commissioni” …. fino all’indicazione di un condannato per tangenti come Giorgietti …
Ed anche questi elementi, certamente del tutto secondari …. ma soprattutto l’evidente non preventivo assenso dei due partiti maggiori …. mi fanno pensare a qualcosa di molto raffazzonato, rimediato, fatto in fretta …. se c’è la mano di Draghi, francamente pure Draghi mi sembra malmesso assai …
La verità vera è che le istituzioni stanno veramente alla canna del gas … e questo, piaccia o non piaccia, grazie all’affermazione del Movimento 5 Stelle …
E da questo assunto parto per dare un giudizio … con tutti i limiti e le contraddizioni, meno male che Grillo c’è …
Altrimenti avremmo già un governo simil Monti nei pieni poteri con tutto quello che ne consegue …
E a volte mi domando se tanta gente “de sinistra”, anche gente lontanissima dal Pd che ha votato Rivoluzione Civile o Pcl … o che non ha votato affatto … in fondo in fondo non avrebbe preferito un governo Bersani simil Monti … certamente pessimo nei contenuti … ottimo per strillargli contro “da sinistra” …. ma “rassicurante” rispetto a certi schemini mentali precostituiti …
Altrimenti, lasciando perdere i trolls che si sgamano subito, non si riuscirebbe invece a capire, da parte di tante persone certamente in buona fede, perchè tutto questo “spaccare il capello in quattro”, questo a tratti psicotico “fare le pulci” rispetto a chi, comunque, è riuscito a far saltare il piatto ….
E i 5 Stelle, ripeto … forse pure malgrado se stessi …. il piatto l’hanno fatto saltare veramente ….
Francisco
Nel 2011 la troika non permise il referenfum in Grecia e impose le elezioni politiche, che come sappiamo sono difficilmente gestibili da parte del potere, in Italia avvenne lo stesso, per quanto possiamo (e dobbiamo) imputare al PD l’enorme responsabilità dell’appoggio a Monti, è questo un fatto sicuramente non trascurabile. Alle dimissioni di Berlusconi non si poteva lasciare in mano a una probabile rianimazione della sinistra la guida del paese, e dopo il divieto Bce di andare al voto entrò in ballo il grillismo, una realtà di nicchia relegata nel Web con un 3,5% di probabile forza elettorale e assente dal parlamento.
I media ne hanno fatto quel che ne hanno fatto proprio in virtù di una “necessaria confusione” a sinistra.
Scrivo confusione perché il nodo da sciogliere, per chi non lo avesse ancora capito, è proprio la natura reazionaria con evidenti innesti destri del m5s, dal quale dovremmo stare alla larga e soprattutto combatterlo, e anche con determinazione.
Per quanto noi possiamo “non usare” il voto in chiave anticapitalista borghese dobbiamo tenerne conto, poiché con esso si governa e si legifera, quindi costretti a riconoscere che le forze che anche dall’esterno ce lo vietano o impongono a seconda delle necessità del capitale non ci lasciano un granché ti spazio in cui muoverci, o autogovernarci.
Con la vicenda Napolitano il ruolo di Grillo e il m5s s’è chiarito ulteriormente: il problema per tutti oramai, affossato il tentativo di Rivoluzione Civile soprattutto con le defezioni immediate dei “migliori”, era diventato Bersani, o comunque l’ala sinistra del PD. Tenendo fermi i punti con Berlusconi e Grillo, le presidenze camerali e della repubblica lo testimoniano, è diventato l protagonista più scomodo per la destra, Grillo compreso. E s’era pure defilato in buona parte dall’agenda Monti.
Questo ha messo sul piatto un probabile afflosciamento del m5s, riducendolo a una bolla di sapone, disarmava il PDL, lasciava qualche spiraglio di un “qualcosa” di sinistra da respirare e automaticamente spogliava il m5s delle sue mascherine pseudo proletarie (se mai ce n’era ancora bisogno).
Bersani con l’accettazione dell’incontro in streaming ha demolito la faccia “simpatica” del grillismo, l’ha messo con le spalle al muro e un giornalista free lance, di quelli che galoppano e sudano, ha origliato l’unica cosa che potevamo immaginare: signor presidente, siamo disposti a tutto purché ci tolga di torno Bersani, il nostro obiettivo è prendere il posto di Berlusconi, è per questo che siamo nati e cresciuti.
E Napolitano, che comunque tiene in mano il cerino mezzo acceso e mezzo spento dal governo Monti li ha (e dovuti) accontentare.
Se poi pensiamo che si vocifera che Violante sia stato inserito negli esploratori senza preavvisarne Bersani o i suoi più vicini, è chiara l’intenzione di creare ammuina, e sicuramente pochi prolemi alla destra, anzi.
Il risultato è che il m5s ha “rinunciato” ai suoi ministri barattandoli con 10 saggi, un governo Monti e chissà cos’altro ancora.
Se i poteri forti hanno “tollerato” la marcia della rivoluzione grillina hanno in serbo altro di sicuro per farne quel che più gli giova.
Chissà, forse a breve parecchi compagni dovranno ricredersi sugli sguardi benevoli lanciati al duo Grillo-Casaleggio e questa colorata compagine di “cittadini laureati e soprattutto onesti”.
Le poltrone della vituperata casta hanno sempre un fondo schiena pronto a scaldarle.
Francisco
Mi scuso per il “referenfum” al posto di referendum… anche se referenfumO non guasterebbe.
Altro refuso è nel “difficilmente gestibili” ovvio che intendevo “facilmente”.
Grazie
Radisol
Si vabbè, ma “noi”, intesi come comunisti, con chi stiamo …. chi sono i nostri riferimenti ? Fassina ? La Camusso ? Vendola ? Lo stesso Bersani ?
Che poi questi quando mai “s’erano pure defilati in buona parte dall’agenda Monti “? Dove l’hai letto ?
Avevano manifestato l’intenzione di ripristinare l’art. 18 ed abrogare la legge Fornero sulle pensioni, tanto per fare due esempi ?
Negli 8 punti di Bersani proposti ai grillini c’era solo qualche generica concessione, nemmeno particolarmente significativa, sui “costi della politica” e niente altro.
A questo ci siamo ridotti ? A non avere più un punto di vista “nostro”, ad inventarci strumentalmente e consolatoriamente improbabili “conversioni a sinistra” di certi soggetti ?
E sui grillini, li si può da un lato definire “fascisti” … e poi allo stesso tempo indignarsi perchè non hanno fatto l’accordo con Bersani ? Curiosa dicotomia …
Ma un pò di pace col cervello, proprio no ?
Alfredo
Tra i cosiddetti “saggi ” c’è Violante noto per il processo del 7 aprile.Di costui, sarebbe bene ricordare la propostaCnon solo sua) di unificare i fascisti della Rsi con I Partigiani. Ma c’è ancje Quagliariello noto picchiatore fascista degli anni 60. E gli altri altro non sono che dei servi di questo marcio sistema corrotto bipartisan.
Francisco
Sinceramente questa prassi di mettere parole in bocca a chi non l’ha scritte è stucchevole, e non credo sia questo il posto per fare polemiche.
Radisol, ho scritto ben altro: Grillo e il m5s hanno una funzione ben definita, ormai lo sanno anche i sassi, sono destinati a prendere il posto di Berlusconi e PDL.
Poi se vuoi sapere una cosa riguarda il punto vista “nostro” fai tu pace col cervello: o rifiuti il voto e stai esculsivamente sulle barricate, quindi non te ne deve fregar di meno della gloriosa marcia di Grillo, o devi riconoscere che le componenti FASCISTE VISIBILI all’interno del movimento non sono più trascurabili,. figuriamoci ciò che non si vede.
Mi piacerebbe sapere dov’è scritto che mi aggrada Bersani, quello che c’è da leggere invece è che se un m5s PRETENDE di rappresentare le NOSTRE istanze allora lo dimostrasse nei fatti, non nella caciara e nel regalarci un nuovo Violante.
Non ho scritto di mancati accordi ma del rislutato di questi rifiuti, che bene o male ci RIGUARDANO molto da vicino.
E piantala di offendere, fai tu pace col cervello, perché come ripeto, non mi sembra il luogo adatto per far propaganda per il m5s, come spesso fai su altri siti.
Radisol
Non faccio “propaganda per i 5 Stelle” …
Trovo semplicemente folle che come comunisti, in senso lato, non mi riferisco solo a Rifondazione, non si abbia un nostro punto di vista.
E quindi si cerchi di vedere per forza una “conversione di sinistra” ed addirittura un “abbandono dell’agenda Monti” da parte del Pd che invece non ci sono mai state …
E poi chi è che ci ha “relagato” Violante ? Grillo o non piuttosto Napolitano ? O comunque il Pd di cui Violante è un autorevole dirigente ?
Non si possono cambiare le carte in tavola …
Francisco
Radisol, leggi attentamente:
fai propaganda al m5s perché ne conosco a FONDO il verbo, le tecniche e le tematiche, e tu LO SAI, perché da anni non faccio altro che anticipare TUTTI gli avvenimenti che riguardano il movimento di Grillo. Dibattere con questa supercialità apparentemente “cosciente” su questo tema è caratteristica dei messaggi grilini, blog e media, indifferentemente. E qui chiudo la fase PROPAGANDA, ok? Perché mi rendo conto che vuoi portare al ribasso il confronto qui come tenti su Bellaciao… e ci siamo capiti.
Rifondazione non l’ho citata.
Per Bersani avevo scritto “s’era pure defilato in buona parte dall’agenda Monti” non “abbandono”, quindi vatti a vedere nei comunicati dove, come e perché e su quali punti s’è ammorbidito. Ci sono e non mi dilungo oltre.
Violante è stato designato all’insaputa di Bersani, Violante e Renzi sono MOLTO ben visti a destra (figuriamoci Quagliariello e Mauro), e se Grillo ha fatto di Bersani il suo unico problema allora risulta anche probabilissimo che questa proposta è venuta da Grillo-Casaleggio via Lombardi-Crimi, preferendo i saggi a un appoggio a Bersani. Rileggiti poi in che chiave ho LETTO la posizione di Napolitano.
Bersani dal momento in cui CONCEDE partecipazione al m5s al governo s’impegna NECESSARIAMENTE o osservare tali impegni, pena un linciaggio popolare stile Piazzale Loreto.
Per la fascistizzazione del movimento non credo bisogna aggiungere altro.
Ora basta, perché se vuoi ridurre questo PREZIOSISSIMO spazio a una bancarella qualunquista io non me ne voglio prendere nessuna responsabilità, sarà la redazione a decidere, altro che cambiare le carte in tavola!
Manuele
Mi sembra chiaro che i veri nodi , quelli che impediscono il governo di larghe intese auspicato da Napolitano, sono il salvacondotto giudiziario per il Berluska e ed il via libera all’assegnazione “a gratis” delle frequenze televisive a Mediaset !!
Risolti questi, i giochi sono fatti e l’intesa sul resto la trovano in cinque minuti !!
E’ altrettanto chiaro che la trovata dei saggi o presunti tali serve solo a gudagnar tempo per trovare la giusta soluzione atali nodi !!
MM
La “dinamica fascista” nel M5S, ad oggi, fino a questo momento quindi, è negata perfino da Ferrando il quale, pur ravvedendo elementi di pericolosità, tende oggettivamente ad escluderla, specificando “ad oggi”, mentre un carattere negativo di rilievo viene posto (a torto o a ragione, in base alla sua visione e opinione) su questioni comunque di non second’ordine le quali possono o meno essere realmente presenti e preponderanti ma che comunque possono offrire spunto di riflessione. A ognuno le sue valutazioni, com’è giusto che sia. Verso il minuto 29,30 Ferrando si esprime, in risposta alla domanda fatta dall’intervistatore, su Grillo, Casaleggio, e M5S:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=8BZvCnxXIjw#!
Francisco
Per MM.
Per il fascismo, Ferrando ne nega la dinamica in quanto fascismo compiuto, le sue citazioni infatti si riferisicono a un fascismo storicamente già realizzato, nel nostro caso invece più che di dinamica dovremmo parlare di radice, che prima o poi diventerebbe dinamica e infine fascismo acclarato.
Ovvio che condivido oltre il merito la linea politica di Ferrando, e da sempre, ma questa leggerezza ormai dovrebbe far posto a una maggiore attenzione.
Ferrando non esclude di sicuro la negatività del fenomeno, ma a parer mio ne sottovaluta la matrice, come tanti.
Da comunista, quale sono, avrei fatto un’altra domanda a Ferrando: se la TV avesse quotidianamente dato spazio a te quanto ne ha dato a Grillo, dalla caduta di Berlusconi al voto, saremmo costretti a venirti a cercare sul web?
Cosa intendo dire con questo? Che sfugge sempre come e perché il m5s abbia fatto questo po po’ di boom, costringendoci a parlarne quotidianamente. Questo fatidico 25% “inaspettato” da molti, ma previsto da tanti, glielo ha regalato il potere, le piazze gliele ha riempite la tv, altrimenti non si capisce come mai pur essendo un soggetto così di rilievo in rete abbia dovuto aspettare anni e la carezza dei media tradizionali per produrre l’exploit. Il suo nella quasi totalità è un elettorato sufficientemente qualunquista e sottomesso alle veicolazioni televisive.
La democrazia del web è ancora sotto controllo della tv, che notoriamente domina, e non solo in Italia. Per quanto la rete sia democratica per sua natura, consente un confronto sempre e comunque multilaterale, la tv è unidirezionale e non si fa deviare dal compito assegnatogli dai controllori, in ogni circostanza è comunque in mano al potere. Se la tv parla del web ne alza la quotazione, se lo ignora è in grado di renderlo innocuo, se non invisibile. Sono giusto un paio di giorni che non lo adula più e già il m5s non solo perde pezzi, ma anche probabili consensi elettorali per il futuro. Evidentemente comincia ad esaurirsi il suo necessario apporto a questo sistema, se poi dai media ne vien fuori che sta spaccando la sinistra (lavoro superfluo tra l’altro) mentre noi dovremmo capire che appozzerà a destra, allora le cose acquistano una luce diversa.
Se serviva a qualcuno il grillismo non è certo a noi, su questo non ho mai avuto dubbi, lo seguo dalla nascita.
Un saluto.
giulia
partendo da quello che dice ferrando…
se ho ben capito lui si riferisce alle dinamiche storiche di rivoluzione e controrivoluzione reazionaria del biennio rosso, seguito dal tradimento del partito socialista che dà il via alla nascita di quello fascista. tutto quello che dice del movimento 5 stelle lo inquadra in un ambito reazionario chiaramente schierato contro il lavoro e a favore del privato e dei padroni. quindi attaccarsi a una frase nella quale si dice che le dinamiche sono diverse da quelle di quegli anni, e che sarebbe una semplificazione che sicuramente non gli appartiene come metodologia di analisi, quella di limitarsi a una definizione tout court del movimento come fascista, non impone che il movimento non lo sia, almeno secondo me.
e mo’ spiego perché:
ascoltando tutto, non lo definisce con questo termine (fascista), ma non può fare a meno di dichiarare che si tratta di un movimento reazionario e padronale “che fa venire i brividi dietro la schiena”. ora, non sono completamente d’accordo sul punto di partenza che gli fa dire che non è definibile fascista. sappiamo che la sinistra comunista e “anticapitalista” è stata eliminata istituzionalmente dal PD nel 2008, quando veltroni chiuse a ogni possibile accordo elettorale. d’altro canto il partito di rifondazione comunista sappiamo bene che negli anni precedenti ha fatto grossi errori politici tradendo radicalmente il mondo del lavoro, una visione pubblica e socialista dello stato.
e quando nasce il movimento 5 stelle?
proprio in quel momento storico. viene inaugurata la nascita politica del movimento con un concerto a Cesena il 26 settembre del 2010. sì, c’erano già stati i Vday, ma a quella data si deve far risalire la fondazione politica del M5s.
cosa stava succedendo in quelle settimane nel mondo del lavoro?
marchionne tentava di distruggere il contratto collettivo dei metalmeccanici con il ricatto che ben conosciamo a pomigliano. conosciamo le conseguenze. la CGIL tradì la ribellione sacrosanta della FIOM e non si schierò dall’inizio contro il referendum ma solo dopo, in piazza, costretta dalla rilevantissima mobilitazione politica che scaturì come opposizione a tale piano reazionario di destrutturazione del diritto dei lavoratori.
cosa chiedeva marchionne? più lavoro e meno diritti e meno salario.
cerco di fare un parallelismo con quello che diceva ferrando: biennio rosso 1919-1920, tradimento del partito socialista, nascita del partito fascista; 2008-2010 esclusione della pur criticabile rappresentanza comunista all’interno del parlamento, attacco frontale al mondo del lavoro, tradimento del PD e del sindacato più forte nel paese, nascita del movimento 5 stelle.
cerco solo di dire che in momenti storici diversi e con dinamiche simili nasce il movimento 5 stelle chiaramente reazionario, padronale, con una componente fantasiosa (come dice ferrando parlando di GAIA) propria del fascismo, in un momento storico di profonda crisi economica e di radicale e violento attacco al mondo del lavoro, ai pensionati, ai servizi pubblici, come sanità, scuola, mobilità, ammortizzatori sociali in senso ampio. lotta di classe si chiama, dall’alto al basso!
ricollegandomi a quanto detto da Francisco che condivido in pieno, per quanto riguarda i rapporti con i media, ricordo a tutti che la manifestazione del 16 ottobre a Roma fu oscurata. cronologicamente, nel programma televisivo di approfondimento più seguito all’epoca, annozero di santoro, fu trasmessa un’intervista di formigli a beppe grillo dove si fece pubblicità spudorata al concertone inaugurativo del movimento, che sarebbe avvenuto 3 giorni dopo. seguì il silenzio vergognoso sulla manifestazione della FIOM di 3 settimane dopo. santoro fece un servizio sulla manifestazione solo dopo il 16 ottobre e una parte di questo servizio fu ripreso anche dal blog di grillo, che non aveva assolutamente accennato prima a tale evento o ai fatti di pomigliano. a riprova di quanto fossero stretti i legami tra il grillismo e le icone giornalistiche ” di sinistra” dell’epoca (sigh, sob) nelle tre settimane intercorse tra i due eventi ci fu, e questo è documentabile, una guerra sul blog di grillo, tra quelli che chiedevano prese di posizione e partecipazione alla manifestazione, e quelli che, seguendo la linea del “capo” , lottavano per denigrare da una parte la FIOM, accomunandola al sindacalismo che vorrebbero cancellare, e dall’altra facevano in modo che il dibattito non si sviluppasse sul blog attraverso l’uso della censura di ogni commento in proposito. dal servizio di santoro sulla FIOM venne estrapolato un intervento di un operaio incazzatissimo, e i suoi “vaffanculo” furono immediatamente riportati da grillo in video nel blog, con grande trionfo e esprimendo ai lavoratori FIOM una solidarità postuma (sigh, sob).
questo a riprova del fatto che il movimento, oltre a tutto il già detto arriva sempre il giorno dopo sulle lotte cercando di appropriarsene mediaticamente, cosa che sta facendo anche con la tav.
cari compagni, questa lunga e noiosa postilla, per rammetarci che se analizziamo i percorsi storici riferendoci anche a 90 anni fa non capisco perché non ci si potrebbe rapportare a meno di 3 anni fa. l’unica differenza tra il primo novecento e l’oggi è la televisione. qualsiasi guerra o rivoluzione sa che quella è la stanza dei bottoni da conquistare! e una critica ai compagni è che sentirsi “sopra” a tale mezzo snobbandolo o sminuendone la portata manipolatrice è un’errore politico che continuiamo a pagare. non facciamo come i grillini che si dicono “sopra” e che attribuiscono alla rete il loro successo… non sta né in cielo né in terra questa visione. e non dimentichiamo che se la televisione ha aperto le porte e le finestre a grillo è solo per escludere noi dalla lotta politica, perché siamo da sempre emarginati da tale mezzo, essendo il vero e unico pericolo per il capitalismo!
Autprol
Bernocchi, Negri, Scalzone, Cremaschi, Piperno, Bifo, Mazzei, Pasquinelli, Serra, i Carc … solo per citarne alcuni, la pensano sui 5 Stelle in maniera diametralmente opposta …
Per non parlare di un pezzo della nostra storia ( e che pezzo !) come Dario Fo che addirittura ormai ai 5 Stelle è del tutto “organico” o di Becchi che proviene dall’anarco/situazionismo genovese che si organizzò intorno a Giangranco Faina.
Tra i parlamentari del M5S poi ci sta una dirigente dei Cobas, uno dei Carc, almeno tre milianti storici dei No Tav, un tizio che aveva tentato di mettere in piedi in Italia un “movimento bolivariano” ispirato a Chavez e gran parte di quelli che a Roma hanno condotto la battaglia contro la privatizzazione di Acea, occupando anche il Campidoglio.
Insomma, le cose sono assai complicate.
Ed in ogni caso, buttando merda sui 5 Stelle, non è che si nascondono le nostre debolezze di comunisti.
Francisco
x Autoprol.
Nessuno butta merda sul m5s, cosa che sa fare da solo tra l’altro, casomai si cerca di accendere un faro sulla sua natura.
Per i personaggi citati, credo che a fronte di una prima reazione di stupore e di una seconda di benevole condivisione, è arrivata una terza considerazione da ambienti non meno preparati che a questi “illuminati di sinistra” è semplicemente partita la brocca, perché vi vedevano un carro sui cui saltare, togliendosi così diversi sassolini dalle scarpe causa decennali faide interne, insomma un regolamento di conti.
Qualcuno già fa retromarcia, e non credo perché sorpreso dalle uscite di Grillo, ma perché capisce che è il m5s è un carretto con le ruote quadrate, costretto a sobbalzare causa una NON logica interna, ed esterna aggiungo.
La storia del vittimismo grillino che si sente colpito dalla merda è risibile, mi sa che non avete idea di quale opinione abbiano i discepoli del duo Grillo-Casaleggio di NOI comunisti. Inutile aggiungere altro poi sui neo eletti… mi sembra esser tornato al ’94, tra Lega e Forza Italia ne dovremmo aver fatta di indigestione all’epoca, tanto che ci dovrebbero rimanere ancora sullo stomaco.
Infine, non volendo aggiungere nulla sul verbo vittimistico dei grillini e del movimento, e di chi gli lancia sguardi benevoli, credo che proprio noi comunisti stiamo sempre a confrontarci e incontrarci anche in virtù delle nostre debolezze, che riconosciamo da sempre, spesso però scambiandole per “fallimenti” mentre dovremmo parlare di “sconfitte”… sfugge ai più che qui il fattore K è duro a morire, qualsiasi livello d’ortodossia rappresenti.
Una nota sola, se posso: nei commenti miei e quello di Giulia, che ringrazio per aver completato i concetti che intendevo sottolineare, vengono esposti argomenti e fatti che dovrebbero rappresentare un punto di partenza per discutere del “caso” m5s… purtroppo niente come al solito in proposito.
Non dico qual’è la platea dove si glissano determinati argomenti sennò rischio io di passare per vittima… e non ci tengo proprio.
Un saluto sì, sempre … mai un vaffanculo, anche così si è un po’ comunisti 😉