Menu

La lotta dell’Indesit ci costringe a fare i passaggi necessari

Produttiva e interessante si è rivelata l’assemblea e il conseguente dibattito organizzato dal “Comitato di sostegno alle lotte dell’Indesit” nel Centro di documentazione di Aversa il 19 giugno per trattare dei 1500 licenziamenti previsti dalla ristrutturazione del Gruppo Merloni di cui l’Indesit fa parte.
Alla discussione hanno partecipato figure emblematiche della nuova composizione di classe del territorio aversano che ormai fa parte dell’area metropolitana napoletana. Operai Indesit e Alenia, precari della scuola, lavoratori dei trasporti, studenti medi e universitari e militanti politici hanno discusso per delle ore  dell’approccio alla vertenza Indesit, di come riavviare le lotte e come ricomporle sul territorio, come connettersi a quelle nazionali e calarle nel contesto di crisi internazionale del  modello capitalistico facendo precedere il tutto da una corretta inchiesta militante.
Sempre più pressante per tutti sta ridiventando la questione Organizzazione politica che ritorna all’ordine del giorno delle avanguardie, delle soggettività che agiscono come tribù nomadi soffrendo del mancato coordinamento e del rapporto dialettico tra loro.
Precisa è stata anche la critica ai ritardi del lavoro dei settori di classe che ,negli ultimi anni, si sono a volte anche  rinchiusi in se stessi privilegiando le vertenze aziendali e allontanandosi da organizzazioni politiche che li usavano come massa di manovra per fini elettorali.
La sconfitta dell’81 e cioè i licenziamenti politici ( Collettivi Autonomi Operai) prima e quelli di massa dopo( quasi 3000 operai in due anni ) in contemporanea e nello stesso stile Fiat Mirafiori sono stati riportati alla memoria da un delegato Fiom Indesit per portare ricchezza e bilancio di un intervento che comunque c’era nella storia del giovane movimento operaio casertano e negli anni 70 sostituiva il forte movimento delle Leghe bracciantili e dei Calzaturieri nella zona.
Oggi la presenza operaia è ridottissima nel territorio e si mischia con tutti gli altri soggetti , lavoratori dei servizi, la manodopera migrante nelle campagne, i finti “padroncini” della logistica,   una miriade di talpe che lavora al nero negli scantinati. Come conoscere il modello produttivo, come connettere figure e lotte , come  tornare ai cancelli e nelle piazze per un proseguio oltre la questione Indesit ci “costringerà” ad un ulteriore passaggio di riflessione e organizzazione sicuramente salutare per il movimento di classe.  

  * Comitato di sostegno ale lotte dell’Indesit di Teverola

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *