Dopo la grande prova di forza data con lo sciopero di venerdì scorso i lavoratori della fiera ieri hanno incontrato, in delelgazione, la giunta comunale.
La rivendicazione, portata avanti in questi mesi, non cambia: il reintegro immediato dei lavoratori licenziati la inizio estate e la possibilità da subito di discutere interamente il piano industriale dell'ente BolognaFiere.
Continua dunque la lotta dei lavoratori della fiera di Bologna, su cui pendeva l'assurdo provvedimento di licenziamento emesso in estate, e dei loro colleghisolidali.
E' chiaro che il contenuto di tale provvedimento è l'esito nefasto sulla pelle dei lavoratori della politica del "massimizzare i profitti a qualunque costo" a cui sono sottoposti (e si sottopongono ben volentieri) i poli della nuova filiera produttiva emiliana.
Non sorprende infatti che il presidente di BolognaFiere Franco Boni, uomo forte del PD regionale, nell'ambito della trattativa durante l'estate abbia risposto alle rivendicazioni dei delegati sindacali che l'azienda deve "diventare competitiva" per "entrare in commercio con la germania".
Negli ultimi giorni infatti l'azienda aveva espresso un irrigidimento rispetto alla possibilità di reintegrare i lavoratori, vaneggiando che la soluzione per i 123 lavoratori licenziati sarebbe stata l'esternalizzazione, con conseguenti contratti peggiorativi, o l'agenzia interinale.
La fermezza dei lavoratori nella mobilitazione passata e nell'intenzione di continuare gli scioperi per tutta la settimana a venire, fino a bloccare se necessario lo svolgimento del Cersaie sembra però portare risultati concreti. All'incontro il capo di gabinetto del sindaco, portavoce della giunta, ha annunciato l'impegno di Boni a consultarsi col CdA per formalizzare il ritiro dei licenziamenti entro la settimana e quello dell'isituzione comunale a convocare un tavolo, con la presenza della dirigenza dell'azienda e delle parti sindacali, in cui discutere il piano industriale.Comunque la mobilitazione continuerà fino a che non avverrà effettivamente il reintegro dei lavoratori licenziati.
In questo momento in cui il lavoro è sempre meno garantito in ogni ambito la risposta pronta e agguerrita dei dipendenti della fiera, sia rispetto ai dirigenti dell'azienda sia rispetto all'amministrazione PD comunale e regionale, mandante poltico di questo progetto di "sviluppo" basato sullo sfruttamento e sulla riduzione effettiva dei lavoratori, dimostra che la lotta collettiva è ancora l'unico strumento per rivendicare i nostri diritti.
Di seguito il comunicato di USB
BOLOGNAFIERE: TRA IL DIRE E IL FARE C’È DI MEZZO IL RITIRO DEI LICENZIAMENTI
Non finiscono di stupire le esternazioni del presidente Boni: a pochi giorni dall’uscita sulla conferma della mobilità e delle soluzioni da lui individuate (esternalizzazioni e agenzie interinali), oggi, con una nuova giravolta, Boni conviene con il sindaco Merola sull’opportunità di ritirare i licenziamenti per i 123 lavoratori part-time della fiera.
Una clamorosa inversione di marcia che, riteniamo, si è resa necessaria dopo che, a tutta la città ed a tutti i soggetti istituzionali coinvolti, si è palesata l’assoluta inadeguatezza della dirigenza di BolognaFiere nella conduzione di una trattativa delicata e fondamentale riguardante il futuro delle famiglie dei lavoratori coinvolti ed il destino del quartiere fieristico, proiettato sempre più in una dimensione regionale con l’avvio del progetto di Holding sponsorizzato da Bonaccini, che mette la fiera di Bologna insieme a quelle di Parma e Rimini.
Oggi la partecipata assemblea dei lavoratori della fiera ha rigettato l’ennesimo tentativo di utilizzare la stampa, nello specifico la nota emanata dal sito del Comune di Bologna, per tracciare il calendario e l’ordine del giorno della discussione.
L’assemblea, all’unanimità, ha votato la prosecuzione dello stato di agitazione con pacchetti di ore di sciopero da attuarsi sin da domani, per arrivare a proclamare lo sciopero per l’intera giornata del 26 settembre, giorno dell’inaugurazione del Cersaie.
Nel successivo incontro della delegazione sindacale di oggi pomeriggio, alla presenza del Capo di Gabinetto del sindaco è stato ribadito l’impegno dei lavoratori a proseguire la lotta sino all’atto formale del ritiro del licenziamento collettivo.
Da parte del Capo di Gabinetto è arrivata l’informazione che Boni si accinge a consultare il Consiglio di Amministrazione per dare seguito a quello che sembra essere il suo ultimo impegno preso.
Come USB sosteniamo la decisione dell’assemblea dei lavoratori di mantenere alto il livello della mobilitazione fino a quando non verrà messo nero su bianco che il ritiro dei licenziamenti.
È finita l’ora delle chiacchiere!
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