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Milano. Manifestazioni per la Palestina . Una replica del Comitato contro la guerra

Riceviamo dai compagni del Comitato contro la guerra di Milano questa lettera di precisazione relativa ad un intervento pubblicato alcuni giorni fa su Contropiano: nella solidarietà alla Palestina non c’è spazio per i rossobruni

Abbiamo saputo di illazioni fondate su congetture prive di fondamento. siamo a dire poche cose che riteniamo inconfutabili. le adesioni di Casa rossa, A.n.p.i. “Bassi – Viganò”, così come la nostra, parlano da sole.

Durante il presidio del 26 luglio in piazza San Babila non si sono avuti altri interventi che quelli che a breve saranno pubblicati sul web, tra cui indubbiamente quelli di Casa Rossa e Comitato contro la guerra – Milano, che ha concluso il presidio.
Le foto dell’album dicono con chiarezza come la bandiera del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina sia stata agli onori della cronaca. non nascondiamo un certo stupore per le voci fatte circolare circa adesioni ‘strane’ che avrebbero marcato l’iniziativa di presidio.
Abbiamo provato a garantire il presidio così come il senso che doveva avere. Nelle conclusioni abbiamo dichiarato che siamo con la resistenza partigiana di ieri, esattamente come oggi sosteniamo quella del popolo palestinese.
Abbiamo appreso che era nell’aria la possibilita’ di “camicie brune” intenzionate a marcare il presidio in modo organizzato.. magari con bandiere o richieste di interventi. la funzione che abbiamo svolto è stata quella di impedire che ciò accadesse, lo diciamo senza enfasi,
l’ultimo presidio organizzato dal comitato contro la guerra il 31 maggio scorso, davanti al consolato ucraino, è stato un presidio improntato ad un antifascismo profondamente democratico. e dunque non stupirà nessuno se affermiamo che, qualora, nelle prossime ore, venissimo ad avere conferma che siano girate per Milano bandiere di cosiddetti ‘liberi ribelli’, per intenderci quelle con le tre stelle rosse dei cosiddetti ‘amici della Siria’, foraggiati dal Qatar, dagli Usa e da quant’altri hanno l’obiettivo di distruggere la Siria, bandiere che nulla hanno a che fare con la resistenza del popolo palestinese, bandiere viste di buon occhio dai nostri governi così come dagli altri membri della Nato, laddove ne avessimo certezza chiederemo pubblicamente un confronto che dovrà svolgersi all’interno del ‘campo palestinese’ di Milano, tra le realta’ che affermano di avere a cuore il destino del popolo di Palestina.
Fin d’ora vogliamo chiarire che riteniamo importante quanto Gramsci andava affermando: occorre essere partigiani, si sta da una parte o dall’altra. la nostra convinzione è che non si possa stare con la resistenza del popolo di Palestina e al tempo stesso manifestare con bandiere di organizzazioni sostenute da governi membri della Nato, di cui uno, per esempio è il governo turco, che ha ambizioni di potenza regionali in quel quadrante, fedele vassallo degli Usa.
Chiudiamo credendo di eliminare qualsiasi obiezione strumentale con quanto da noi pubblicato sull’evento di ieri che aveva per oggetto il presidio di piazza San Babila:
“L’italia ripudia la guerra come strumento d’offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” questo recita l’art. 11 della costituzione italiana nata dalla resistenza.
E’ doveroso stare dalla parte della resistenza in Italia, oggi come allora, è doveroso sostenerla in Palestina oggi e fino a quando occorrerà.
video del presidio: 
https://www.youtube.com/watch?v=trdsmjhol4o&hd=1

 

 

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