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Razzismo e fascismo: un binomio inscindibile al servizio delle classi dominanti europee

Sui fatti di Treviso e Roma.  Al fianco degli antifascisti lucchesi. 

In questi giorni stiamo assistendo a diversi tentativi di pogrom anti immigrati. Il primo a Quinto di Treviso, il secondo a Casale San Nicola (periferia di Roma). Altri si stanno determinando in altre zone del paese. In tutti gli scenari piccoli gruppi di cittadini sono affiancati, sostenuti, organizzati da nazi fascisti agglutinatisi recentemente attorno alla Lega Nord di Salvini.

Episodi gravissimi, da annoverare tra i successi del progetto lepenista italiano, impegnato a costruire in Italia un movimento reazionario di massa, che ha il preciso obiettivo di orientare la disperazione sociale prodotta dalle politiche dell’Unione Europea – nel nostro paese attraverso il PD di Renzi – contro la parte più debole degli sfruttati: i migranti.

Il comportamento di governo e mass media, così come delle prefetture e delle forze dell’ordine chiarisce – se ce ne fosse ancora bisogno – l’orientamento delle classi dominanti di fronte a questi fenomeni di barbarie politica e sociale: usare i migranti per fomentare razzismo e divisione tra i lavoratori e gli sfruttati, colpire gli antifascisti e gli antirazzisti.

Il razzismo nel nostro paese è stato sistematicamente coltivato in oltre venti anni di politiche governative, amministrative, mass mediatiche, nelle quali si è persa completamente la distinzione tra destra e “sinistra”: i governanti del PD a livello centrale e locale eguagliano, spesso superano, i colleghi leghisti e forzaitalioti nel perseguire migranti, rom, poveri.

Il “senso comune” creato da queste politiche è sotto gli occhi di tutti, determinando il continuo spostamento a destra di tutto l’asse politico, nell’eterna rincorsa del voto di quelle minoranze che si recano ancora a depositare la scheda nelle urne elettorali.  In questo gioco al massacro non sappiamo quale sarà il vincitore alle prossime tornate elettorali. Sappiamo e vediamo invece quali sono i risultati materiali nella società di quelle politiche, di cui i fatti di queste settimane potrebbero essere solo la punta dell’iceberg.

I nazi fascisti, braccio armato delle politiche padronali da sempre, si ripropongono come tali al servizio delle politiche neo coloniali dell’Unione Europea in Ucraina, attraverso i battaglioni nazisti che ogni giorno mietono vittime tra le popolazioni civili del Donbas,  così come in ogni angolo del nostro paese, dove strumentalizzano e fomentano i sentimenti più bestiali di popolazioni esasperate da una crisi economica che attanaglia soprattutto i paesi a capitalismo maturo.

In ogni città dove questi tagliagole sono presenti le aggressioni ai migranti e agli antifascisti si moltiplicano, come succede troppo spesso e da troppo tempo a Lucca, dove evidentemente coperture politiche e istituzionali consentono ai fascisti una agibilità che in Toscana non ha eguali. L’ultimo episodio alla scuola media di Sant’Anna, con l’intrusione e l’incendio dell’associazione Idefix,

Per rispondere a questa ennesima aggressione la Rete dei Comunisti aderisce alla manifestazione promossa da Lucca Antifascista il prossimo Sabato 25 Luglio alle 16.00 in Piazza San Michele.

Rete dei Comunisti – Pisa Via Sant’Andrea 31

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