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Roma. L’appello degli artisti a sostegno della Casa della Pace

Nella città di Roma poco alla volta stanno scomparendo quegli spazi di solidarietà e impegno culturale con caratteristiche sociali; spazi e “centri sociali” costruiti e gestiti da settori di giovani/e impegnati soprattutto nel tentativo di riportare nella città quell’impegno solidale e quella cultura che l’aveva nel tempo contraddistinta e caratterizzata.
Questi luoghi sono cari alle persone che li frequentano, ma dovrebbero esserlo a tutti. Nelle periferie o al centro delle città, ovunque essi siano, colmano il vuoto che nessuna gentrificazione forzata può riempire.
La “Casa della pace” è uno di questi luoghi.
Esiste da più di trent’anni dentro l’area dell’ex Mattatoio di Testaccio ed è uno spazio aperto e condiviso. In quello spazio sono state create molte cose,
Una moltitudine di cose colorate, un piccolo microcosmo contenuto da quel luogo, come acqua in un recipiente.
Pensiamo che non sia giusta la chiusura della “Casa della pace”, e si fa fatica a smentire una a una tutte i luoghi comuni diffusi dai giornali in questi giorni. Non è compito nostro mettere in fila l’elenco d’immondizia in cui naviga questa città; dovrebbe solo far riflettere quali interessi siano stati capace di mettere in campo uno spiegamento di forze dell’ordine come quello che la notte del 2 Ottobre è piombato sulla Casa della Pace.
Questi luoghi continuano a sparire, e insieme con loro spariscono gli spazi della nostra coscienza.
Continuiamo a subire attacchi alle nostre vite, e ogni volta che proviamo a risollevarci, a tentare o costruire un’alternativa, ci ritroviamo allo stesso punto, e le fazioni si dividono in “legalità” o “illegalità”.
Noi vogliamo spostare l’asticella del discorso in un’altra direzione, perché ci siamo stancati delle chiacchiere, e vogliamo gridare con forza che questo clima sta diventando insopportabile. Non siamo una merce, e le persone che riempiono il nostro recipiente sono scontente, dimenticate, e talvolta perseguitate.
Chiediamo a tutti gli artisti alle persone del mondo dello spettacolo di dire la loro, di aiutare la Casa della Pace e gli spazi sociali a difendere luoghi che creano arte, che promuovono cultura, che formano nel loro piccolo una dimensione aggregativa, che evidentemente, per quanto piccola, fa paura.
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hanno già firmato: Paolo Virzì, Adriano Giannini, Giordano De Plano, Saverio Costanzo, Pierpaolo Capovilla, Emma Dante, Daniela Vicari, Leone Pompucci, Duccio Camerini, Alex Infascelli,
Elena Arvigo, Niccolò Ammaniti, Lorenza Indovina, Igort

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