In occasione del 90° compleanno di Fidel Castro (13 agosto), pubblichiamo un articolo sui risultati delle politiche sociali attuate a Cuba dalla vittoria della Rivoluzione ad oggi. Al di là di tutte le incertezze sul prospettive del socialismo nell’isola e nel mondo, questi dati rimangono indiscutibili e costituiscono l’espressione concreta di quello che la Rivoluzione cubana ha rappresentato e rappresenta, con buona pace dei professorini di tutte le provenienze.
Ai giornalisti di Repubblica, che pubblica un insulso articolo sulla “solitudine dell’ultimo comunista”, consigliamo di riguardarsi un video di Renzi che parla inglese (redazione di Senza Soste).
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Fidel Castro, riformatore sociale
di Salim Lamrani (*)
Cuba è universalmente rinomata per il suo sistema di protezione sociale e i suoi eccezionali risultati nei campi dell’educazione, della salute, della scienza, della cultura e dello sport. Dando la priorità ai diseredati, Fidel Castro ha creato la società più egualitaria del continente latinoamericano e del Terzo Mondo.
Le cifre sono eloquenti. Per quanto riguarda l’educazione, il tasso di analfabetismo in America Latina è dell’11,7% e a Cuba dello 0,2%. Il tasso di scolarizzazione nell’istruzione primaria (fino agli 11 anni) è del 92% nel continente latinoamericano e del 100% nell’isola caraibica. Il tasso di scolarizzazione nell’istruzione secondaria (fino ai 14 anni) è del 52% in America Latina e del 99,7% a Cuba. Circa il 76% dei bambini latinoamericani raggiungono il livello del liceo e questa cifra è del 100% per gli alunni cubani.[1] Il Consiglio Economico e Sociale dell’Unione Europea riconosce che “queste cifre sono eccezionali tra i Paesi in via di sviluppo”. [2] Il Dipartimento dell’Educazione dell’UNESCO segnala che Cuba registra il tasso di analfabetismo più basso e il tasso di scolarizzazione più alto del continente. Secondo questo organismo un alunno cubano ha il doppio di conoscenze di un bambino latinoamericano. Aggiunge che “Cuba, anche se è uno dei Paesi più poveri dell’America Latina, fa registrare i migliori risultati quanto a educazione di base” perché “l’educazione è stata la priorità più importante a Cuba”.[3]
L’UNESCO sottolinea che Cuba occupa il sedicesimo posto nel mondo -il primo del continente americano- nell’Indice di Sviluppo dell’Educazione per tutti (IDE), che valuta l’insegnamento primario universale, l’alfabetizzazione degli adulti, la parità e l’uguaglianza tra i sessi e anche la qualità dell’educazione. A titolo di paragone, gli Stati Uniti sono al 25° posto.[4] L’organismo informa inoltre che Cuba nel mondo è la nazione che dedica la parte più grande del suo bilancio all’educazione, con circa il 13% del PIL.[5] Questa percentuale è del 7,3% negli Stati Uniti, il 6,7% in Svezia, 6,4 in Finlandia, 6,3 in Francia, 6,2 in Holanda, 6% nel Regno Unito e in Australia, 5,6% in Spagna, 5,3% in Germania, 5,2% in Giappone e 4,9% in Italia.[6]
Alcuni indicatori permettono di valutare l’eccellenza del sistema sanitario a Cuba. Come il tasso di mortalità infantile, che è del 32 per mille in America Latina e del 4,6 per mille a Cuba, il più basso del continente dal Canada all’Argentina.[7] La speranza di vita è di 70 anni per i latinoamericani e di 78 per i cubani. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, Cuba è uno dei Paesi che contano il più alto numero di centenari rispetto alla loro popolazione.[8] Il numero di medici su 100.000 abitanti è di 160 in America Latina e di 590 a Cuba.[9] Cuba è la nazione che dispone di più medici per abitante in tutto il mondo.
La American Association for World Health, il cui presidente onorario è James Carter, segnala che il sistema sanitario cubano è “considerato in modo uniforme come il modello preminente per il Terzo Mondo”.[10] Secondo la American Public Health Association, “non ci sono barriere razziali che impediscano l’accesso alla salute” e si evidenza “l’esempio fornito da Cuba, un Paese con la volontà politica di offrire una buona assistenza medica a tutti i cittadini”.[11]
Secondo il New England Journal of Medecine, la più prestigiosa rivista medica del mondo, “il sistema sanitario cubano sembra irreale. Ci sono troppi dottori. Tutti hanno un medico di famiglia. Tutto è gratis, totalmente gratis […]. Nonostante che Cuba disponga di risorse limitate, il suo sistema sanitario ha risolto problemi che il nostro [quello degli Stati Uniti] non è ancora riuscito a risolvere”. Il NEJM aggiunge che “Cuba dispone del doppio di medici per abitante degli Stati Uniti”.[12]
Secondo il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, nell’ultimo decennio Cuba è l’ unico Paese dell’America Latina e del Terzo Mondo che si trova nelle prime dieci nazioni con il miglior indice di sviluppo umano sui tre criteri “speranza di vita, educazione e livello di vita”.[13]
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, Cuba è un modello per i Paesi in via di sviluppo riguardo all’assistenza medica fornita alle mamme e ai bambini.[14] L’UNICEF evidenzia che “Cuba è un esempio nella protezione dell’infanzia”.[15] Secondo Juan José Ortiz, rappresentante dell’UNICEF a L’Avana, “la denutrizione grave non esiste a Cuba […]. Qui non c’è nessun bambino per strada. A Cuba i bambini sono sempre una priorità e per questo non soffrono le carenze che colpiscono milioni di bambini in America Latina che lavorano, che sono sfruttati o che si trovano nelle reti della prostituzione”.[16] Secondo lui, Cuba è un “paradiso dell’infanzia in America Latina”.[17] L’UNICEF segnala che Cuba è l’unico Paese dell’America Latina e del Terzo Mondo che ha sradicato la denutrizione infantile. [18]
L’Organizzazione non Governativa Save the Children colloca Cuba al primo posto tra i Paesi in via di sviluppo per le condizioni offerte alle mamme, davanti ad Argentina, Israele o Corea del Sud. In questo studio sono stati presi in considerazione vari criteri come il sistema sanitario e l’educazione, ossia l’assistenza da parte di personale qualificato durante il parto, la diffusione dei metodi anticoncezionali e il livello di educazione delle donne e dei bambini. Si è tenuto conto dell’uguaglianza politica ed economica tra uomini e donne, ossia la partecipazione delle donne alla vita politica e l’uguaglianza salariale.[19]
L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIT) ha definito il sistema di sicurezza sociale cubano un “miracolo”, data la protezione che offre ai lavoratori e il tasso di disoccupazione molto basso (1,9%). Secondo la OIT, in America Latina l’11% delle persone senza lavoro e circa il 65% degli abitanti non hanno accesso alla sicurezza sociale. In America Latina uno dei grandi paradossi sta nel fatto che 25 milioni di bambini sono obbligati a lavorare mentre 19 milioni e mezzo di adulti si trovano senza lavoro.[20]
Mettendo l’essere umano al centro del progetto della società nuova, Fidel Castro ha dimostrato al mondo che è possibile, nonostante risorse molto limitate e uno stato d’assedio economico imposto dagli Stati Uniti, offrire a tutti i cittadini un sistema di protezione sociale simile a quello delle nazioni più ricche.
Fonte: http://razonesdecuba.cubadebate.cu/articulos/90razones-fidel-castro-reformador-social/
Traduzione per Senzasoste di Nello Gradirà
*Dottore in Studi Iberici e Latinoamericani dell’Università di Parigi Sorbona-Paris IV, Salim Lamrani è professore titolare dell’Universidad di La Reunión e giornalista, specialista di relazioni tra Cuba e Stati Uniti. Il suo ultimo libro si intitola Cuba, the Media, and the Challenge of Impartiality, New York, Monthly Review Press, 2014, con un prologo di Eduardo Galeano. http://monthlyreview.org/books/pb4710/ lamranisalim@yahoo.fr https://www.facebook.com/SalimLamraniOfficiel
Note
[1] United Nations Development Program, «Human Development Indicators 2003: Cuba», 2003. www.undp.org/hdr2003/indicator/cty_f_CUB.html (sitio consultado el 22 de marzo de 2004); Commission Economique Pour l’Amérique Latine (CEPAL), Indicadores del desarrollo socioeconómico de América Latina. (Nations Unies, 2002), pp. 12, 13, 39, 41, 43-47, 49-56, 66-67; 716-733.
[2] Mick Hillyard & Vaughne Miller, «Cuba and the Helms-Burton Act», House of Commons, Research Paper 98/114, 14 de diciembre de 1998, 8.
[3] Latin American Laboratory for Evaluation and Quality of Education, «Learning in Latin American», UNESCO, 3 de septiembre de 1999. Margarita Barrio, «Obtuvo Cuba las más altas calificaciones de la calidad de la educación», Juventud Rebelde, 21 de junio de 2008. http://www.juventudrebelde.cu/cuba/2008-06-21/obtuvo-cuba-las-mas-altas-calificaciones-en-evaluacion-de-la-calidad-de-la-educacion/ (sitio consultado el 22 de junio de 2008).
[4] UNESCO, Informe de 2012. Los jóvenes y las competencias: trabajar con la educación, 2012, p. 370. http://www.unesco.org/new/es/education/themes/leading-the-international-agenda/efareport/reports/2012-skills/ (sitio consultado el 2 de enero de 2013).
[5] Ibid., p. 180.
[6] Ministère de l’éducation nationale, «L’éducation nationale en chiffres», République française, 2012. http://www.education.gouv.fr/cid57111/l-education-nationale-en-chiffres.html (sitio consultado el 11 de febrero de 2013).
[7] Opera Mundi, «Cuba registra menor taxa de mortalidade infantil das Américas», 3 de enero de 2013. http://operamundi.uol.com.br/conteudo/noticias/26374/cuba+registra+menor+taxa+de+mortalidade+infantil+das+americas+.shtml (sitio consultado el 3 de enero de 2013).
[8] Le Figaro, «Cuba : centenaires grâce au système», 22 de mayo de 2009.
[9] Para América Latina (CEPAL), Indicadores del desarrollo socioeconómico de América Latina. (Nations Unies, 2002), pp. 12, 13, 39, 41, 43-47, 49-56, 66-67; 716-733.
[10] American Association for World Health, «Denial of Food and Medecine: the Impact of the U.S. Embargo on the Health and Nutrition in Cuba», marzo de 1997.
[11] Diane Kuntz, «Statement from American Public Health Association», American Public Health Association, 2 de mayo de 1996.
[12] Edward W. Campion & Stephen Morrissey, «A Different Model: Medical Care in Cuba», New England Journal of Medecine, 24 de enero de 2013, p. 297-99.
[13] O. Fonticoba Gener, «Mantiene Cuba alto índice de desarrollo humano», Granma, 1 de octubre de 2011. http://www.granma.cu/espanol/cuba/1octubre-mantiene.html (sitio consultado el 5 de octubre de 2011).
[14] AIN, «Cuba, 4,7 de mortalidad infantil, la más baja de su historia», 2 de enero de 2009; José A. De la Osa, « ¡4,7! », Granma, 2 de enero de 2008.
[15] José A. De la Osa, « Cuba es ejemplo en la protección a la infancia », Granma, 12 de abril de 2008.
[16] Fernando Ravsberg, «UNICEF: Cuba sin desnutrición infantil», BBC, 26 de enero de 2010.
[17] Marcos Alfonso, «Cuba: ejemplo de la protección de la infancia, reconoce UNICEF», AIN, 18 de julio de 2010.
[18] UNICEF, Progreso para la infancia. Un balance sobre la nutrición, 2011.
[19] Save the Children, «Informe Estado Mundial de las madres 2011», 2012. http://www.savethechildren.es/ver_doc.php?id=115 (sitio consultado el 2 de enero de 2012).
[20] Granma, «Director regional de OIT califica de ‘casi un milagro’ sistema cubano de seguridad social», 30 de marzo de 2005. www.granma.cu/espanol/2005/marzo/mier30/califican.html (sitio consultado el 13 de mayo de 2005).
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