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USB portatore sano di valori

Perché al voto sul referendum del 4 dicembre hanno partecipato il 68,49% degli italiani e ai ballottaggi di domenica per le amministrative, dopo appena sei mesi, soltanto il 46,03%?

È questa la semplice domanda che oggi ci si dovrebbe porre, non chi abbia vinto o perso. La risposta è altrettanto semplice: a dicembre siamo stati chiamati a esprimerci su valori ben precisi, quelli della Costituzione repubblicana nata dalla lotta al fascismo e fondata sui principi democratici, che qualcuno stava tentando di capovolgere, ridimensionare o addirittura eliminare.

Su cosa si è votato invece nelle ultime amministrative? Su quali valori ci si è confrontati e scontrati? Sul nulla. Tutti i partiti discutono esclusivamente di “buongoverno”e “legalità”, cioè di posti di potere e interessi particolari. Tutti non valori.

La gente è stanca di votare sui non valori. Vuole decidere invece su cose concrete, come sanità, pensioni, contratti, lavoro buono, reddito, istruzione e non sull’occupazione del potere da parte di questo o quel partito o movimento. Vuole decidere sul salvataggio dell’Alitalia e dei suoi dodicimila posti di lavoro, dell’Ilva e dei suoi 14.200 posti di lavoro diretti, della salvaguardia dell’ambiente e della salute nel territorio tarantino, come delle centinaia di altre aziende che vengono mandate in fallimento mentre il governo non esita a stanziare 5,2 miliardi, innalzabili a piacere fino a 17 miliardi, per salvare le banche, quelle stesse banche che Zonin, “imprenditore di successo”, ha mandato per aria.

È indispensabile riflettere e per questo motivo USB, che è e resta un sindacato, è portatore sano di valori: solidarietà, conflitto sociale, modifica radicale del sistema economico del Paese.

 

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