E dunque il professor Draghi – ormai alla fine del suo mandato di presidente della BCE – ha ottenuto un’altra laurea honoris causa a coronamento di un’azione politica ed economica evidentemente valutata come eccellente. Andiamo a ripercorrere brevemente i suoi trionfi.
1) Politiche monetarie a sostegno dell’offerta (Supply-side): continua diminuzione dell’offerta di credito alle imprese italiane, passate da 1.691 miliardi di euro nel 2011 a 1.456 nel 2018, con un crollo del 13,9% rispetto al 2011 e del 2,6% solo nell’ultimo anno. Tu chiamalo se vuoi Credit Crunch;
2) Politiche monetarie a sostegno della domanda (Demand Side): continuo supporto ideologico e politico alla tesi del rispetto ferreo del parametri del Trattato di Maastricht e del Fiscal Compact, rendendo impossibile qualsiasi politica di sostegno della domanda tramite l’utilizzo della leva fiscale da parte dei Governi. Per i Governi particolarmente recalcitranti: utilizzo di armi finanziarie e politiche improprie, fuori da qualsiasi regola prevista dai trattati. Per esempio la farneticante lettera del 2011 con la quale dettava la politica economica al governo Berlusconi (poi applicate integralmente da Monti, Letta, Renzi), oppure l’interruzione delle linee di credito emergenziali al sistema bancario greco nelle more del referendum anti Europa promosso dal governo Tsipras, con il risultato di aver fatto collassare definitivamente il sistema bancario greco al fine di piegare la volontà politica del governo di Atene;
3) Ha imposto una politica di smaltimento dei crediti inesigibili mortale per il sistema bancario italiano, con valutazioni anche inferiori al 20% del valore nominale. Totalmente indifferente al fatto che gli NPL italiani sono supportati da garanzie reali (ipoteche su immobili generalmente). Risultato: a) stiamo assistendo alla più grande rapina in corso sul territorio italiano dai tempi della calata dei Lanzichenecchi; b) Impossibilità da parte del sistema bancario di supportare la crescita e gli investimenti del tessuto produttivo a causa della conseguente devastazione dei ratios di vigilanza (rileggi punto 1).
4) Azione omertosa della BCE nei confronti delle banche del Nord Europa in tema di riciclaggio di danaro sporco (vedi Danske Bank e Deutsche Bank);
5) Azione omertosa della BCE in merito alla valutazione degli assets Level 3 delle banche nord europee.
Ecco qui i trionfi di Mario Draghi. E se su Prodi è lecito pensare che non ci abbia capito una mazza dell’opera sua di devastazione dell’Italia, rendendo lecito il paragone con Ludovico il Moro nella qualità di maggior babbeo della storia d’Italia, su Draghi si ha il legittimo dubbio che sia bravissimo e che dunque sia giusto paragonarlo al maggior traditore della storia d’Italia: Alfonso I° d’Este.
Ora attendiamo la sua elevazione a Senatore a Vita da parte di Mattarella in attesa che l’anomalia politica italiana sia definitivamente normalizzata con conseguente ascesa di Draghi a Palazzo Chigi se non direttamente al Quirinale.
Amen.
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