Un suprematista bianco munito di armi automatiche si filma in diretta facebook mentre spara in una moschea di Christchurch, nella pacifica ed accogliente Nuova Zelanda: rimarranno uccise 50 persone; nelle stesse ore, in un’altra zona del paese, un gruppo misto (4 uomini ed una donna) fa detonare alcune bombe in un’altra moschea, fortunatamente senza lasciare vittime fra i partecipanti alla preghiera del venerdì.
Stessa settimana, a migliaia di chilometri di distanza, in Europa, e specificamente in Italia, una comunità marcia per opporsi alla volontà di istituire una “Scuola di formazione per Sovranisti” nella Certosa di Trisulti, nelle campagne toscane di Collepardo.
I fatti apparentemente paiono slegati ma ad una più attenta e precisa lettura degli avvenimenti svelano un collegamento molto evidente: l’attentatore australiano durante l’arresto ha dichiarato la sua appartenenza ad un gruppo suprematista bianco, rifiutando gli avvocati, e decidendo in completa autonomia di difendersi da solo; la Scuola di cui scrivevamo poco sopra, e che andrà a formare una nuova classe dirigente di questo Paese, ha fra i suoi sostenitori, l’ex chief strategist del presidente Trump, Steve Bannon uomo di dichiarate simpatie suprematiste o, come meglio si definiscono i seguaci d’ oltreoceano, WASP (acronimo di White Anglo-Saxon Protestant) nonché “professore” al D.H.I. (Dignitatis Humanae Institute) ora con sede a Roma.
Il nesso è l’aumento della diffusione del pensiero suprematista a tutti i livelli.
Nella “scuola” di Trisulti si respirerà l’ aria del nazionalismo più radicale, razzista e xenofobo quindi non quella, seppur molto simile per parentela lessicale ma non uguale, del “sovranismo” termine ormai sdoganato ma… per dirla con la frase di un noto film, “le parole sono importanti”.
Il pensiero suprematista, vale la pena perderci un momento, viene da lontano ma poggia le sue basi anche sulle tesi della cosiddetta Grande Sostituzione, che il sociologo francese Renaud Camus teorizzò nel 2011in un libro omonimo; ovvero la tesi che, a causa della riduzione drammatica della natalità della “razza bianca”, quest’ultima verrà sostituita da un’altra razza “immigrata”.
Questa tesi è stata sposata in Italia anche da gruppi neofascisti come CasaPound, in parte anche da Giorgia Meloni e dallo stesso ministro leghista Matteo Salvini, che ne ha spesso parlato facendo riferimento all’immigrazione come un vero e proprio tentativo di “sostituzione dei popoli”.
Ma torniamo all’acronimo americano: WASP: White Anglo-Saxon Protestant e soffermiamoci su quest’ultimo termine: protestant. Questa parola determina e definisce i confini religiosi e dunque in varia misura “mistici” del soggetto.
Il Wasp è dunque di razza bianca e di etnia anglo-sassone, soprattutto protestante e, nello specifico, sempre molto prossimo alle sette evangeliche. Nel suprematismo di estrema destra l’appartenenza ad un preciso mondo religioso è fondamentale per la definizione identitaria. Si torna agli albori della storia americana: sarà facile identificare questi individui con il puritano (ricordate i Padri Pellegrini del Mayflower?), il pioniere del Nuovo Mondo, che sa di essere l’incarnazione dell’uomo eletto, quasi un predestinato da Dio a cercare e trovare una nuova terra, che si rivelerà essere l’America, The Promised Land da evangelizzare e colonizzare per affrancarsi dall’oppressivo Impero Britannico (così come il popolo Ebraico aveva iniziato l’Esodo per liberarsi anch’esso da una schiavitù, quella dei faraoni egiziani).
Come il pioniere originario, queste persone si riuniscono in comunità autorganizzate (anche e soprattutto a livello militare) ed hanno inviso qualsiasi governo. Il loro motto? Dio, Patria, e Famiglia, con il Creatore al primo posto, a legittimare qualsiasi azione, se fatta in suo nome o da lui avallata tramite qualche disinvolto “ministro del culto”. Anche il genocidio dei nativi americani.
Siamo di fronte ad una teologia dell’elezione. Si tratta della sublimazione di un’ideologia.
Ma rimaniamo “sul pezzo”.
Sarà un caso, ma il presidente del consiglio consultivo del D.H.I. il cardinale Raymond Leo Burke, è molto vicino, almeno nell’idea, alla concezione evangelica più oscurantista e tradizionalista, così come sono coevi alle sette evangeliche Pat Robertson, autore di “The new world order”, un altro dei testi chiave a cui si riferiscono i Suprematisti, in cui descrive una società socialista che minaccia l’indipendenza del cittadino americano e, chiudendo il cerchio, lo stesso Steve Bannon, che, per mezzo della Scuola di cui scrivevamo poco sopra, vuole approdare in Europa con una fondazione denominata The Movement, che riunisce le destre europee più estreme e razziste dall’Ungheria di Orban all’Austria di Kurz, alla Francia di Le Pen, fino ai nostri Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni ed ovviamente alla Lega di Salvini.
A questo punto sembra opportuno porsi una domanda e fare una riflessione: gli strumenti che regolano la politica e le idee/ideologie che fanno muovere le masse, stanno forse mutando la loro natura da materialistica a mistica?
Non vogliamo fare voli pindarici e ci piace rimanere legati ad una concezione materialistica della Storia e quindi, anziché farci confondere da un mondo che a volte si potrebbe avvicinare un poco troppo alle teorie complottiste, andiamo alla ricerca di una possibile verità.
Rimaniamo nel nostro continente, l’Europa, di cui fa parte anche il nostro paese. E’ all’interno di questi confini che è stata partorita l’ignominia del nazi-fascismo, dopo la parentesi culturale e la spinta di rinascita economica della Repubblica di Weimar, ed è da questo stesso continente che hanno anche avuto inizio due conflitti mondiali.
La Storia è disseminata di guerre fatte in nome della Religione (dalle Crociate in poi, quasi non si contano) utilizzata come catalizzatore ed acceleratore legittimante, anche se le vere ragioni sono nelle logiche economiche e risiedono nei bisogni espansionistici e coloniali, quindi nelle razzie di materie prime, siano esse energetiche o vitali, come l’acqua ad esempio e nel depredamento delle ricchezze di altri popoli.
Le premesse che qualcosa del genere possa di nuovo accadere in Europa, al momento, ci sono tutte, ma dobbiamo fare attenzione a saper riconoscere l’avversario, dimenticando i vecchi stereotipi come il passo dell’oca o le braccia tese, o la camicia nera. Il Fascismo che sta marciando da oltreoceano nel continente europeo è ammantato di un misticismo accattivante, confortante e di una falsa retorica dell’autonomia, di una presunta supremazia razziale in cui l’egoismo e l’arroganza, sono tenuti insieme da una mistica della violenza come tale.
Una sorta di Ur-Fascismo, un Fascismo “primordiale”, per dirla con le parole di Umberto Eco, ma che utilizza le migliori tecnologie per sviluppare l’aggressività dell’animo e rende mainstream quello che una volta era dichiaratamente asociale, utilizzando proprio le piattaforme “social”; quasi in una capovolta psicolinguistica. Le parole stesse vengono utilizzate per confondere le idee. I vocaboli perdono palesemente il loro senso: si usa un termine, oramai sdoganato, rassicurante quasi (sovranismo), ma si intende altro (suprematismo, ovvero “prima gli italiani”).
Segnali concreti ne abbiamo, di “coincidenze” se ne vedono molte all’orizzonte e questo personalmente mi inquieta non poco.
Ricordo di una nota scrittrice del Devonshire che una volta affermò: “un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, tre indizi sono una prova”.
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