CRIMINALI DI GUERRA DELL’ITALIA FASCISTA IN JUGOSLAVIA
IL NUMERO DEI MORTI DELLE FOIBE UFFICIALMENTE RICONOSCIUTI
LE GIORNATE CELEBRATIVE ESISTENTI E NON ESISTENTI
700 (settecento) e oltre sono i criminali di guerra, a cominciare dai generali Roatta, Robotti, Biroli, dell’Italia fascista che ha aggredito la Jugoslavia nell’aprile 1941 e occupato diversi suoi territori, secondo la Commissione delle Nazioni Unite per i crimini di guerra. Nessuno di loro, diversamente dai nazisti a Norimberga, è stato mai giudicato, processato, condannato, consegnato alle autorità jugoslave che ne avevano fatto richiesta.
Ad oggi, gennaio 2020, le vittime delle foibe del settembre-ottobre ’43 (o “foibe istriane”) e del maggio ’45 (o “foibe giuliane”) per mano dei partigiani jugoslavi riconosciute ufficialmente dalla legge 92/2004, che ha istituito appositamente il giorno del loro ricordo come solennità civile nazionale, il 10 febbraio di ogni anno, e l’attribuzione di onorificenze, sono 381 (trecentoottantuno), di cui 18 ignote. Di queste 381 la gran parte sono state appartenenti alle forze armate dell’Italia fascista (forze sottoposte direttamente al comando tedesco nelle zone del confine nordorientale della Repubblica fascista di Salò) o personale politico fascista, in minima parte morti nelle foibe veri e propri [Sandi Volk, Elenco dei premiati per il “giorno del ricordo”, in www.diecifebbraio.info]. Per «vittime delle foibe» la legge 92/2004 intende infatti in senso lato anche scomparsi vari e soppressi mediante annegamento, fucilazione, massacro, attentato, in qualsiasi modo perpetrati, fino al 1950.
Ben più numerosi e innocenti sono stati i morti, civili, jugoslavi per mano del fascismo, ma per loro non è stato istituito alcun «giorno del ricordo».
Ben più numerosi e innocenti sono stati i morti, civili, per le stragi nazifasciste in Italia, ma per loro non è stato istituito alcun «giorno del ricordo».
Ben più numerosi e innocenti sono stati i morti, civili, per i bombardamenti angloamericani in Italia, ma per loro non è stato istituito alcun «giorno del ricordo».
Ben più numerosi e innocenti sono (stati) i morti, civili, per incidenti sul lavoro e/o per calamità naturali, ma per loro non è stato istituito alcun «giorno del ricordo».
Perché il «giorno del ricordo delle vittime delle foibe» e non il giorno del ricordo di altre vittime ben più numerose e innocenti?
Il 2 aprile la segreteria nazionale dell’Anpi ha approvato un documento con cui “chiede con forza alla presidenza del Consiglio di sospendere temporaneamente l’applicazione della legge 92/2004”
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