Qui dal picchetto all’Ilva di Taranto, mentre abbracciamo chi decide di scioperare e ci arrabbiamo con chi a testa china entra.
Qui in corteo ove ci incontriamo tra operai, mamme e parenti di persone colpite dai veleni, giovani alla prima scelta di impegno, militanti di organizzazioni che resistono e lottano contro un potere enorme che ricatta tutti su tutto.
Qui mentre confrontiamo la realtà con la montagna di bugie che vengono diffuse capillarmente dai palazzi della politica e dell’economia, che vogliono continuare ad andare avanti come sempre senza cambiare niente.
Qui lontani anni luce dalle contese tra i politici di centrodestrasinistra, dalle chiacchiere comuni ed inutili di CGILCISLUIL e Confindustria, dai pareri di esperti che non sanno nulla, ma lo sostengono con il massimo dell’arroganza.
Qui che Zingaretti Salvini Di Maio li vediamo confusi e uguali, nascosti assieme dal fumo velenoso che uccide operai e abitanti di Taranto.
Qui ove più sentiamo lo schifo per la politica ufficiale che occupa tutti i mass media con i suoi scontri sul nulla, mentre va d’accordo su tutto ciò che conta per gli affari ed il profitto.
Qui da Taranto una sola divisione è chiara: quella tra chi dice basta al ricatto su lavoro e salute e chi invece questo ricatto lo accetta e lo sostiene persino.
Questa è la frontiera vera che decide chi sta di qua e chi sta di là, le altre sono finzioni ed imbrogli costruiti da coloro che sono sempre più lontani da noi e sempre più uguali tra loro.
* La foto è di Patrizia Cortellessa
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