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L’odio del “sardino” Santori per Potere al Popolo

Come per la risposta di ieri, non ci sarebbe altro spazio dove collocare un pezzo simile se non nei “corsivi“. Ossia nello spazio che qualsiasi giornale dedica alle prese in giro, alle battutacce, agli sfottò. Però questa storia del capo-sardina in quota Pd che ogni volta se la prende con Potere al Popolo, anche quando non c’entra niente, sta diventando un “problema politico”. E dunque la inseriamo tra gli “interventi”.

Anche perché diventa sempre più evidente che l’input originario sia arrivato dalla necessità – non proprio “apartitica” – di rafforzare la candidatura di Bonaccini alle elezioni dell’Emilia Romagna. Quindi le sortite del sardino Sartori mirano scopertamente ad influire su quel voto, cui partecipa – unica formazione realmente alternativa al finto dualismo Lega-Pd – anche Potere al Popolo, con la lista capeggiata da Marta Collot.

Non si capirebbe altrimenti perché, dovendosi districare in queste ultime ore tra le interessate profferte delle “madamine Sì Tav” torinesi e gli altrettanto inquietanti “interessamenti” di CasaPound, questo giovane prodotto della scuderia bolognese di Romano Prodi non trovi di meglio che attaccare – mentendo ripetutamente – un altro movimento politico un po’ più seriamente antifascista ma che ha la grave “colpa” di non ascoltare le sirene del “voto utile” per i soliti affaristi.

Il tono resta quello dello, a metà strada tra la risposta politica e la perculata perdurante, che è sembrato il migliore per identificare il “brutto bambino” senza metterci di mezzo anche “l’acqua” (la gente che scende in piazza convinta di trovare un argine al fascioleghismo).

Da seguire, certamente, il video dell’esternazione vagamente delirante del nuovo messia prodiano. Che mostra una volta di più di nutrire una vera fobia per un solo colore: il rosso….

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Mattia, ma che ti abbiamo fatto?

Stasera alcuni di noi ti hanno ascoltato su Rai2. Ci hai nominato più volte, hai detto delle bugie. Hai detto che “la piazza” di Firenze ci ha cacciato perché avevamo le nostre bandiere, perché cercavamo “visibilità”.

Chiunque sia stato in quella piazza sa bene che le nostre bandiere non c’erano, neppure una. E che anzi noi eravamo muniti di pericolosi cartelli colorati pieni di messaggi sulle disuguaglianze sociali per cui tante persone si sono avvicinate contente, si sono fatti fotografare insieme a noi…sicuramente

 

È una vera ossessione la tua, eppure noi non pensiamo di avere tutta questa importanza. Insomma, in televisione, sulle reti nazionali in prima serata, hai l’opportunità di parlare a milioni di persone, potresti utilizzare quel tempo prezioso per attaccare Salvini, per mettere al centro le questioni sociali che interessano tutti, per raccontare che abbiamo bisogno di un’Italia radicalmente diversa, non solo lontana dalle sirene dei populismi destrorsi, ma anche più equa, più giusta.

Un’Italia migliore… E invece che fai, Mattia?

Inventi storie su Potere al Popolo, diffamando il lavoro che con sacrificio e tanta volontà migliaia di attivisti portano avanti ogni giorno, fuori dai riflettori degli studi televisivi.

Ci siamo messi a capire, Mattia, il perché di tante parole non proprio d’amore.

Sarà stato il fatto che abbiamo portato contenuti in piazza, da Napoli a Firenze?

O magari l’aver tirato in ballo il fatto che i decreti sicurezza non siano stati aboliti ancora da chi l’aveva promesso?

La verità, Mattia, è che tu stai promuovendo l’elezione di Bonaccini in Emilia Romagna. Lì, come saprai, è un testa a testa tra Bonaccini e Borgonzoni, e pure noi siamo candidati, ma a sinistra del Partito Democratico, che tu sostieni. È per questo che ci attacchi furiosamente.

Dovresti conoscerla, la nostra candidata presidente, Mattia: si chiama Marta Collot, una donna giovane, combattiva, una lavoratrice precaria come tanti, che la Politica la fa per passione, mica per altro…

Facci capire che dobbiamo pensare, Mattia.

Pensavamo che il nemico fosse Salvini, scopriamo di esser pure noi…

Sempre lieti di meritarci le tue attenzioni, aspettiamo almeno stavolta una risposta.

Perché noi siamo ragazzi tranquilli ma pretendiamo rispetto. E non restiamo zitti di fronte agli attacchi, fatti inoltre – questo non è davvero carino! – in nostra assenza. Vogliamo il diritto di replica; ti vogliamo incontrare, Mattia!

P. S. Voi che dite, accetterà? Ci daranno il diritto di replicare in tv?

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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6 Commenti


  • Danilo Zeni

    …ma se si voterà per voi, che non demonizzo affatto (e sarebbe anche ora di finirla di usare a sproposito la parola “odio”), sarà la solita dispersione di voti, così vinceranno quegli altri che grazie all’assenza di remore e (spesso ridicoli) distinguo morali, etici o politici riescono sempre a rimanere belli compatti. Tafazzi colpisce ancora!


  • andrea

    Ho ascoltato il rappresentante delle sardine su RAI 2 . Non si discute il suo appeal televisivo ma tutto li. Verrebbe da dire sotto il vestito niente. Ma cari compagni la tv cavalca questo personaggio in chiave PD e lo chiama nei vari salotti a prescindere dai contenuti che esprime, i quali sono secondari rispetto alla necessità di mostrare come ci sia un movimento che si vuole esaustivo di tutta “l’opposizione”. Tutto il resto non deve esistere. Difficile vedere in qualche tv un compagno del Pap salvo qualche eccezione. Eppure per quanto limitata,questa esperienza rappresenta un tentativo generoso di organizzare un fronte largo della sinistra di classe. Il problema sta e lo ricordava la redazione di contropiano qualche giorno fa, nel fatto che non arriva alla soglia della visibilità mediatica e per come è strutturata da noi l’informazione significa spesso non fare emergere eventi, lotte su cui tante persone in carne ed ossa (non figurini da rotocalco) sono impegnate. Questa questione va posta all’ordine del giorno sia sul piano organizzativo che politico intanto chiarendosi con questi distratti operatori dell’informazione.


  • giancarlo staffolani

    Le Sardine sono truppe teleguidate del “Razzismo sociale €uroliberista”, dietro le sardine “griffate Coop-Pd” si nasconde il “Mes” ed il massacro sociale.


  • Gino

    La storia di Tafazzi è la peggior piddiotata di queste settimane. Sempre a cercare il ‘voto utile’… ma andate a cagare!
    Coerenza e PaP! L’intervento di Andrea è molto più costruttivo.


  • Ugo

    Ma perchè andatecalle manifestazioni delle “sardine” se non condividete, come giusto, la loro iniziativa? Fatene una vostra e dite quello che siete e volete. È così semplice.


  • Fabrizio

    Secondo me, con questo chiamiamolo movimento delle sardine, ma e’ un semplice assembramento di giovani e meno giovani rampolli della piccola e media borghesia liberal e radical scic, siete fin troppo comprensivi. Il fatto che cantino bella ciao non e’ indicatico di nulla, anzi e’ la presa d’atto della secolarizzazione di una stagione che e’ stata assorbita nella riproduzione capitalistica di questo paese. Mutatis mutandis anche i democristiani erano antifascisti, ànche la FGCI riempiva le piazze e noi mica li cacavamo?!

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