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6 agosto 1945. Non fate gli ipocriti

Il 6 agosto 1945 un bombardiere degli Stati Uniti sganciava una bomba atomica sulla pacifica città giapponese di Hiroshima. Tre giorni dopo un ordigno gemello veniva sganciato sulla città di Nagasaki.

Complessivamente furono centinaia di migliaia le vittime civili ed inermi di quei bombardamenti e milioni le persone con la salute e la vita segnate per sempre.

Quel bombardamento non aveva alcuna ragione militare, il nazifascismo era già stato totalmente sconfitto in Europa ed il Giappone stava per arrendersi, grazie anche all’enorme sacrificio dell’Unione Sovietica.

E proprio qui sta la ragione vera per cui gli Sati Uniti si macchiarono del delitto del primo e unico assassinio di massa con l’arma nucleare: far capire chi comandava, chi aveva il potere di distruggere ogni avversario. Le vittime erano giapponesi, ma l’obiettivo delle bombe era l’Unione Sovietica.

Settantacinque anni dopo, il crimine contro l’umanità di Hiroshima e Nagasaki va ricordato senza ipocrisia, non solo per la verità di allora, ma per quella di oggi.

Il presidente USA Trump ha appena disdetto l’accordo di riduzione delle armi nucleari sottoscritto negli anni 80 da Reagan e Gorbaciov. Si fa tanta propaganda sulle poche bombe atomiche della Corea del Nord e si dimenticano le migliaia giacenti nei principali arsenali del mondo.

I paesi occidentali, tra cui l’Italia, hanno finora rifiutato di aderire all’appello della maggioranza dei paesi ONU per la messa al bando dell’arma nucleare. In più proprio in Italia, per il vergognoso servilismo verso gli USA di tutti i nostri governi, a Brescia ed in Friuli si stanno stivando decine di bombe atomiche di nuova generazione, nuove perché progettate per essere usate.

La bomba atomica è un crimine in sé e come tale va eliminata dal pianeta. Prima che lo distrugga.

E voi governanti ipocriti non piangete lacrime di coccodrillo per le bombe di settantacinque anni fa, se poi quelle bombe le mettete in casa nostra.

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