Vorrei ricordare ai sostenitori della strategia del #votoutile (o del voto disgiunto, come va di moda ora in Toscana), che le loro tesi, del tutto svuotate da qualsiasi analisi che tenga conto delle politiche messe in atto negli ultimi 30 anni e di una continua involuzione politica e culturale del centrosinistra, potrebbero andare bene, forse, negli Stati uniti, dove vige un orrendo e rigido regime bipolare.
Non a caso, #EnricoRossi, uno dei grandi sostenitori del voto utile, ha sottolineato l’unità del #DemocraticParty nella volontà di sconfiggere #Trump e di votare #Biden.
Insomma, una lettura semplicistica della campagna elettorale statunitense in cui anche Sanders e Michelle Obama si sono resi conto che è necessario sostenere il buon Biden-Giani contro la terribile Trump-Ceccardi.
Rossi, ignora volutamente che il modello americano costringe per forza di cose a tentare di “cambiare le cose dall’interno”. Non a caso Alexandria Ocasio-Cortez, la deputata socialista, ha affermato che “in qualsiasi altro paese lei e Biden non sarebbero mai nello stesso partito”.
Purtroppo tale modello riduce il dibattito politico spostandolo a destra e alienando buona parte della popolazione dalla partecipazione politica. Inoltre gran parte dei movimenti e degli attivisti americani non si sentono rappresentati dalla politica moderata del Democrat Party, creando una spaccatura che è costata e potrebbe costare caro ai democratici americani.
Ecco, noi non siamo negli USA e la nostra unica opzione non è stare dentro il #PD (cosa che non farei neanche fossi negli USA), per fortuna. E il continuo invito a turarsi il naso, a votare il meno peggio, a seguire la logica del voto utile, è del tutto fuori luogo qui e alla lunga, nella sua palese strumentalità, rappresenta il vero regalo alla destra.
Le energie dovrebbero essere investite nella costruzione di un polo alternativo che risponda alle istanze dei movimenti sociali e radicali e che agisca soprattutto al di fuori delle contese elettorali.
Invece qui continuiamo con le liste civetta che prendono in giro la gente, parlano di civismo e di ecologismo a sproposito (con il partito del cemento e delle grandi opere?) e tirano fuori concetti fantasiosi come l’alleanza concorrenziale (cioè sostengono la coalizione di #Giani, ma fanno concorrenza al PD), i programmi alternativi (programma diverso rispetto a quello della lista che sostengono, cosa tecnicamente impossibile, oltre che illogica).
Insomma, si meriterebbero davvero la #Ceccardi, se non fosse che di mezzo ci siamo anche noi, ma tanto questi non imparano mai la lezione.
Ci sono ancora persone che a proposito delle comunali di Siena, dove il centrosinistra ha perso clamorosamente il controllo dell’amministrazione comunale per guerre interne e una emorragia consistente di voti dopo il disastro MPS e malapolitica cittadina, a fronte di una destra sostanzialmente invariata, sostengono ancora che il cambio di giunta sia stata colpa della “sinistra radicale” che non ha sostenuto il candidato del PD al ballottaggio.
Ci rendiamo conto del livello? La destra si sfrega le mani!
* da Facebook
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