Menu

Dall’11 ottobre all’11 novembre in Italia ci sono stati 6787 morti di Covid. In un solo mese ci sono stati più decessi di tutti quelli registrati dall’11 maggio all’11 ottobre, i cinque mesi nei quali non si è fatto niente e durante i quali morirono in tutto 5.427 persone.

Oggi i morti totali ufficiali – sappiamo che quelli reali sono molti di più – sono 42.953, siamo la sesta “potenza mondiale” per strage da coronavirus. Ma se misuriamo i morti in proporzione alla popolazione saliamo sul podio.

Non veniteci a dire che era inevitabile, perché mentite e continuate a mentire e minimizzare. Sono in arrivo altre migliaia di morti; e state ancora cincischiando coi pennarelli sulle regioni, mentre la sanità collassa e voi comunque assicurate che il lockdown non ci sarà.

Del resto anche le zone rosse non sono certo in lockdown, tranne che le scuole, gli spettacoli,i bar e i ristoranti; e il contagio si diffonde sui trasporti, nelle fabbriche, ovunque.

Tanti dicono che siete incompetenti, ma io non lo credo. Non credo che dopo nove mesi, voi tutti che che avete potere, la pensiate come i no mask.

No, io credo che voi sappiate bene che il virus uccide, io credo che abbiate fatto una scelta: mettere nel conto 60.000 morti (a questo ritmo ci arriveremo in tre mesi) per salvare l’economia.

E credo che siate tutti complici e partecipi di questa scelta: governo, regioni, sindaci delle grandi città, associazioni delle imprese e anche vertici della sanità, che ancora a metà ottobre minimizzavano e in fondo lo fanno anche ora.

Avete fatto quello che a marzo il giornale degli affari The Economist prevedeva che prima o poi i governanti sarebbero giunti a fare: UN TRISTE CALCOLO. Da un lato il peso dei morti, dall’altro quello del PIL non realizzato. Avete cercato un mostruoso equilibrio.

Certo, quando un presidente di regione ha parlato di persone non indispensabili allo sforzo produttivo vi siete scandalizzati, ma poi questo in realtà state facendo: sacrificare le persone allo sforzo produttivo del paese.

Ricordo quando, molti mesi fa, tutti i mass media diffusero l’immagine di un cinese morto di Covid in un marciapiede di Wuhan. Era presentata come il simbolo della ferocia, sia della pandemia sia di quel paese.

Oggi noi abbiamo dieci volte le vittime dell’immensa Cina e vediamo sui social un povero morto scovato nel bagno di un nostro ospedale.

Ricordo quando mesi fa i medici e gli infermieri venivano chiamati eroi, mentre ora sono trattati come insopportabili cassandre.

Io non so come e quando ne usciremo, ma so che quando sarà finita, se dimenticheremo la strage, le colpe, le complicità, le viltà. Se assolveremo e guarderemo avanti. Se non piangeremo con indignazione tutti i nostri morti, che non sono le vittime di una guerra, ma di una grave malattia che società meno ricche ma più giuste, o semplicemente più organizzate, hanno saputo affrontare infinitamente meglio. Se riprenderemo a comportarci come prima e a farci governare come prima, subiremo un male civile e morale più grave di quello del Covid.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *