La drammatica lettera di Cesare Battisti dal carcere di Rossano Calabro; potrebbe essere la sua ultima lettera.
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“Mi rivolgo ai miei amati figli, alla compagna di viaggi, ai fratelli e alle sorelle, ai nipoti, agli amici e ai compagni, e ai colleghi di lavoro e a tutti voi che mi avete voluto bene e sostenuto con il cuore.
Gli effetti devastanti dello sciopero
Chiedo a tutti voi un ultimo sforzo, quello di comprendere le ragioni che mi spingono a lottare fino all’ultima conseguenza in nome del diritto alla dignità per ogni persona detenuta, di tutti.
La dignità di affrontare le proprie responsabilità restando se stessi
La mia è una scelta radicale, se scelta si può dire, allorché resta l’unica via decente di difendere l’amor proprio, i valori umani e di giustizia che fin qui avete condiviso con me, la salvaguardia della memoria storica e di quella affettiva.
Il 2 giugno 2021 ho iniziato lo sciopero della fame sapendo che non sarei tornato indietro, perciò cosciente di recarvi un grande dolore.
Ma avendo la certezza che, il tempo alleviando il morso del dolore, voi converreste con me che questo era l’atto più degno che potessi fare per evitare di morire in ginocchio, dopo esse stato spremuto e usato per ogni scopo ignobile del potere.
Sarebbe così tradire i valori di un passato in cui ho creduto, fino alla deriva armata. Non mi sono mai sentito un criminale allora, né mi sento di esserlo oggi pur nella consapevolezza di aver sbagliato. Seguivo, come tanti altri, dei valori fondamentali di diritto per la persona, non posso permettermi di tradirli sulla linea di arrivo.
Ecco perché vi chiedo un’ultima volta di aiutarmi ad essere me stesso e di perdonarmi per il dolore che vi reco.
Voglio che abbiate chiaro che la mia è una lotta di protesta, di rivendicazione dei diritti inalienabili.
Non c’è spazio nella mia decisione per derive di ordine psicologico. Ho delle richieste oggettivamente precise, chiaramente formulate alle autorità competenti
Non ci saranno quindi smozzature di sorta, atti inconsulti, né pretesti psichiatrici. Se necessario continuerò il mio sciopero della fame fino all’ultimo respiro
Non sono un imbecille, sto lottando per la vita
Siete persone meravigliose, difendete sempre libertà e rispetto
Vivrò con voi per sempre
Rossano 09 giugno 2021
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Carmen
Nulla da commentare in un Paese dove sempre di più si afferma l’ignoranza. Essa porta, a volte, la Vendetta a prendere il sopravvento sulla Cultura del Diritto, che invece darebbe a chiunque la possibilità di difendersi spiegando le proprie responsabilità evitando che la galera diventi il pozzo nero della Civiltà. Siamo in pieno oscurantismo.
Silvio
Assolutamente in sintonia con Carmen