Menu

Big Pharma… e le altre

Le multinazionali del farmaco guadagnano sui vaccini.

Oddio. Questa si che è una notizia.

Chissà quante notti insonni avete passato a spulciare bilanci aziendali e statistiche.

Se lo avete fatto vi sarete accorti che guadagnano anche su tante altre cose.

Pure sugli intrugli di vitamine e integratori “naturali” di cui vi abbuffate per evitare di essere vaccinati.

Pure sulla candeggina, qualora decidiate di spararvela in vena.

Pure sulla medicina “alternativa” a base di acqua fresca “dinamizzata” dalla memoria magica.

Una notizia ve la do io, di quelle che ci tengono nascoste, per mantenerci nell’ignoranza.

Tutti guadagnano su tutto.

Anche quelli che producono quella buona tisana della nonna che vi concilia il sonno dopo una dura giornata passata a difendere la vostra e la mia libertà.

Tutto ciò che consumiamo è merce.

Qualcosa che è prodotta per soddisfare il bisogno primario di una società mercantile.

L’utile, il guadagno, il profitto.

Cosa sia una merce ce lo ha spiegato uno studioso di due secoli fa che ogni tanto fa capolino dalla soffitta in cui lo hanno relegato.

Pensate che c’è stato qualcuno che ha guadagnato pure sui libri che ha scritto.

Perfino l’aria che respiriamo non è la benefica e salutare risorsa che la natura mette a disposizione generosamente e gratuitamente.

E inquinata, modificata dal processo produttivo.

Dalla produzione di merci.

Demonizzare una merce opponendogliene un’altra significa solo sponsorizzare una merce concorrente.

Boicottare un prodotto per pubblicizzarne un altro.

Non significa combattere il mercato.

Che poi, siccome per il capitale il valore d’uso di ciò che produce interessa solo in quanto rende la sua merce vendibile, alla fine tutto si riduce a uno spostamento di investimenti da un settore all’altro.

Le stesse multinazionali che fino a ieri inquinavano l’atmosfera bruciando combustibili fossili, oggi si fanno paladini dell’energia pulita.

Si chiude una centrale a carbone.

Si riempiono un paio di ettari di territorio di pannelli solari e pale eoliche.

Tutti sono felici e contenti.

Soprattutto quelli che possono continuare a macinare profitti “socialmente sostenibili”.

Fra gli applausi dei consumatori attenti alla propria salute fisica, un po’ meno a quella mentale.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa
Argomenti:

12 Commenti


  • Mauro

    E quindi?famose er”vaccino?per entrare nei centri sociali verrà richiesto il greenpass?


    • Redazione Contropiano

      Sarebbe cosa intelligente… Sia la prima che – se proprio qualcuno vuol fare la variante variabile – anche la seconda…
      Gli individualisti sono reazionari, alla fin fine. E lo si vede nelle grandi crisi sociali.


  • mauro

    Bravo!


  • Mauro

    Grazie!.. però, può piacere o non piacere,ma in 80piazze italiane c’erano migliaia di individualisti ,e puntargli il dito contro non fa’ il”gioco”nostro,ma quello dei padroni e di chi sta sopra a DraKi… tant’è che se va come DEVE andare ,a settembre verrò licenziato xchè non voglio partecipare a sto cazzo(scusate il francesismo) d ‘esperimento genico che pure”noi”(pure noi!)continuiamo a chiamare vaccino…e a farcelo..


    • Redazione Roma

      Ma il problema sono i vaccini o le limitazioni dovute al Green Pass?


  • Gianni Pinoli

    E quindi? Una volta dimostrato che qualunque cosa rientra nella logica del profitto che me ne faccio? Visto che la tisana digestiva rientra nella stessa logica del pacchetto di sigarette posso fumare tranquillo? Che poi la polemica del profitto sui vaccini è nata in risposta a fenomeni, televisivi e non, che si sono affannati nell’ultimo anno a convincere l’opinione pubblica che i produttori di vaccini non avevano alcuna convenienza a farli. Concetto propedeutico al successivo ragionamento “allora perché mai dovrebbero fregarmi se non ci guadagnano nulla?”. Il discorso ha senso solo se posto in questi termini, altrimenti come lo avete posto voi perde completamente di valore. Saluti


    • Redazione Contropiano

      Nell’intervento – che in un giornale significa “presa di posizione” esterna alla redazione, ma giudicato utile per la discussione – si prende di mira un argomento specifico: non faccio il vaccino per non far guadagnare big pharma. Pretendere che si affronti un altro argomento è un desiderio legittimo, ma lo si può trovare da qualche altra parte.


  • Gianni Pinoli

    C’e una politica di moderazione/censura sui commenti?


    • Redazione Contropiano

      Certo che sì. Come dovunque…


  • Mauro

    Il problema sono i pesci che abboccano …


  • giorgino

    Viviamo l’agonia di ceti in via di proletarizzazione che danno la colpa della propria fine imminente a dei “gomblotti”, pur di non dare la colpa al capitalismo che li travolge, con una concentrazione dei capitali, ad esso necessaria per recuperare ill saggio di profitto ( ma comunque non ce la fa). Questi semi ceti improduttivi e reazionari andavano fino ad ora a braccetto con il capitalismo, hanno verso di esso il più profondo sentimento di amore e la più alta adesione ideologica, pur traditi dal capitalismo a loro caro richiedono ad esso la perduta corrisponsione amorosa, offrendosi ad esso come i maggiori sostenitori dell’ideologia borghese. Non li schiodi in nessun modo, piuttosto che staccarsi dall’ideologia borghese preferiranno sempre individuare come motivo della loro prossima dipartita lo spreco di risorse effettuato con il reddito di cittadinanza, le tasse che hanno sempre evaso, i migranti che sono s’ esseri umani ma noi non ci possiamo fare niente La loro determinazione oggettiva i classe è questa e per dirla in breve ci hanno rotto il cazzo


  • giorgino

    Che poi, siccome per il capitale il valore d’uso di ciò che produce interessa solo in quanto rende la sua merce vendibile, alla fine tutto si riduce a uno spostamento di investimenti da un settore all’altro.

    Giustissimo, vero, indubitabile! I ceti che oggi scendono in piazza conto le vaccinazioni accusano i profitti di big pharma sui vaccini e se ne scandalizzano, come se quelli del comparto auto che ci regala monossido di carbonio e tumori , o quelli di qualsivoglia altro settore, non fossero comunque legati a sfruttamento ed inquinamanto.
    Questi ingenui supportano prospetticamente la perequazione dei saggi di profitto, quel processo di spostamento degli investimenti da un settore ad unaltro che che garantisce la migliore remunerazione possibile per ciascun capitale, questi ingenui cioè supportano ideologicamente il processo complessivo che li travolge ( piu pirla di cosi…)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *