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Le domande non fatte a Draghi

Il Presidente del Consiglio ed il ministro dell’economia hanno fatto una conferenza stampa per esaltare la ripresa economica in atto e congratularsi con sé stessi.

I giornalisti presenti, oltre a produrre qualche scena fantozziana di fronte al capufficio, si sono concentrati su una sola domanda: “Draghi si degnerà di diventare Presidente della Repubblica?”

Invece non sono state rivolte domande che a noi sembravano le prime da porre, per questo le proponiamo qui.

Signor Draghi le chiediamo, se – come lei dice – l’economia va così bene,

– perché i lavoratori di GKN, Alitalia e tanti altri sono in mezzo a strada?

– perché le multinazionali possono chiudere e delocalizzare impunemente?

– perché chi perde il lavoro, in particolare se è donna e ha più di cinquant’anni, può solo sperare di rubare un lavoro da schiavi a qualche giovane?

– perché non agisce subito contro la strage di lavoratori, invece di commemorare i morti?

– perché non riduce la precarietà delle assunzioni invece che aumentarla?

– perché non vuole la legge per il salario minimo a 9 euro all’ora e perché non fa qualcosa perché aumentino i salari, almeno quanto aumentano le bollette?

– perché vuol tornare alla legge Fornero, con tanti giovani ancora disoccupati o precarizzati?

E, infine, perché di fronte alla ripresa dei profitti e dei grandi affari, con i ricchi che diventano ancora più ricchi e i poveri ancora più poveri, lei promette ai ricchi altri soldi?

Ecco, almeno una di queste domande avrebbe dovuto essere posta nella conferenza stampa di Mario Draghi, ma così non è stato.

Mentre sarebbe stato superfluo chiedere perché il capo del governo sia stato acclamato come “meraviglioso benefattore” dai padroni di Confindustria.

La risposta sta nelle domande non fatte.

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