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Tutti i pericoli dell’attuale farsa

Quella voglia tutta borghese di trovare nel neofascismo populista quel riparo dalla paura della rabbia sociale contro ingiustizie e disuguaglianze è il terreno su cui si stanno muovendo Salvini e Meloni; è la triste cifra dell’attuale situazione politica, economica e sociale, torsione epocale delle democrazie occidentali.

Con la stessa ignavia di un secolo fa, la stessa ingordigia padronale, la stessa inconsistenza politica della sinistra parlamentare, ridotta ormai, appunto come allora, al solo sedersi sui banchi a sinistra dei presidenti dei due rami del Parlamento e non più alla sinistra dei bisogni, delle aspirazioni e aspettative della classe lavoratrice e della moltitudine degli sfruttati.

Pensare che Draghi sia un argine alla deriva illiberale è più stupido che illusorio.

Lui è parte organica di quella stessa borghesia che ieri accettò di liberarsi della democrazia liberale e spianò la strada al fascismo, e oggi non indietreggia neanche di un millimetro dallo status quo neoliberista, cioè di quei privilegi fiscali che li hanno arricchiti a dismisura, a scapito del reddito, diretto e indiretto, della stragrande maggioranza della popolazione.

Le prove tecniche di democrazia illiberale sono già all’ordine del giorno. Non ci inganni che sembrino una farsa, come quando la storia cerca di ripetersi, secondo la geniale definizione di Marx.

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