Un accordo “privato” tra le parti sociali esclude dalla rappresentanza democratica chi non accetta il patto neocorporativo e la logica della complicità tra sindacati e aziende. Il Testo Unico firmato il 10 gennaio comincia a dare i suoi risultati. Un sindacato con il 16% delle adesioni escluso dalle elezioni per le Rsu. Avviene al Poligrafico di Roma. Intervista a Fabrizio Franceschini dell’Usb del Poligrafico
Abbiamo saputo che in base al Testo Unico del 10 gennaio siete stati esclusi dalla possibilità di concorrere alle elezioni delle Rsu aziendali. Come ve lo hanno motivato?
Semplicemente come se fosse la cosa più naturale del mondo, io detto le regole se non ci stai amen, non è un problema mio, non è importante la democrazia, l’espressione dei lavoratori, il rispetto delle regole e il diritto alle minoranze. Il rischio di perdere supera ogni ragione, allora cambio le regole, le faccio e rifaccio come voglio.
Di fronte a questa esclusione avete dato indicazione di boicottare le elezioni per le Rsu. Quali sono stati i risultati?
Di fronte a questa esclusione abbiamo informato i lavoratori attraverso un percorso assembleare, dove abbiamo spiegato le nostre ragioni e risposto a quanto affermavano gli altri abbiamo invitato tutti a valutare se la proposta del rinnovo elettorale fosse stata democratica oppure no, a questo scopo avevamo già raccolto circa 500 firme di lavoratori e di lavoratrici che chiedevano un percorso più democratico al rinnovo delle rsu, poi ognuno ha preso le decisioni che ha ritenuto giuste. Tieni presente che per la prima volta da quando ci sono le elezioni nella nostra azienda i voti validi non hanno raggiunto il 70% degli aventi diritto un risultato storico ma negativo, più di 400 lavoratori non li hanno votati, una maggioranza relativa, alla quale noi contiamo di dare voce.
Nelle precedenti elezioni sindacali, la Usb aveva ottenuto il 16% dei consensi tra i lavoratori, come è possibile escludere un sindacato che ha questo livello di rappresentatività?
Per noi questo sarebbe stato il terzo rinnovo e questa volta si respirava la sensazione che la nostra organizzazione fosse in grado di portare a casa un risultato elettorale che avrebbe potuto rompere quella gestione consociativa che regna all’interno del Poligrafico e che noi abbiamo denunciato più volte e a più livelli non ultimo quello ministeriale.
Farete ricorso contro l’applicazione del testo unico? Il T.U del gennaio però non è una legge ma un accordo tra le parti sociali cioè Cgil Cisl Uil Ugl e i datori di lavoro. Su quale contraddizione intendete agire?
Come sanno anche i sassi l’usb è l’unica O.S. che non si è piegata al ricatto del 10 gennaio che, ricordo a tutti, ha come obiettivo primario quello di mettere il bavaglio a qualsiasi forma di opposizione. L’organizzazione ha già inoltrato i ricorsi sia a livello nazionale che per la nostra situazione specifica, certo è un accordo tra le parti ma non ha valore di legge e vincola soltanto chi lo sottoscrive, non può essere imposto a nessuna organizzazione sindacale.. come recita la Costituzione italiana, e non è inserita in nessun contratto di lavoro, e credo anche questa sia una bella contraddizione. Noi continueremo a lottare per i diritti e la tutela dei lavoratori e se ci saranno accordi che “non vanno bene” saremo sempre lì a dire la nostra anche se non sarà quello che vogliono lor signori.
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