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La liberalizzazione dei brevetti sui vaccini non può più essere rinviata

Come è ormai noto, senza che il vaccino arrivi in tutti i paesi del mondo non usciremo da questa pandemia. Molti paesi a sud dell’equatore, però, non possono permettersi i vaccini e contano percentuali bassissime di dosi somministrate. È in questo contesto che è possibile la nascita continua di varianti e la possibilità che una di queste riesca anche a rendere inefficaci i vaccini.

Per rispondere a questa necessità, già dallo scorso inverno, come tantissime e tantissimi in tutto il mondo, sosteniamo sia necessario liberalizzare i brevetti dei vaccini affinché possano essere prodotti anche in quei paesi in cui ad oggi non arrivano.

In questi giorni arriva l’ennesima conferma, questa volta da parte di un rapporto pubblicato da Medici Senza Frontiere in collaborazione con l’Imperial College di Londra che riporta una lista di 120 aziende tra America Latina e Africa in grado di produrre rapidamente miliardi di dosi, circa 8 miliardi l’anno, se solo brevetti e tecnologie fossero liberalizzate, come proposto tra l’altro da India e Sudafrica, nell’ambito dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, con l’appoggio di circa un centinaio di paesi, ma reso impossibile dalla contrarietà di altri, tra cui quelli dell’Unione Europea.

Bisogna continuare a mobilitarsi su questo tema affinché il vaccino non sia un privilegio di chi ha la fortuna di vivere nei paesi più ricchi e affinché la pandemia possa davvero essere sconfitta.

Basta mettere al primo posto i profitti dei soliti!

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