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Non c’è altra spiegazione se non psichiatrica?

Bisogna sempre cercare di capire. Di provare a spiegarsi anche l’inspiegabile.

Riflettevo, in questi giorni. Ci sarà pure un motivo, una ragione qualsiasi, per cui persone mediamente anche ragionevoli e umane si sono ritrovate – il 25 aprile, festa italiana (l’unica, 2 giugno a parte) della liberazione dal nazifascismo – a sventolare bandiere o esibire simboli della NATO (…mah?), dell’Ucraina (di per sé nazione che merita solidarietà, ma che ora ha come eroe nazionale il nazista Bandera, quindi era proprio ieri il giorno per “glissare”, no?), addirittura del battaglione Azov (se quelli non sono nazisti, allora gli asini volano e Renzi è di sinistra…).

Il fenomeno è più complicato di quello dei post-fascisti di centrodestra che negli ultimi decenni han cercato di sdoganare “i ragazzi di Salò” o che, storicamente dislessici, chiamavano il 25/4 la “Festa della Libertà” (ricordate? O avete rimosso questi piccoli orrori?).

Qui si tratta di forze politiche sedicenti “di sinistra” che buttano nella pattumiera le loro origini, i loro padri e nonni, svendendo la Resistenza, la Costituzione, una certa qual “origine nobile” che ancora rimaneva sullo sfondo, anche se sono gli stessi che hanno bombardato la Jugoslavia e si sono schierati a corpo morto con quel tal Guaidò, pupazzetto venezuelano dei petrolieri USA, tanto per citare solo due delle tante clamorose cantonate.

Ricordate quel Guaidò? Non ha forse dei punti in comune con l’attore comico che ora funge da presidente dell’Ucraina, interpretando in verità abbastanza decentemente il ruolo assegnatogli dagli USA?

Ho cercato di capire, in questi giorni incredibili, non tanto come l’Ucraina sia scivolata lungo una china che l’ha trasformata in uno stato da operetta, avamposto NATO con fabbriche di armi chimiche e le SS locali inglobate nell’esercito, con a capo un poveretto che interpreta una sit-com: diciamo che già durante l’invasione nazista del 1941 si era capita la natura di alcuni di loro.

Anche se in Ucraina la gente è stupenda, gran lavoratori, accoglienti come pochi, stante la mia pur limitata esperienza con loro: auguro loro davvero che la guerra finisca il 9 maggio, o anche prima, e non importa se hanno un governo indegno (“da che pulpito, italianuzzo”, potrebbero giustamente ribattere: “pensa ai giggini tuoi”), basta che li lascino campare al meglio a casa loro.

Ho cercato di capire invece – guardando le nostre miserevoli vicende locali – perché, se il PD vede una merda sul marciapiede, invece di stare a debita distanza, inizi a idolatrarla, montarla a neve, organizzarci party e celebrazioni, sguinzagliare tutta la giornalisteria serva, gramellina e mentanatrice, per cercare di gabellarci quella merda per un prelibato soufflè?

È evidente che non può funzionare a lungo. La gente non è stupida, anche se legge StampaRepCorsera e si sorbisce I talk show. La gente capisce. La sente, la puzza.

Perché, allora? Io credo sia una sorta di regressione infantile anale, di una specie di masochismo della decenza.

Mi spiego: molti di costoro sono passati negli anni da avere come idolo Che Guevara (o anche solo Sandro Pertini), a scendere giù fino a Gorbaciov, Tony Liar Blair, Lech Walesa, Guaidò, gli “islamisti moderati” di Al Qaeda, giù giù fino a Biden, BoJo, Zelensky.

Ed allora, credo subentri una sorta di sindrome da piacere nell’umiliazione, pensando di essere ancora dei giusti, dei puri, anche se “per necessità” si deve leccare gli stivali sporchi di merda del padrone.

Svendiamo la nostra dignità di stato indipendente, la nostra storia di inattesa resistenza al fascismo, la nostra unicità di ripudio della guerra per Costituzione, il nostro ruolo consueto di nazione mediatrice di conflitti, che non esporta armi ma idee, e diplomazia (magari andreottiana, ma pazienza).

Sporchiamo il 25 aprile con manovrucole indegne da leccapiedi, invece. “Più Europa”, cioè più armi in mano a non si sa chi. Forza Italia Viva.

Poi, come bambini viziati, reagiamo con la censura e la violenza verbale, con la calunnia e l’intimidazione per interposta persona, contro chiunque ci faccia notare quanto siamo iene, merdarelle vigliacche e isteriche, inutili e anche fastidiose più che altro dal punto di vista estetico.

Eccoci al punto! Cosa si è voluto dirvi con questo discorsetto?

Che i casi sono due, cari armatori dell’Ucraina, fan della NATO, sdoganatori di fasci e nazi: o siete dei casi psichiatrici, una regressione forse esacerbata dai postumi del “coviddi”.

Oppure siete delle merde. Anzi: delle brutte merde.

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3 Commenti


  • giorgino

    colpisce anche che usino tutti le stesse parole d’ordine, e come adeguino sincronicamente man mano che si sviluppano le cose, e ciò in tutto il mondo che si autodefinisce “libero”

    Dall’altro lato, anche Zelensky parla come un pacchetto pubblicitario preconfezionato, ma davvero uno che vive una tragedia puo esprimersi in una maniera che non dice niente di se o di proprio ed autocentrato, e stabilisce solo analogie preconfezionata ? va in israele e gli ucraini sono come gli ebrei nei lager, va in inghilterra e l’ucraina è come la
    gran bretagna rimasta sola a resistere di fronye all’europa in mano ad hitler. Viene il 25 aprile e gli ucraini sono come i partigiani italiani ( ucraini alla manifestazione Anpi)

    Sembra il trionfo della comunicazione postmoderna nel senso piu becero, solidarieta massima al popolo ucraino,, col tempo sco priremo che la sua tragedia non è quella che ci raccontano i media, ma quella di essere trattato da massa di manovra dalla sua stessa classe dirigente, con tutte le conseguenze di lungo periodo


  • ANNA

    Condivido in assoluto


  • alberto+gabriele

    Giustissimo

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