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Potere al Popolo cresce alle amministrative. Un’alternativa popolare al neoliberismo

Ora che abbiamo i risultati definitivi delle amministrative di domenica scorsa, possiamo dirlo: Potere al Popolo cresce e diventa più credibile, non è il solito cartello di comodo! Siamo ancora piccoli e abbiamo oceani di consensi da conquistare, soprattutto nell’astensionismo sempre alto, ma la via intrapresa è quella giusta!

Se guardiamo ai dati nazionali, emerge come il governo Draghi sia servito anche a normalizzare il quadro politico del paese, oltre che a imporre le riforme che nessuno voleva fare. Ritorna con chiarezza il bipolarismo tra centrodestra e centrosinistra, mentre le velleità di alternativa dei pentastellati si sono infrante nella loro incapacità di rendersi indipendenti dagli interessi del partito degli affari e dall’attaccamento spasmodico alle poltrone.

Proprio perché questo finto bipolarismo funzioni però, dopo la grande ammucchiata del governo Draghi, è necessario trovare un nuovo spauracchio, un nuovo contraltare al “campo largo” di Letta. Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia, che già hanno votato più di una volta insieme alla maggioranza, sono i candidati perfetti. Nessuno che sia espressione delle classi popolari, e noi ci candidiamo a svolgere questa funzione.

È un percorso che parte innanzitutto dal radicamento nei nostri settori di classe, tra i lavoratori, i disoccupati e i giovani senza opportunità. L’obiettivo è diventare rappresentanza politica di una maggioranza sociale, sapendo che in questo percorso non bastiamo a noi stessi.

Ci saranno incontri e alleanze da costruire, soprattutto in piazza, passeremo attraverso momenti elettorali, sapendo che sono le proposte politiche a qualificare una vera alternativa, che sarà la forza di queste a fare l’unità, e non viceversa.

Un compito non facile ma che affronteremo con entusiasmo e senza nulla da perdere… tranne le nostre catene!

*portavoce nazionale di Potere al Popolo

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2 Commenti


  • Stakanov

    La foto che viene usata sul social per celebrare il balzo in avanti, ingigantito ma quello si può accettare per logiche di autocelebrazione, è di Gennaio 2018, quando il progetto Potere al Popolo era una federazione di liste che cedevano il loro simbolo, la loro forza militante a un percorso comune. Quel percorso è finito neanche un anno dopo, con la dolorosa rottura che non è il caso di ricostruire. Da allora Potere al Popolo, più che una lista unitaria che mira a costruire, mi sembra una delle tante liste a sinistra che si contendono quel bacino di voti residuo, che purtroppo cala ad ogni elezione. Serve ben altro per riaccendere entusiasmo. A meno di un anno dalle elezioni ancora non si vedono segnali, per le terze elezioni consecutive si finirà con un cartello elettorale costruito a pochi mesi oppure ognuno per sé. C’è vita a sinistra?


  • Eros Barone

    E’ la solita linea elettoralista e bloccarda, cento volte sconfitta e centoun volte riproposta. Eppure imparare dall’esperienza dovrebbe essere la qualità precipua di un movimento cosciente e riflessivo. Guardatevi attorno e scoprirete che anche nel nostro paese esistono forze organizzate che si sviluppano operando su tutti i fronti della lotta di classe senza sprecare le energie nel falso agone elettorale creato dalle classi dominanti e basandosi integralmente sulla propria autonomia politica, organizzativa e finanziaria.

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