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Kremenchug, la morte e lo squallore dei corvi

Kremenchug, la verità sulla strage al centro commerciale, dove sono morte 20 persone.

A seguire, riflessioni su “che fare” perché non si ripeta.

Il bugiardo Zelensky ha accusato la Russia, mostrando filmati di un attacco missilistico e di una potente esplosione a Kremenchug “In modo che nessuno osi ingannare … Il missile russo ha colpito di proposito il centro commerciale di Kremenchug. Volevano uccidere quante più persone possibile in una città pacifica, in un normale centro commerciale“.

Ma le immagini satellitari e la stessa ripresa della telecamera dimostrano che il colpo è stato sferrato sulla vicinissima zona industriale, e in particolare sulla ferrovia e su un deposito.

Come mai l’hanno fatto? Perché la zona industriale era passata da uso civile a uso “misto” ed in particolare proprio nella parte adiacente al centro commerciale c’era un bel deposito militare, pieno di armi e sconsideratamente pieno di esplosivi come una santabarbara. Questo, nel centro di una zona densamente abitata di una città.

Colpito l’obiettivo dal missile, purtroppo ne è risultata una tremenda esplosione e l’incendio si è diffuso al centro commerciale. Venti civili innocenti sono rimasti uccisi.

Colpa dell’esercito russo: colpire un obiettivo militare vicino a uno civile, non prevedere fosse strapieno di esplosivi. Farlo in pieno giorno.

Colpa dell’esercito ucraino: posizionare un deposito militare strapieno di esplosivi vicinissimo a un centro commerciale, in tempo di guerra.

È una guerra, appunto. Sono colpe – quelle dei militari – piuttosto relative: uno dei tanti orribili macelli che prima o poi capitano in una guerra totale.

Soltanto, per favore, non vorrei più sentirla chiamare dai russi “Operazione speciale“: è una guerra, e le “guerre chirurgiche” non esistono, lo sappiamo da sempre, la guerra in Jugoslavia ne è una prova.

Fosse stata ancora una “Operazione Speciale” gli Ucraini avrebbero pensato: non rischieranno di colpire il Centro commerciale, ficchiamo le armi e gli esplosivi proprio dietro, sono al sicuro.

I Russi invece avrebbero pensato: vediamo di colpire quel deposito in modo preciso, tanto è improbabile che sia così pieno di esplosivi da danneggiare il Centro commerciale, non rischiamo di far la figura dei macellai.

 

Invece è una guerra. Il deposito era strapieno di esplosivi. I russi lo hanno attaccato in quanto obiettivo militare, il resto – le vittime civili – sono “effetti collaterali” per dirla all’americana.

I Russi han fatto la figura dei macellai. Gli Ucraini, intendo i militari, perlomeno la figura degli irresponsabili. Veniamo però ai veri colpevoli.

Da qui, ragiono mettendomi nei loro panni: capire cosa passa nella testa dell’avversario (per me, che sono dalla parte della Pace, lo sono tutti).

Colpa di Putin. L’operazione speciale dura da oltre quattro mesi, Vlad, ci saremmo un po’ rotti le palle. Certo, anche a febbraio gli Ucraini erano comunque abbastanza pronti, erano in procinto di attaccare. Ma un po’ a brache calate erano, e i compagni di merende NATO e USA lo erano pure. E prima che si muovessero, blah blah a parte, c’è voluto un bel po’.

Certi imbelli e analfabeti culturali e storici qui ti paragonano ad Adolfo: vuoi che ti faccia un mini-corso su quanto ci hanno messo i tedeschi a far fuori la Polonia nel 39? Blitzkrieg, mai sentita?

Se non avessi impiegato inizialmente una parte misera delle tue forze armate (sottovalutando il nemico) e dopo un mese, massimo due, diciamo al 8 maggio anniversario della vittoria, ti fossi fermato, avessi consolidato e dichiarato “obiettivi raggiunti” (tanto, è una guerra anche a chi spara balle più grosse, come mai sentita prima), e se per caso gli ucraini contrattaccavano li abboffavi di bombardamenti, ecco: non saremmo a questo punto.

Dici che facevi una mezza figura barbina? Perché, invece, adesso, ti amano tutti? Daje, su…

Colpa di Zelensky (va beh, è come picchiare un bambino scemo): mentire spudoratamente a tutto il mondo anche stavolta, compreso il Consiglio di Sicurezza, per tentare una volta in più di trasformare la pelle dei morti ucraini in soldi e armi. O peggio.

Colpa dei media occidentali: diffondere le bugie di Zelensky come verità, vedere come è andata davvero, ma non rettificare o smentire, dimostrando di essere solo dei traduttori di veline di Ucraina, NATO e USA. E di essere dei prowar combat media.

Colpa nostra: continuare a fare il tifo per l’uno o per l’altro, non scendere in piazza per uno sciopero totale e a oltranza, fin quando la smetteranno! Il Mondo totalmente paralizzato fino a quando non cessa questa follia.

Nel primo link la prova, con video e foto inequivocabili di quel che è successo a Kremenchug.

Ma il discorso, lo scenario, è più ampio, ed estremamente preoccupante: uno statista, un leader politico responsabile, lo scrissi già quattro mesi fa, dovrebbe avere la capacità di guardare avanti, e fare una scelta molto coraggiosa e sorprendente: la scelta della PACE.

Allora vediamo: Demensky? Ahahah.

Vonderläusen? Ahahah

Stoltenberg nomen omen? Beh, il suo mestiere è un altro, mica la Pace.

Draghi e Giggino? Ahahah

BoJo? Ahahah

Erdogan, svedesi e finlandesi? Chiedere ai curdi. Ho pudore di scherzarci sopra, si preannuncia una tragedia e l’allargamento del conflitto.

Francesi e tedeschi? Si stanno parando il culo in vista dell’autunno. Con quali risultati non saprei, ma tant’è.

Biden? Guerra, quale guerra? Dove? Ho un po’ da fare in casa, scusate.

Cina, India? Welcome to Russian oil and gas, scornatevi pure tra voi, europei.

Spagna? Piccolini! Ospitano il vertice NATO, e spingono su eolico e solare.

Putin? Adesso che sto ”vincendo”? Con il fronte interno compatto come neanche Stalin nel 45?

Non ci è rimasto nessuno. Siamo rimasti soli, popolo della Terra. Dobbiamo farlo noi, dal basso. Non è impossibile: sciopero generale a oltranza, totale, contro la guerra. Piazze di tutto il mondo in rivolta. Paralisi totale. Eh, ma: “scatterà la Repressione”, dite voi, come facciamo? Rischiamo di rimetterci!

Beh, pensiamo alla frase di una criminale di guerra d’altri tempi, la Maddalena Albright, e decontestualizziamola, usandola noi: è un giusto prezzo da pagare.

Potremmo pagarne di peggiori, se non proviamo a fare qualcosa.

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1 Commento


  • leandro locatelli

    Chi non conosce la Verità è uno sciocco, ma chi conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente

    Petizione diretta al Presidente Mario Draghi e al ministro Cartabia
    Andrea Rocchelli, fotogiornalista italiano era andato a documentare gli orrori della guerra in Ucraina, precisamente nel Donbass, ed è stato ucciso per questo. E’ stato assassinato insieme all’attivista per i diritti umani (e interprete) Andrej Nikolaevič Mironov, dal fuoco ucraino, il 24 maggio 2014. William Roguelon, unico sopravvissuto all’attacco, dichiarerà che il gruppo è stato bersagliato da numerosi colpi di mortaio e armi automatiche dalla collina Karachun, dove era stanziata la Guardia nazionale dell’Ucraina e l’esercito ucraino. Gli assassini non sono i russi ma i nostri alleati, addestrati e armati da noi. I “buoni”. Quelli che difendono la libertà. Nel luglio 2017 le indagini hanno portato all’arresto di Vitaly Markiv mentre rientrava in Italia, militare della Guardia nazionale ucraina col grado di vice-comandante al momento dell’arresto ma soldato semplice all’epoca dei fatti, con cittadinanza italiana. Markiv è stato sottoposto a misure detentive di custodia cautelare in attesa del processo che si è aperto a Pavia nel maggio 2018. Durante lo svolgimento del processo, Markiv viene anche accusato dentro e fuori l’aula di simpatie neonaziste. Si legge su Wikipedia: “Il 12 luglio 2019 la corte penale di Pavia ha giudicato Vitaly Markiv colpevole per concorso di colpa nell’omicidio di Rocchelli e Mironov e lo ha condannato a 24 anni di reclusione. Lo stato Ucraino è stato anch’esso giudicato colpevole nella medesima sentenza quale responsabile civile”. Markiv però se la cava, dopo l’intervento delle autorità dell’Ucraina che prendono le sue difese. Ed ecco il colpo di scena: “Il 3 novembre 2020 la Corte d’Assise d’appello di Milano, pur ritenendo colpevoli le forze armate ucraine dell’omicidio dei giornalisti, ha assolto Vitaly Markiv con formula piena escludendo alcune testimonianze chiave dall’impianto accusatorio per un vizio di forma”. Sul tablet e sullo smartphone sequestrati a Markiv, secondo i Ros, sono conservate oltre duemila fotografie. Alcuni scatti mostrano un uomo incappucciato, con una catena di ferro al collo, rinchiuso nel bagagliaio di un’automobile, una Skoda Octavia. In alcune immagini scattate poco dopo, si vede lo stesso uomo, con il volto ancora coperto, gettato in una fossa mentre qualcuno non inquadrato nella ripresa lo ricopre di terra. Altre fotografie ritraggono Markiv davanti alla stessa Skoda Octavia. Quando nell’aula è stata mostrata una foto di agenti della guardia nazionale ucraina con alle spalle una bandiera nazista, Markiv ha chiesto di prendere la parola e ha detto: «Non voglio che la guardia nazionale sia presentata come nazista. La bandiera ritratta in quella foto è soltanto un bottino di guerra» Peccato che il nemico fossero gli autonomisti del Donbass. Non c’è pace senza giustizia, non si annulla una sentenza per vizio di forma, dopo l’intervento delle autorità Ucraine che hanno parlato di complotto e di processo politico, intervento supportato anche da politici di lungo corso italiani. Chiediamo al presidente del consiglio Draghi ed al ministro della Giustizia Cartabia la revisione del processo. Ci sono due vittime innocenti, assassinate perché testimoniavano con il loro lavoro verità scomode, non ci possono essere colpevoli in libertà. La responsabilità penale è personale, indicare come responsabile l’intero esercito ucraino è inutile e sbagliato. Verità e giustizia per Andrea e Andrej.
    Puoi firmare la petizione qui: https://chng.it/J4kY6Zdj

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