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Un disastro made in Taiwan

A partire dal prossimo novembre, Nancy Pelosi non sarà più la speaker del Congresso degli Usa, per il semplice motivo che i democratici perderanno rovinosamente le elezioni di midterm.

Andare a fare piazzate a Taiwan con l’aereo ufficiale serve a niente, se non buttare soldi, reputazione personale e istituzionale.

Una dimostrazione di disperata debolezza degli Usa e dell’Amministrazione Biden che danneggia gravemente gli equilibri tra le superpotenze.

L’Europa dovrebbe prendere le distanze da questi gesti scellerati, se non che è rimasta incastrata nella guerra in Ucraina.

Le conseguenze della guerra sono la perdita di autonomia diplomatica e di iniziativa politica, che trascinano la Ue nella sconfitta dell’egemonia Usa, facendo pagare a noi europei i costi politici, economici e sociali della sudditanza euro-atlantica, cui sia il governo Draghi che quello che seguirà ha costretto l’Italia.

È necessaria una svolta, pena un ulteriore e fatale arretramento della posizione e del ruolo internazionale dell’Italia, sia sul piano degli scambi commerciali che su quello diplomatico.

Dobbiamo prendere con decisione le distanze da altre opzioni belliciste.

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